Parma - La piazza della Cattedrale |
La cupola del Correggio |
E’ una giornata bigia ed uggiosa, ma cammino ugualmente soddisfatto per le vie di una città che comunica a pelle un senso di gioiosa serenità. Non so perché, ma un centro così ben mantenuto, bei negozi, mancanza di affanno in un traffico tutto sommato scorrevole, vie laterali che invitano a percorrerle alla scoperta di angoli piacevoli, colpi d’occhio appaganti, su palazzi nascosti e portoni semiaperti che danno su cortili e giardini segreti, che parlano di un passato nobile e ricco, come il presente del resto. E negozi che grondano della ricchezza gastronomica di questa area, con montagne di parmigiani, gronde di culatelli e salami di Felino che invogliano all’assaggio, all’acquisto, al godimento, che permea fino in fondo questa città sensuale e corposa. Ma senza dubbio la perla più bella della città è la sua piazza centrale, circondata dalle quinte che ne fanno una delle più belle d’Italia. Il palazzo del vescovo, squadrato e preciso nella sua rinascimentale bellezza di fronte ad una delle più belle facciate romaniche del nostro paese, la Cattedrale con il suo splendido sipario a capanna, contornato da una serie di colonnine che scandiscono una serena armonia di vuoti e di pieni, evidenziati anche da questo minimo raggio di sole che accentua anche il rosa del materiale in cui è costruita. Gli imponenti leoni che sorreggono le sottili ed eleganti colonne del protiro, ne sottolineano ancor di più se possibile, il valore artistico. Il severo e snello campanile, con l’angelo dalle ali aperte lontano sulla cima, anticipa l’altro lato della piazza, dove giganteggia il capolavoro dell’Antelami, il battistero, con la sua invenzione costruttiva ottagonale che nasconde la grande cupola interna, ripartita a sua volta in sedicesimi e trentaduesimi successivi.
Il vescovado |
La sua decorazione sontuosa ti fa rimanere a bocca aperta con la
testa all’in su, ad interpretare le storie e le figure che si susseguono nelle vele
sottili, che un impegnativo restauro ha restituito al suo antico splendore anni fa. Certamente è
la statuaria ed il lavoro degli altorilievi dello straordinario maestro che ha
segnato il punto di passaggio tra la scultura medioevale a quella che poi
sfocerà nei fasti rinascimentali, a stupire maggiormente, le lunette degli
ingressi, la serie di statue all’interno e le grandi figure agli angoli, che
puoi vedere in originale, al riparo degli agenti atmosferici, nell’interessante
museo diocesano all’angolo opposto della piazza stessa. Se le scruti con
attenzione puoi scorgere ancora tracce della ricca decorazione policroma che le
ricopriva, che il medioevo era tutto un fulgore di colore e non certo il grigio
spoglio delle tante pareti scrostate che ingannevolmente ci sono rimaste. Una
lunga sosta all’interno delle imponenti navate della cattedrale, salendo lo
scalone del transetto per arrivare più vicino agli affreschi della cupola con
le infinite spirali di angeli e beati che paiono sfondare la parete per
arrivare all’azzurro del cielo, l’invenzione prospettica del Correggio che
tanto affascinò i suoi contemporanei, sta lì a rapirti la vista verso l’alto, assieme
a tutto il resto naturalmente. Insomma un insieme di pezzi unici che vale la
pena ogni tanto di ripassare. Se poi alla fine per ristorarti, metti sotto i
denti qualche pezzo di torta fritta e con un po’di Langhirano e due fettine di
Felino tagliate un po’ spesse, la giornata non è stata spesa invano, ve lo
posso garantire.
I leoni del protiro |
SURVIVAL KIT
Complesso del Duomo - Costituito dalla Cattedrale, Battistero e Museo Diocesano, tutte e tre sulla stessa piazza, Ingresso 9-18 - 8 Euro - ridotto 6 inclusa audioguida.
http://ilventodellest.blogspot.com/2008/10/bio-mio-dio.html
http://ilventodellest.blogspot.com/2008/09/bio-o-io.html
http://ilventodellest.blogspot.com/2009/05/naturale.html
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