Ganesha, il Dio a cui ci si rivolge prima di partire |
A questo punto bisogna cominciare a dipanare il filo di questo nuovo racconto, che a dire il vero, parte un po' più da lontano del solito e si incrocia con la solita domanda: ma cosa ci vai a fare in un posto dove sei già stato undici volte, proprio tu che di tempo a disposizione, facendo le corna, non ne hai più molto, e teoricamente vorresti vedere e conoscere luoghi e situazioni che ancora non hai mai visto e che rimangono nella tua lista dei desideri magari per sempre. E' infatti proprio qui sta la spiegazione di questo progetto. Nelle situazioni, infatti è pur vero che l'India è territorio da noi abbastanza indagato e percorso, ma è anche terra dove avvengono cose che di per se stesse meritano di essere viste e vissute. Per questo motivo, unito al fatto che il tempio d'oro di Amristar è uno dei punti cardine di questa nazione, sembra infatti che sia il secondo luogo più visitato dell'India dopo il Taj Mahal, è stato disegnato questo itinerario specifico, geografico ma soprattutto temporale, che ci condurrà attraverso un'area indiana che mai avevamo battuto, anche se forzatamente non è una di quelle che contiene i monumenti più eclatanti dle paese. Un giro che partendo da Delhi, ci condurrà atraverso l'Uttar Pradesh a sfiorare per poco amche il Madya Pradesh ed il Rajastan, fino poi a svilupparsi nel Punjab e successivamente all'Himachal Pradesh, il territorio sotto le cime himalayane, per ritornare infine a Delhi attraverso l'Aryana, lo stato voluto da Ghandi con l'intento storico di traghettare la nuova l'India, dalla terra preda delle pure pulsioni religiose ag un razionalismo più moderno e distaccato, purtroppo, a parere di molti senza riuscirci.
Quindi un viaggio che non consiglierei certo a chi si avvicina all'India per la prima volta con il desiderio di vedere e sentire, il paese esotico dei grandi monumenti Moghul, dei templi antichi e misteriosi, dei misteri della jungla nera e delle tribu ancora selvagge dei racconti delle fantasie salgariane, ma una esplorazione mirata per veri amatori di questa terra da assaporare come una scoperta che va al di là dell'immagine specifica da portare a casa. Insomma un viaggio più da sentire e da vivere che da guardare. Così è nata questa idea di percorso che potesse unire soprattutto eventi importanti soprattutto dal punto di vista dell'aspetto religioso, che qui è particolarmente pregnante anche nella vita di tutti i giorni per la gente, che a questo lato della vita, nonostante lo scollamento naturale che avviene in una società in forte sviluppo economico e culturale, rimane comunque fortemente legata. L'India è una delle culle delle religioni, molte delle quali qui sono nate ed hanno un tale radicamento nella vita e nelle abitudine delle persone, che a nulla valgono, istruzione superiore o posizione sociale, per sopirle o ridurne l'impatto o l'importanza nella vita di tutti i giorni. Dunque accade che proprio in questo periodo dell'anno cadano eventi importanto sotto questo punto di vista.
Come ho già avuto modo di accennare, ecco che si parte dall'Holi, una delle due grandi manifestazione religiose dell'Hinduismo, l'altra il Divali, la festa delle luci, cade in autunno. Questo festival si festeggia in tutte le patti dell'India, ma ha una particolare importanza nella zona di Vrindavan a sud di Delhi, dove converge una gran folla da tutto il paese per una manifestazione il cui filcro principale dura tre giorni e che noi profani potremmo assimilare ad un nostro carnevale un po' folle ed estremo, seguita appena qualche giorno dopo dall'Hola Mohalla, il giorno più importante dell'anno per la comunità Sigh (quelli col turbante per intenderci), che la celebrano ogni anno vicino alla loro capitale, Amristar e che a sua volta rappresenta un evento al quale accorrono, tornando spesso a casa da tutto il mondo, i seguaci di questo credo, che rimane comunque numericamente la quinta religione del mondo. Qui tuttavia, ci troveremo a stretto contatto, trovandoci proprio al confine del vicino Pakistan, col mondo musulmano, l'altro fondamentale aspetto di questo mondo, con tutte le implicazioni che ci sono state nella storia del secolo scorso, in cui proprio qui è avvenuta la cosiddetta Partizione, con una delle più grandi migrazioni di massa della storia, con eventi così sanguinosi e crudeli da rimanere come uno dei tanti moniti da scolpire per sempre nella storia umana, ma che poi col tempo vengono tranquillamente disattesi e dimenticati.
