da Corso preparto Pescara |
E finalmente è giunta l'ora che volge al desio, ma a me il core non lo intenerisce affatto. Non so, io al momento del via, invece di scariche di adrenalina positive, sono sempre pieno di ansie e tremori. Ma allora stai a casa, benedetto! E' pur vero anche questo, ma che ci volete sono sempre stato in preda a sentimenti contrastanti. Una bandierina che sbatte al vento di qua e di là, dalle stelle alle stalle dall'up al down, un bipolare insomma, che le grane se le va a cercare. Anche quando ancora lavoravo ricordo, cercavo sempre nuove sfide delle quali avrei potuto benissimo fare a meno e poi a maledirmi, ma perché te le sei andate a cercare. Adesso invece, da un lato la voglia e la curiosità dell'esperienza che si prepara e che in ogni caso è sempre positiva e dall'altro l'ansia dell'anziano, sempre timoroso di quanto possa accadere, della paura di aver dimenticato qualche cosa e ancor più preoccupato per quello che ti stai lasciando alle spalle. Mai come in questi tempi così difficili e paurosi. Eppure un tempo partivo con la sola bramosia di arrivare e scoprire, vedere, provare nuove esperienze e all'arrivo tutto era ancora da costruire e decidere, altro che adesso, tempo in cui vuoi prenotare anche il bar dove andrai a sorbire il tè, per sicurezza.
Nei tempi di internet tutto è più facile certamente, eppure l'ansia ti divora, consumandoti l'adrenalina, ancora prima di arrivare al parcheggio della Mariuccia a Robecchetto con Induno (ma si può chiamare così un paese!). Però, non so come mai ma più si diventa vecchi e meno pesa la valigia. Sui 25 kg previsti arrivo a stento ad una dozzina, mentre aumenta il peso dello zaino, che stia ringiovanendo senza accorgermene? La verità è che diminuiscono i bisogni oppure abbiamo finalmente capito che ti sei sempre ramazzato dietro una quantità di cose inutili. Non lo so, quello che è certo è che passi tutta la giornata ad andare avanti ed indietro a controllare se hai preso questo o se ti sei scordato quell'altro. Solo la busta dei medicinali continua ad ingrossarsi ogni volta, accidenti, tra un po' è più grande del pacco mutande e magliette. Che ci possiamo fare se diventiamo sempre più cagionevoli di anno in anno e poi, diciamo la verità, se questi indispensabili ausili non esistessero, saremmo già da tempo al cimitero o comunque ben chiusi dentro casa ad aspettare la signora con la falce, quantomeno adesso, grazie alla vituperata scienza medica, ce la andiamo a rincorrere lontano, come dice Vecchioni. Mi lamento, ma per fortuna ho chi pensa a questo aspetto organizzativo. Io brontolo ma sto solo a guardare, macerandomi nella perplessità e nell'ansia. Sono sempre stato un comtemplativo abituato più a parlare che ad agire.
L'altro aspetto positivo è che per un poco almeno, l'essere fuori dal mondo, per lo meno quello dei notiziari, ti farà rimanere all'oscuro di tutte le brutture e delle porcherie che continueranno ad infestare questo pianeta con rabbrividente costanza, e occhio non vede, cuore non duole, sempre che non cominci davvero la grande ecatombe che molti pazzi prospettano come assolutamente possibile, anzi necessaria come vendetta finale, prima di calare le braghe. Sarebbe un bel problema trovarsi ad affrontare una granetta di questa entità. Ma forse in questo caso, potrebbe anche essere l'ultima delle preoccupazioni. Comunque bando alle ciance, mi lascio alle spalle il sacco di grane che non sono riuscito a concludere e apro un nuovo libro (certo ci sarò anche questo come al solito), fedele all'insegnamento del mio mentore, il ragionier Filiberto, che il mio primo giorno di lavoro, mi insegnò, di mettere da parte le cartelline con i problemi che non riuscivo a risolvere e di riprenderle in mano dopo una settimana, certo di trovarne risolte almeno la metà. Quindi riaccantonare le rimaste senza soluzione e andare avanti così di settimana in settimana certo che alla fine tutte le rogne si sarebbe risolte da sole. Aveva mille ragioni. Ho fatto anche io come sempre così e faccio voti, quando e se ritornerò di ritrovarmi tutto automaticamente risolto. Speriamo. Voi tranquilli, vi ho lasciato tracce di me su queste pagine, per non farmi troppo dimenticare e quando ci sarà, un post titolato, Ritorno a casa, vi farà comprendere che anche questa volta ce l'abbiamo fatta.
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