giovedì 26 febbraio 2009

Una notte a Posillipo

Napoli sarà pure una città fantastica, ma nel bene o nel male sono i napoletani a renderla tale. Certo il posto ed il clima fanno la loro parte e forse proprio questo ha influenzato e formato la mentalità della gente, ma senza di loro non ci sarebbe abbastanza per fare di questa splendida città quello che è. E fin qui siamo alle frasi fatte. Monnezza e camorra fanno il loro bel danno, per carità, ma adesso che c'è chi ha (quasi) risolto tutti i problemi, dovrebbe rimanere solo la parte positiva del tutto. Bisogna quindi supportare con almeno un episodio dimostrativo. Accompagnavo il consueto gruppo di Russi, maggiorenti di una nota fabbrica di vodka, bramosi di vedere le bellezze di Napoli e di Capri di cui avevano tanto sentito parlare, così magnificata anche da tovarish Lenin buonanima (a Venezia avevamo già dato). Partimmo lentamente, dopo una lunga serata trascorsa in un ristorante della costa, in cui li avevo addestrati a lungo a cantare in coro Iamme iamme ia, funiculì, funiculà, con buoni risultati in quanto i fumi dell'alcool rendono i russi molto predisposti all'istruzione canora. Anche l'oste era stato assai condiscendente data la scarsità di avventori nel locale e la nostra naturale simpatia. Giungemmo quindi assai tardi all'Hotel Paradiso non potendo quindi godere della splendida posizione su Posillipo. Scaricati con fatica i nostri ospiti e sistematili con difficoltà nei rispettivi giacigli, caduti velocemente tra le braccia di Morfeo, a causa del deliquio provocato da Ganimede, trascorremmo una notte plumbea, con un sonno reso pesante dalle troppe coppe e dai troppi na sdarovjie. Il portiere di notte, viste le condizioni, ci aveva graziato delle formalità, rimandandole al mattino dopo. Mattino che vide un risveglio faticoso, ma subito allietato da una giornata spettacolare che apriva una vista spettacolare sul golfo. Dopo una sontuosa colazione sulla balconata e completamente riappacificato con il mondo e con tutto quanto mi circondava, mi apprestai al bancone dove un sorridente personaggio mi attendeva per completare le registrazioni. Non potei fare a meno di manifestare i miei complimenti per la bellezza del luogo e della sistemazione, dando spazio alla conversazione che prese subito una piega familiare. Il buon Gennaro (e come mai avrebbe potuto chiamarsi) era molto contento dei miei apprezzamenti e dopo averci ulteriormente augurato una buona permanenza e di godere delle bellezze della sua terra, terminò con il seguente spot pubblicitario che mi pregò di far conoscere al mio mondo. Con sguardo ridente e viso estatico mi disse:- Dotto', lo dica quando torna al nord, qui all'Hotel Paradiso siamo specializzati in viaggi di nozze, con una speciale garanzia che le signore rimangano incinte già dalla prima notte e io, modestamente, con la mia signora, ne sono una testimonianza vivente; camera 104 vista mare, 'nu babbà!- Che altro dire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I Russi non bevono vodka. E' tutta un' invenzione delle Lobbies che governano il mondo. L' ultima bottiglia e' stata bevuta ieri qui sulla Piazza Rossa, e poi e' stata scaraventata direttamente sul Mausoleo di Lenin, da un cittadino non russo che poi e' stato immediatamente issato sul pennone piu' alto della torre Spasskaja e dato in pasto alle cornacchie. In Russia la vodka e' stata bandita. D' ora in poi solo acqua minerale e succo di pompelmo. FEROX

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