Oggi giornata positiva sotto tutti gli aspetti. Intanto qui non fa più quel caldo torrido che è passato come fosse un nuvolone maligno sulle nostre teste e la temperatura è ridiventata molto piavcevole, il cielo azzurro pieno e nell'aria c'è un profumo di erba e di fiori estivi. Poi inopinatamente, ma sapete com'è, nei paesini tutto è più facile, sono riuscito a farmi fare la carta di identità, con un totale di mezz'ora di attesa e venerdì sarà già pronta e questo da solo è un gran risultato direi, ma non basta, sono anche andato e tornato da Alessandria, finalmente in possesso del tanto desiderato passaporto, giustamente rinnovato dopo soltanto 9 mesi di attesa, visto che avevo cominciato la marcia di avvicinamento con la ricerca della possibilità di prenotazione ai primi di novembre dello scorso anno. Così, non appena ricevuta conferma che il documento era pronto, ma ho dovuto telefonare io per saperlo, con solo una mezz'oretta di attesa telefonica, comunque tanto per info, si può chiamre solo lun-mer-ven dalle 8 alle 9, mi sono fiondato giù per il fresco, partenza alle 8, tanto si può ritirare solo tra le 8 e le 10, e dopo una piccola coda di una decina di persone, ho potuto stringere tra le mani il desiato documento che mi consente finalmente di sentirmi libero cittadino del mondo e di andare, posto che il grano sia sufficiente, visto l'aumento generalizzato dei prezzi, dovunque io voglia. Che sensazione straordinaria, basta poco ma avere quel librettino tra le mani, ti fa sentire possessore di un paio di ali con le quali librarti in alto alla ricerca della tua via tra le nuvole. Però è anche bello constatare che in fondo ormai tutti lavorano in modo talmente pressapochistico che bisogna sempre considerare necessario un doppio o triplo controllo perché non si sa mai, fidarsi è bene, ma non esageriamo, meglio sempre stare con gli occhi aperti. Insomma stare sempre in campana.
Tanto per fare degli esempi concreti, per fortuna ho pensato di passare comunque da casa, visto che ero in leggero anticipo e guarda un po', abbandonato sullo zerbino ecco un pacchetto di materiali piuttosto importanti che giacevano lì in attesa che qualcuno li prendesse. Peccato che io li avevo indirizzati in montagna, dove li attendevo con ansia e invece eccoli "consegnati" all'indirizzo di fatturazione ieri, in perfetto orario, per carità, dove li avrei trovati, se il buon cuore dei passanti lo avesse consentito tra circa un mese e mezzo, al mio ritorno, se il caso non mi avesse condotto da quelle parti. E va bene, a volte la fortuna ci mette del suo, così, visto che la giornata era propizia, lestamente mi sono recato a ritirare il prezioso documento che certamente giaceva in mezzo di una montagna di suoi simili in attesa di essere consegnato, a richiesta, al suo legittimo proprietario. Faccio la mia brava coda, purtroppo nella mia stolidità di anziano bolso e mentalmente limitato, non avevo portato con me la ricevuta della consegna dei documenti necessari e quindi è stato necessario produrre la carta di identità, che però non avevo, perché è in corso di rifacimento come dianzi ho detto e mi verrà consegnata solo venerdì. Per fortuna avevo con me una sorta di foglio che funge da prova sostitutiva e che conferma il fatto che io sono io e dunque l'addetto è andato alla ricerca di quanto richiedevo, fidandosi del fatto che anche senza numero di protocollo, bastasse il nome e cognome millantato. Infatti dopo un po' eccolo che arriva con il libretto in mano, io firmo felice e me ne vado con il corposo pacchetto che conteneva tra l'altro anche il vecchio passaporto, restituitomi a mia richiesta, come ricordo a cui tengo molto soprattutto per l'esposizione dei diversi visti, timbri e marche varie.
Esco dunque libero e selvaggio, ma appena arrivato alla macchina mi accorgo che non mi è stato restituito il foglio che attesta che io sono io, anche senza carta di identità effettiva, quindi smadonnando un po' torno sui miei passi, risalgo la coda che nel frattempo si è allungata considerevolmente ignorando le occhiatacce e senza dare troppe spiegazioni, arrivo al bancone e chiedo all'addetto che mi guarda interrogativamente, che mi venga restituito il mio prezioso attestato. Lui ci pensa, poi torna di là e dopo aver cercato, ritrova il foglio e me lo porg,e mentre il cliente che stava già servendo, mostra verso di me segni di una certa irritazione. Esco senza degnarlo di uno sguardo e comunque soddisfatto e arrivo alla macchina già contento di non essere stato multato, che trovare parcheggio è sempre un problema e, con occhio tumido do un'occhiata al mio bel passaporto nuovo e scricchiolante, allegato al vecchio umido, vissuto e spiegazzato, dato che si era fatto a suo tempo, anche un bagno nel Mekong. Tuttavia molto è il mio stupore quando mi accorgo che i libretti non sono due ma tre, infatti, incredibilmente mi sono stati consegnati non solamente i miei passaporti, vecchio e nuovo, ma anche un terzo intestato ad una gentile signora a me completamente sconosciuta. Per fortuna ho dato un'occhiata prima di partire e non già arrivato a Fenestrelle. Spengo di nuovo il motore e smadonnando a voce alta a lungo, ripercorro la strada, risalgo la coda, con supplemento di occhiatacce, ma questa cosa è un'abitudine?, ma che ci fa questo qua? ed eccomi di nuovo davanti all'addetto e con mossa lesta mi intrufolo davanti al cliente in attesa che ha un moto di nervosismo, ma riesco a restituire all'addetto il passaporto di ignota, dicendogli: scusi forse mi ha dato il passaporto di un altro. Lui lo prede e mi fa: va bene e lo mette via. Esco da una porta laterale per evitare la coda che adesso è imponente e guadagno la macchina, poi con calma risalgo verso i monti. Tutto è bene quel che finisce bene, direi, il burosauro non mi ha divorato, ancora per lo meno, però che stress.
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