lunedì 26 febbraio 2024

Lo sbatti visti

dal web - Intermundial


Il visto è una delle tante maledizioni del viaggiatore. Così che chi si muove per il semplice piacere di guardare come è fatto il mondo, questo obbligo inutile, fastidioso e anche forzatamente costoso, ha per questo taglione, la stessa idiosincrasia che prova il mercante, al quale ogni barriera, da quella maledetta delle frontiere a questi piccoli burocratici dettagli, infastidisce come la peste. Tuttavia bisogna sottostare al giogo. Muri, fili spinati, cancelli e proibizioni, sono le sciocche barriere che il potere ha sempre cercato di imporre, più  per il piacere di vessare che per utilità pratica, in quanto di certo questi sistemi non sono mai serviti a frenere flussi negativi ma solo ad infastidire coloro che invece apportano beneficio, moneta, commercio. Dunque, quando la decisione è presa e il resto è già, come si dice, in saccoccia, ticket, prenotazioni, studi di fattibilità ed itinerari, giunge l'ora di ornare il passaporto con questo lasciapassare obbligatorio, per fortuna non in tutti i paesi. Comunque sia, per l'India, la cosa è sempre stata un po' tortuosa e fino ad una decina di anni fa toccava andare o direttamente al consolato a Milano e tornarci dopo tre settimane a riprendere il passaporto debitamente consegnato o in una agenzia in periferia sempre di Milano che, pagando il giusto, faceva tutte le pratiche e mi sembra di aver cacciato già nove anni fa, quasi un centone a testa. 

Poi da qualche anno a questa parte fortunatamente, per chi arriva in India in aereo in una trentina di aeroporti principali è stato licenziato l'e-Visa, che è sempre una bella comodità. Ciò detto finiscono le laudi, perché fare questa operazione è veramente alienante e faticosissimo. Un po' come se volessero spaventarti e convincerti a lasciar perdere. Vero che l'India è uno di quei paesi dove la burocrazia regna sovrana, ma qui è davvero uno sfinimento. Non è per dire. Comunque diciamo che mi sono messo all'opera mercoledì e ho finito giovedì. Prendiamo intanto spunto dal fatto inspiegabile che ormai tutti i paesi ti richiedono il passaporto con scadenza superiore ai sei mesi, cosa che lo rende valido quindi solo per nove anni e mezzo, contraddizione incomprensibile, ma passi, sopportiamo anche questo. Ma tutto il resto è davvero una gara ad ostacoli. Intanto mi ci sono applicato con tanta buona volontà, cominciando a leggere tutte le pagine di spiegazioni (solo in inglese), che contemplando tutte le possibilità ,sembrano quasi le istruzioni per compilare il 740. Poi, tenendo conto che la mia richiesta è quella per il più semplice tipo di visto turistico (non oso immaginare le procedure ed i documenti necessari per le altre tipologie), con santa pazienza mi sono messo alla compilazione della application form. 

Naturalmente sono subito partito sulla strada sbagliata compilando quella da consegnare manualmente al consolato per il visto normale e quindi ho dovuto, dopo una bella oretta di inutile lavoro, ricominciare da capo con la pratica dell'e-Visa. Ricordatevi dunque di partire da questo link : cliccando poi in basso sul campo Apply here for e-visa. E poi cominciate a compilare le pagine e pagine di moduli, in cui vi verranno richieste le notizie più fondamenteli su di voi e la vostra famiglia, incluso se vostro padre è nato in Pakistan o meno. Attenzione ad avere a portata di mano la vostra foto già scannerizzata e la copia del passaporto  in pdf, ma di dimensioni inferiori ai 300 k. Inoltre meglio avere a portata di mano il passaporto stesso o addirittura quello precedente perché vi verrà richiesto quali paesi stranieri avete visitato negli ultimi dieci, anni posto che non ve li ricordiate a memoria, ma soprattutto se siete già stati in India negli ultimi 10 anni, dovrete indicare il numero e la data e luogo di rilascio del visto rilasciato allora, cosa che evidentemente avrete difficoltà a ricordare. E non prendete sottogamba la occhiuta burocrazia indiana, pensando di bypassare la richiesta, negando di esserci stato, perché il controllo della vostra eventuale menzogna provocherebbe la negazione del visto (anche futuro) e naturalmente la trattenuta del versamento. 

Quindi attenzione a controllare molto bene tutti i dati inseriti anche perché le tendine a discesa sono molto piccole ed è facile premere i tasti sbagliati coi ditoni che vi ritrovate. Praticamente impossibile dunque compilare su smartphone. Ad esempio, come mi sembra di avervi già detto, questo è l'unico paese che nella modulistica prevede, alla voce Sesso un triplice risposta: Male, Female, Transgender, credo a causa della presenza nel paese della nota casta degli Hijra e ritengo che sbagliare casella vi metterà in forte imbarazzo al vostro arrivo. Altra cosa utile, ricordatevi al termine della compilazione della prima facciata, di annotarvi il numero provvisorio (ed alla fine di quello definitivo) della vostra pratica, perché in questo modo potrete interrompere quando siete scoppiati dal lavoro e, in un successivo momento, ripartire con quello che è già stato immesso, già salvato. Diversamente senza questo numero dovrete riprendere la pratica da zero ricominciando a bere l'amaro calice da capo. Ad ogni facciata ricordatevi comunque di ricontrollare con attenzione tutti i dati immessi, perché ad ogni errore si è passibili di rifiuto del visto stesso. 

Dopo aver immesso dati, foto e copia del passaporto, e avere per l'ennesima volta ricontrollato tutto, arrivererte finalmente alla fine, in cui vi verrà richiesto di versare i 25 € richiesti o tramite Paypal o con altre carte. Il sistema, molto macchinoso, spesso non funziona e occorre ricominciare da capo, ma non alteratevi troppo. D'altra parte il sistema è costellato di misure di sicurezza, i vari chapka, le lettere ed i numerini storpiati da immettere per assicurare il sistema che non siete un robot, ma molto spesso questi, pur immessi correttamente, non funzionano, cosa che vi farà smadonnare a lungo, ma non turbatevi troppo e continuate a ripetere l'operazione senza stancarvi, prima o poi funzionerà e vi lascierà accedere al successivo modulo, un po' come in una difficile caccia al tesoro. Quando finalmente sarete giunti felicemente al termine del tormento, riposatevi per un po, visionerete un messaggio di corretta ricezione dei soldi ed un messaggio che vi dirà di aspettare tre giorni circa. I sospirati visti arriveranno via email, sempre che l'abbiate scritta correttamente, li dovretet stampare e portare al seguito mostrandoli all'apposito sportello visti all'aeroporto di arrivo. Io, come vi ho detto, ormai li ho in saccoccia e ben che sto, essendo anche questa pratica completata. E a questo punto buon viaggio.



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