lunedì 12 novembre 2018

Il Duomo di Parma



Parma - La piazza della Cattedrale
 
La cupola del Correggio

E’ una giornata bigia ed uggiosa, ma cammino ugualmente soddisfatto per le vie di una città che comunica a pelle un senso di gioiosa serenità. Non so perché, ma un centro così ben mantenuto, bei negozi, mancanza di affanno in un traffico tutto sommato scorrevole, vie laterali che invitano a percorrerle alla scoperta di angoli piacevoli, colpi d’occhio appaganti, su palazzi nascosti e portoni semiaperti che danno su cortili e giardini segreti, che parlano di un passato nobile e ricco, come il presente del resto. E negozi che grondano della ricchezza gastronomica di questa area, con montagne di parmigiani, gronde di culatelli e salami di Felino che invogliano all’assaggio, all’acquisto, al godimento, che permea fino in fondo questa città sensuale e corposa. Ma senza dubbio la perla più bella della città è la sua piazza centrale, circondata dalle quinte che ne fanno una delle più belle d’Italia. Il palazzo del vescovo, squadrato e preciso nella sua rinascimentale bellezza di fronte ad una delle più belle facciate romaniche del nostro paese, la Cattedrale con il suo splendido sipario a capanna, contornato da una serie di colonnine che scandiscono una serena armonia di vuoti e di pieni, evidenziati anche da questo minimo raggio di sole che accentua anche il rosa del materiale in cui è costruita. Gli imponenti leoni che sorreggono le sottili ed eleganti colonne del protiro, ne sottolineano ancor di più se possibile, il valore artistico. Il severo e snello campanile, con l’angelo dalle ali aperte lontano sulla cima, anticipa l’altro lato della piazza, dove giganteggia il capolavoro dell’Antelami, il battistero, con la sua invenzione costruttiva ottagonale che nasconde la grande cupola interna, ripartita a sua volta in sedicesimi e trentaduesimi successivi. 

Il vescovado
La sua decorazione sontuosa ti fa rimanere a bocca aperta con la testa all’in su, ad interpretare le storie e le figure che si susseguono nelle vele sottili, che un impegnativo restauro ha restituito  al suo antico splendore anni fa. Certamente è la statuaria ed il lavoro degli altorilievi dello straordinario maestro che ha segnato il punto di passaggio tra la scultura medioevale a quella che poi sfocerà nei fasti rinascimentali, a stupire maggiormente, le lunette degli ingressi, la serie di statue all’interno e le grandi figure agli angoli, che puoi vedere in originale, al riparo degli agenti atmosferici, nell’interessante museo diocesano all’angolo opposto della piazza stessa. Se le scruti con attenzione puoi scorgere ancora tracce della ricca decorazione policroma che le ricopriva, che il medioevo era tutto un fulgore di colore e non certo il grigio spoglio delle tante pareti scrostate che ingannevolmente ci sono rimaste. Una lunga sosta all’interno delle imponenti navate della cattedrale, salendo lo scalone del transetto per arrivare più vicino agli affreschi della cupola con le infinite spirali di angeli e beati che paiono sfondare la parete per arrivare all’azzurro del cielo, l’invenzione prospettica del Correggio che tanto affascinò i suoi contemporanei, sta lì a rapirti la vista verso l’alto, assieme a tutto il resto naturalmente. Insomma un insieme di pezzi unici che vale la pena ogni tanto di ripassare. Se poi alla fine per ristorarti, metti sotto i denti qualche pezzo di torta fritta e con un po’di Langhirano e due fettine di Felino tagliate un po’ spesse, la giornata non è stata spesa invano, ve lo posso garantire.

I leoni del protiro


SURVIVAL KIT

Complesso del Duomo - Costituito dalla Cattedrale, Battistero e Museo Diocesano, tutte e tre sulla stessa piazza, Ingresso 9-18 - 8 Euro - ridotto 6 inclusa audioguida.


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