Quindi basterà spostarci di poco verso l'estremo nord e ci troveremo in uno degli stati di confine con l'eterno nemico cinese (sempre di nemici c'è bisogno per cementare il consenso interno), l'Himachal Pradesh. luogo dove si abbandona definitivamente la grande pianura alluvionale per salire in alto dove l'aria diventa fine e già gli inglesi venivano a sfuggire dalla torrida stagione secca, in cerca di refrigerio vivibile, dove una parte di un altro popolo in fuga da una persecuzione o comunque dal contrasto di potere insanabile con la realtà creatasi dopo la seconda guerra mondiale, il potere religioso tibetano si è rifugiato, parliamo di oltre un milione di persone, formando un autoproclamato governo in esilio, a cui l'India, ben contente di dar fastidio al nemico cinese, ha dato ben volentieri asilo, che in ogni caso rappresenta un'altra importante realtà religiosa di questa parte del mondo. Non dimentichiamo infatti che anche Buddha nasce in India, prima che la sua ventata di cambiamento, anch'essa rivoluzionaria, come tutte le grandi religioni, si spostasse verso nord per arrivare fino alla Mongolia, in particolare nella sua variante tantrico-tibetana.
Insomma, come avrete capito, un viaggio all'insegna dei movimenti di pensiero confessionale, delle loro feste identitarie e delle loro manifestazioni anche visivamete più gioiose e colorate che possono certamente essere considerate aspetti minori di un subcontinente che tanti stimoli culturali offre a chi vuole conoscerlo dall'interno, ma che alla fine costituiscono sostanza concreta per capire meglio un paese. Dunque questi sono i motivi, le giustificazioni, se ce ne fosse il bisogno, che porto a mia difesa per aver deciso di tronare sui miei passi per la dodicesima volta verso il Bharat, considerando che potrebbe anche essere l'ultima della mia vita, una scelta spirituale forse anche per questo. Ecco quindi i pensieri che mi accompagnavano la mattina presto di tre settimane fa, mentre le risaie vercellesi scivolavano lente, ancora avvolte nella bruma del primo mattino, che nascondevano alla vista quei solitari aironi cinerini che si mimetizzano sui bordi delle camere ormai stabilmente occupate dall'ordinato crescere di uno dei cinque cereali più coltivati al mondo. E' un percorso quasi automatico anche questo, costante e senza variazioni, Malpensa come porta temporale verso il mondo, un gate anche psicologico da attraversare che ti sposta dalla tranquillità della tua casa ad un mondo nuovo, tutto da scoprire. Il resto è routine di abitudini ormai scolpite nel tempo. Il parcheggio della Mariuccia, il transfert, l'appuntamento davanti al bancone dei check-in con la nostra cara compagna di viaggio. Il percorso può dunque incominciare.
SURVIVAL KIT
Parcheggio Malpensa - Ceriapark da Mariuccia - Malvaglio , Via Pozzi 43. E' leggermente più lontano degli altri (15 min), ma imbattibile sui prezzi per le lunghe soste (Scoperto, 45 Euro + 1 Euro al giorno, è aumentato dopo il Covid). Se dovete partire molto presto c'è anche la comodità dell'albergo adiacente con ristorante. Consigliatissimo.
Assicurazione sanitaria - Ho optato di nuovo per Globy rosso plus - RAS Allianz, in quanto è l'unica (almeno che io conosca) che copre la mia fascia di età e, importantissimo, le malattie pregresse. In particolare sembra essere efficace (ma per fortuna non ho mai avuto modo di sperimentare) sul famoso rientro in aereo sanitario in caso di estrema necessità, unica copertura direi davvero importante per la pelle. Costo, una botta di € 160 a testa per 20 gg. appartenendo l'India alla categoria Mondo.
2 commenti:
Complimenti!!!
Post interessante.Buona serata.
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