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Il libro è finito. E' sempre una bella sensazione quando porti a termine un lavoro di questo genere, ancor più se, come nel mio caso di tratta di un libro di viaggio, la mia solita falsa guida dove, al ritorno, racconto le sensazioni, le storie e soprattutto le emozioni che ho vissuto e che ormai porterò con me per sempre e credo che proprio questa sia la parte più importante del viaggio. E' un lavoro ormai compiuto nella sua parte fondamentale più onerosa, la sua completa stesura. La bozza c'è ed è stata anche revisionata, corretta, arrotondata, ampliata e impaginata nella sua versione definitiva, manca solamente la scelta delle immagini che, come di consueto mi piace aggiungere a corredo dello scritto e la copertina. In totale all'incirca 350 pagine e direi che per un soggiorno di un paio di settimane non è poco; significa che il paese per quanto piccolo ha avuto molto da comunicarmi. Una cosa che mi impressiona sempre nella rilettura per correggere gli errori e gli strafalcioni più gravi, è che sono sempre presenti in quantità impressionante, se considerate che anche durante la pubblicazione dei post c'è stata una prima correzione, tra l'altro suggerita dal segnalatore automatico di errori, che quantomeno segnala tutti quelli classici, cosiddetti di battitura. Ce n'erano ancora moltissimi, almeno uno o due per pagina, significa che durante la prima correzione ero assolutamente distratto o preso dalla fretta di postare, perché avevo qualche altra cosa da fare. E lo so bene che comunque, se facessi una terza rilettura, ne troverei altri ancora e così ogni volta. E la dannazione del correttore di bozze mestiere ingrato e mi sembra, noiosissimo. Un esperto mi diceva che per scovare tutti gli errori ortografici di battitura, il sistema classico utilizzato dai professionisti era di rileggere il testo parola per parola, ma al contrario, così da non farsi trarre in inganno, dall'automatismo in cui cade la mente, trascinata dal significato delle frasi, che grazie al fatto della loro automatica comprensione, induce a considerare tutte le parole già scritte correttamente.
In ogni caso ho scoperto che gli errori più frequenti che faccio per distrazione o per l'attenzione che mi porta via la battitura, è l'apostrofo tra UN e la parola seguente iniziante per vocale. Ne ho trovate almeno una ventina con l'apostrofo in un maschile o senza in un femminile, Addirittura in un caso, due volte e opposte tra di loro, nella stessa frase. Ora non è che non conosca la regola, ma come mai faccio questo errore così di frequente? E penso con orrore a quanti ne saranno rimasti, così che i miei eventuali lettori, possano con orrore scovarli e pensare: ma questo ignorantone si permette pure di scrivere libri, che non sa neppure le regole elementari della grammatica, figuriamoci la sintassi e le consecutio... Lo so mi dispiace e me ne scuso, d'altra parte non posso certo mettermi nelle mani di un correttore professionale, dato l'enorme utile che ne ricavo. Pazienza mi prenderò dell'ignorante, ma no ho neppure voglia, adesso che ho scovato centinaia di errori, che ho corretto, eh, nel libro, andare a rivedere ogni post per metterli a posto. Pazienza mi scuserete ed eventualmente mi corriggerete, come diceva uno più importante di me. Comunque sia, il lavoro grosso è finito, e penso che tra meno di un mesetto potò avere tra le mani il volume cartaceo, miracolo ottenibile così facilmente con i mezzi che oggi la tecnologia mette a disposizione e che tanta soddisfazione mi dà. Così lo stuolo di coloro che mi seguono con tanta pazienza, potranno avere la possibilità di averlo anch'essi, spero nel numero di almeno venticinque, così da fermi transitare nel novero dei colleghi di Lisander. E per oggi non voglio aggiungere altro.
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