sabato 8 gennaio 2011

Buonismo e alimentazione felina.

Un importante ideogramma cinese che abbiamo già commentato, Hăo - 好, che rappresenta una donna, vicino ad un bambino, significa, come certamente ricorderete : Buono. Questo perchè il vedere o il pensare ad una donna con un bambino tra le braccia mentre lo culla amorevolmente non dovrebbe far venire in mente altro concetto, altra categoria, altro sentimento che la bontà, il dolce sdilinquimento che ti prende quando vedi qualcuno debole o privo di difese, che ha bisogno di un aiuto, morale o materiale che sia. Tutto questo è sempre stato abbastanza naturale, quasi un obbligo poi durante i proponimenti di inizio d'anno. A chi non piaceva sentirsi meglio dopo aver deciso di fare qualcosa per qualcuno in condizioni difficili o anche non fare quasi nulla, ma essere ben disposto a com-patire, a soffrire insieme in modo buddhistico, o cristiano per chi ci credeva, o più semplicemente umano? Ebbene da un po' di tempo a questa parte il vento è cambiato, per lo meno dalle nostre parti. Un vento malevolo e lurido è uscito dalle fogne, dove evidentemente ha stazionato, ben nascosto se pur mai domo, per decenni ed è salito ad ammorbare l'aria fino a renderla quasi irrespirabile.

Ha preso un suo posto sempre più solido ed imporatante cominciando una intelligente e accalappiante opera demolitoria che ha conquistato molti. Così è nato il buonismo, che come tutti gli -ismi (di cui non volevo più parlare, ma ci sono ricascato) ha una sua connotazione orribilmente negativa, racchiudendo tutta una serie di riferimenti sgradevoli che mettono quelli che una volta erano soltanto buoni sentimenti al di là di una lente deformante fatta di spocchia salottiera, di snobismo in cachemire, di falsità sinistra (in ogni senso). E allora avanti a chi più grida e più si sorpassa nello scherno. L'atteggiamento ormai sdoganato permette a molti, idolatrati nei nuovi salotti di tendenza, di gettare la maschera e di poter proclamare che basta, non se ne può più, che chi è povero se lo merita, che se lo mantenga chi vuole, che i miei soldi e il mio benessere me lo sono conquistato e quindi me lo merito e affambagno tutti, che crepino che mi fanno ancora un favore e se ne tornino al loro paese, che noi li mitraglieremo sulla battigia, perchè io non sono mica buonista! Ah! finalmente liberi di dire quello che avevano in animo da anni. Un sentimento reso nobile e giusto. All'americana, alla calvinista, all'induista. Chi sta male se lo merita e si dia da fare! Beh ragazzi, io son rimasto indietro e non ci sto. Se volete proprio che usi un francesismo (son tornato da poco) questo atteggiamento mi fa cagare. Comunque rivendico il diritto di pensarla diversamente. Va bene!

E non fatemi incavolare che non è giornata! Voglio poter avere simpatia per la squadra più debole, cercare di capire le ragioni di chi è brutto, sporco e cattivo, se ne ha qualcuna e se non ce l'ha cercare una strada intelligente per non scontrarmi, perchè è questa la strada più conveniente, lo dimostra la storia e la teoria dei giochi. Voglio potermi commuovere senza vergognarmi. E se questo è essere buonista, lo sono con orgoglio e pretendo di poterlo essere e chi invece preferisce essere facciadimerdista, lo sia pure, c'è spazio per tutti al mondo e se pensa che sia un onore, lo esibisca pure con la spocchia di chi ha finalmente vuole esporre con dignità le proprie chiappe (ma faccia attenzione che spesso è un atteggiamento che conduce a finali dolorosi). Libertà per tutti di essere e di fare quel che si vuole e di nutrirsi del veleno che si preferisce, tanto lo dicevano anche in TV poco fa, che c'è gente che non sa che i gatti sterilizzati devono essere alimentati in modo diverso.



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4 commenti:

Annarita ha detto...

Beh ragazzi, io son rimasto indietro e non ci sto.

Pure io, Enrì, sono rimasta indietro, molto indietro, e non me importa un fico secco.

Post sincero e coraggioso. Bravo!

Vado ad aggiungerlo tra i condivisi dei miei tre blog!

Bacione.
annarita

Ambra ha detto...

Il tuo non è buonismo, ma fa parte dei buoni sentimenti.
Bravo, mi piace quello che dici e come lo dici. E poi condivido in pieno il tuo pensiero.

Unknown ha detto...

Ah ecco, mi chiedevo per chi fossero quei manicaretti creati da famosi chef!
Piattini prelibati cotti al forno o al vapore,che certi bambini se li sognano!
Molto condivisibile il tuo post.
Cristiana

PS.Fammi un regalino per il 2011: un picolo commento.

Enrico Bo ha detto...

@Annarita - Grazie cara, sapevo che stavi con me.

@Ambra - Sai non è che ce l'abbia col facciadimerdismo, ognuno deve essere libero di esprimere le sue idee, pur che lo si riconosca come un disvalore, come l'ignoranza o tante altre cose di cui oggi molti menano vanto.

@cri - Vabbé poveri gatti, qualcosa hanno sacrificato , almeno che gli diano da mangiare.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!