lunedì 10 gennaio 2011

Ritrovamenti.

Incredibile. Un altro ritrovamento inaspettato. Rovistando in un bailamme di robe vecchie, quaderni ammonticchiati, collezioni di Linus, libri di scuola polverosi, è saltata fuori qualche vecchia foto e un quadernetto dove negli anni sessanta sfogavo il mio genoma letterario che vegetava già in coma farmacologicamente indotto (dagli agnolotti credo) dentro di me. Certo erano elucubrazioni piuttosto banalotte di un giovane brufoloso in attesa di collocazione psichica. Cercavo forse senza saperlo un mio posizionamento senza avere ancora capito bene quale brick in wall sarei potuto essere. Che splendida visone allucinata avrebbero avuto i Pink Floyd dopo solo qualche anno! Scorrendo però le pagine ingiallite e rese fragili dal tempo (c'è quasi la stessa emozione del ritrovamento di un manoscritto medioevale) mi accorgo che lo stile era già decisamente quello del blogghettaro in nuce, con brevi paginette e poesie adolescenziali. Ma gli argomenti erano pochi, per la verità. Oltre alle pulsioni ormonali mascherate da amori impossibili e ad un vago scientismo d'accatto, mi riscopro ossessionato dalla guerra nucleare, che evidentemente in quegli anni era piuttosto gettonata. Così ho deciso che qualche cosa ve lo riproporrò, tanto per farvi capire che la testa era già bacata all'inizio e si sa quando la pianta vien su storta... Eviterò naturalmente le cose più compromettenti (per il mio decoro, eheheheh) quindi oggi beccatevi questo breve pensiero del dicembre del 67, evidentemente generatosi durante la preparazione dell'esame di microbiologia.
Esherychia coli story.
Abbandonato dolcemente, quasi avvolto dall'agar, ieri (ma ha un senso usare questa parola?) sono morto (forse è meglio dire fissato) mentre pigramente mi distendevo contro una ammiccante Euglene viridis, inconsapevole della sua bellezza morbida. La fuxina fenicata è penetrata lentamente nel mio corpo, senza avvertire come per caso, colorandomi di un bel rosso vivace. Ma cosa può saperne un povero microrganismo di tutto questo?
Ora però tutto è diverso, non ho più sensazione di essere, ma sento crescere dentro (ma cosa è ora il dentro?) il desiderio impellente e violento della vendetta.
L'esame poi andò così così, un pallido 23, ma più che sufficiente e poi che importanza può avere oggi?


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Che casino.

6 commenti:

laura ha detto...

Non mi sorprende che abbia preso solo 23; mi pare che la microbiologia fosse l'ultimo dei tuoi pensieri... Ma come dici tu a questo punto non ha nessuna importanza! Forse è servito a gettare il seme del blog...

Ambra ha detto...

Vero, verissimo, un blogghettaro in nuce.

amatamari© ha detto...

La stessa importanza di un fiore visto un mattino o gli occhi di un tale che aspettava l'autobus o la stretta di mano dell'amico che partiva: la vita si nutre anche di cose infinitesimali e segue percorsi apparentemente illogici che la memoria non può restituirci...
:-)

Sandra M. ha detto...

Che ridere, che tenerezza...ah riconosco la prosa e tuuuuutte quelle parentesi con tuuuute quelle continue domande in voluta ed enfatica sospensione....
BEATA GIOVENTU'. Frase di mia nonna. E ora mia nonna sono io ;O)

diego ha detto...

non sei normale....

Enrico Bo ha detto...

@Diego - allora o adesso?

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