da Sokh museum initiative |
Il secondo punto di interesse di questa incursione indiana prossima ventura, è il Punjab, un grande ed importante stato del nord del paese, ma assai poco visitato, anche se presenta spunti di un certo interesse. Il suo nome significa Cinque acque perché si trova alla riunione di cinque grandi fiumi che scendono dall'Himalaya, rendendolo terra ricca e fertilissima. La sua particolarità consiste nel fatto di essere la patria del sikhismo, la quinta religione del mondo in quanto a numeri che ha una cinquantina di milioni di credenti. E' una delle più recenti essendo nata dalla predicazione di Guru Nanak nel XVI secolo, ed è assolutamente monoteista, anche se erroneamente viene raggruppata assieme alla galassia induista, con i quali anzi, ci sono stati feroci contrasti; vi ricordo ad esempio i pogrom contro i sikh avvenuti dopo l'assassinio di Indira nel 1986, con migliaia di morti. I dieci Guru che si sono succeduti fino al 1700 circa, hanno lasciato l'eredità del libro sacro, scritto in una lingua derivata dal sanscrito antico ed ispirata direttamente da questa divinità unica e panteista che detta soprattutto un atteggiamento di pace e onestà di vità. Contrariamente ad altre religioni rifiuta la concezione propria di molte altre, cioè di essere portatrice della verità assoluta e quindi si dichiara particolarmente tollerante in questo senso. Importante però è seguire uno stile di vita improntato alla verità, all'autocontrolo, alla purezza d'animo e alla fedeltà rifiutando i cosiddetti cinque "ladri", ovverossia le principali debolezze dell'uomo in contrasto con lo spirito e responsabili di minare il buon senso che è intrinseco in ogni persona e che sono rappresentate dalla lussuria, dalla rabbia, dall'avidità, dal troppo attaccamento e dall'eccessivo orgoglio, motivi abbastanza simili, forse traslati dall'induismo.
Quindi lo scopo principale di un credente dovrebbe essere quello di sopire il più possibile questi vizi. Per condurre una vita giusta il sikh deve pregare, lavorare onestamente e condividere con chi non ha. Inoltre gli aderenti a questa religione non riconoscono il sistema delle caste, l'adorazione di idoli, né rituali e superstizioni. Ovviamente vengono quindi vietate le dipendenze (sostanze, alcool, tabacco, carne animale), ma per raggiungere la salvezza non serve l'ascetismo ed è sufficiente condurre una vita onesta. Il sikhismo non ha clero. Per questi motivi furono fortemente repressi e perseguitati, sia dai Moghul perché rifiutarono la conversione che dagli induisti dei quali si minavano le convenzioni sociali. Questo condusse alla nascita del Khalsa, l'atteggiamento guerriero che impone ad ogni aderente di difendere la propria libertà di coscienza e religione presentando quindi un aspetto di "santo soldato", che ancora oggi viene raffigurata come una certa bellicosità. Sikh significa studente, dalla radice del verbio sikahna, imparare (vi ricordo che anche Taleban significa appunto studente religioso). Un altro lato interessante che differenzia il sentire di questo credo da quelli vicini è il rapporto e la considerazione verso le donne, che non deve essere considerata differente, modo per valutarla alla fine inferiore, magari "venerandola", ma al contrario si prescrive che il marito debba considerare la moglie come "un uomo", uguale a tutti gli effetti, così come anche tutte le altre donne.
Questo concetto, a mio parere molto moderno, la differenzia parecchio da altri credi concorrenti. Il credente inoltre deve rispettare le cinque K: Kesh, peli e capelli non tagliati segno di accettazione (ecco quindi l'uso quindi di raccoglierli con il turbante), Khanga, il pettine rituale simbolo di autocontrollo, Kirpan, il pugnale simbolico della volonta di difendere la verità, Kara, braccialetto metallico simbolo dell'unità con Dio, Khascera, pantaloni alle ginocchia, segno della diruttura morale. Per testimoniare il senzo di uguaglianza a tutti gli uomini è imposto il cognome Singh (Leone). La loro società è comunque strutturata attraverso un leader politico- religioso, lo Jathedar è un corpo di uomini liberi ed armati (che non si sa mai) e che in effetto dona a queste persone un aspetto austero e bellicoso. Altri aspetti interessanti di questa religione sono anche la lettura continua del libro sacro, la loro musica religiosa e l'istituto dello Jangar, la cucina comune che sottolinea il concetto di eguaglianza e che si espleta sempre durante le cerimonie religiose, dove tutti re e mendicanti, assieme agli appartenenti ad altre religioni siedono a terra in fila e dividono lo stesso cibo. Le cerimonie più belle e fastose si svolgono nel tempio d'Oro di Amritsar, la capitale, mentre la più importante. lìHolla Mohalla, si svolge ad Anandpur Sahib, dove converge da tutto il mondo il popolo Sikh.
Qui si svolgono, grandi processioni, finte battaglie, grandi appening di musica, canti, poesia che si espletano nel Kirtan, performance artistico- religiosa. Tutto questo in un grandioso festival che avviene proprio appena dopo l'Holi induista e diventa quindi motivazione imperdibile se arrivi in questo periodo da queste parti. I partecipanti siedono poi in lunghe file nei Pangats, banchetti in comune, dove si consuma una dieta lattovegetariana e si può assitere alla grandissima processione in antichi costumi militari, a Takht Kesgarh Sahib, una straordinaria sfilata negli sgargianti costumi coloratissimi accompagnati dai più maestosi turbanti che il protocollo preveda. In effetti Holla Mohalla non significa altro che Processione militare ed è l'affermazione della volontò di difendere la concezione della vita di questo popolo. In questa occasione poi avvengono una grande serie di spettacoli con battaglie simulate e combattimenti rituali attraverso le loro specifiche arti marziali. Come ovvio la grande festa diventa parte di tutti quei momenti di passaggio dall'inverno alla primavera, comuni a tutti i popoli ed a tutte le culture del mondo dove è avvertito questo cambiamento climatico naturale ovviamente. La festa, della durata di tre giorni, viene proclamata ogni anno nel secondo giorno del mese lunare di Chett e quest'anno dovrebbe cadere attorno al 25 di marzo e io lì vorrei essere dunque, certo che questo evento saprà raccontami con immagini, suoni e sensazioni, storie davvero interessanti, che se ne sarà capace, puntualmente vi riporterò fedelmente, anche se attraverso la mia inevitabilmente distorta, visione europea.
Per informazioni più dettagliate vi rimando alla completa voce specifica dell'Hola Mohalla di Wiki.
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