giovedì 6 novembre 2008

Los mariachis

Oggi ho risentito dopo tanto tempo un amico conosciuto in Messico. Quando assapori il piacere di questi contatti, dopo un po' ripeschi tra i neuroni spaiati anche qualche brandello di ricordo spazio-temporale, come capita quando, alla mail con cui un vecchio amico che ti manda i saluti, si accompagna un allegato divertente. Infatti mi rivedo in un luglio caldissimo a San Luis de Potosì, seduto in una Cantina sul Zocalo di fronte alla chiesa in cui entrava una vaporosa e bianchissima sposa. Una torta alla meringa accompagnata da uno stuolo di damigelle festanti. Mentre sorseggiavo un margarita ghiacciato, il corteo sparisce nella fresca ombra delle navate, mentre fuori, nel pronao barocco rimane il gruppo dei Mariachi che continua a suonare in attesa della fine della messa, incurante della calura. Straordinari, grandi, grossi, grassi, strizzati nei costumi, tanto stretti da sembrare cuciti addosso. Col sudore che cola loro addosso dalle fronti rugose a macchiare di aloni le candide camicie mentre gli invitati li schivano per entrare in chiesa. Senza neanche il sombrero per ripararsi dal sole allo zenit. Altro che siesta messicana. Che s'adda fa' pe' ccampà!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico, il tuo amico "messicano" ti invia un link su youtube dove, sull'onda dei mariachis e delle culture popolari ci si può veramente deliziare gli occhi. Il video fa riferimento al gruppo più famoso di danzatori Georgiani, semplicemente bravissimi.
http://www.youtube.com/watch?v=hZxGDuz9qmU

A presto Davide

Enrico Bo ha detto...

Ho visto questo spettacolo dal vivo a Leningrado (così si chiamava allora) ed in effetti mi aveva deliziato assai, grazie di avermelo ricordato. E auguri a tua moglie!

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