domenica 2 luglio 2023

Viaggio AMAP 4 - Verso Salerno

Il gruppo AMAP
 

Pestum

Stamattina partiamo subito bene, anche se la temperatura comincia a salire in maniera preoccupante. Lasciata Salerno ci inoltriamo nella piana ricoperta di serre che racconta di uno dei luoghi italiani più famosi per la produzione di ogni tipo di ortaggi. Lascamo alle nostre spalle Eboli, dove anche Cristo si è fermato tanto tempo fa, mentre noi proseguiamo verso sud. La prima meta infatti è Pestum con il suo straordinario complesso templare al sud della Campania, in quel Cilento ricchissimo di eccellenze di ogni tipo. Per me è un po' un ritorno alle origini, avevo diciotto anni infatti, quando ci sono stato la prima volta. Appena finita la maturità ci eravamo avventurati sulla 600 del padre di Roberto neopatentato e Andrea, nella nostra prima avventura di giovani alla conquista del mondo che aveva come meta finale Cefalù, dove in effetti arrivammo piano piano, ma la sosta di Pestum ci rimase nella mente, già allora sensibili ai venti della classicità che il professor Angelino ci aveva istillato. Se devo proprio dire la verità mi ricordo solo un gran caldo e nulla più, d'altra parte 59 anni non son pochi e anche il numero delle cellule cerebrali, che se ne vanno a milioni al giorno, così almeno si dice, non è più un gran che, però rimane il fatto che il complesso è davvero un gran bel colpo d'occhio, con le sue bianche colonne doriche ben piantate su un prato verde smeraldino, in fondo, quest'anno è piovuto abbastanza per mantenere un manto davvero rigoglioso, che fa spiccare la pietra antica come un gioiello smagliante che vale sempre la pena di rivedere ogni volta che ci passi accanto.

La "mozzatura"

Sta di fatto che, mettila come vuoi, i templi sono distanti tra di loro e alla fine, passo passo, con qualche sosta per apprezzare i differenti punti di vista, alla fine, anche se siam partiti all'alba delle 7:30, con un'oretta per arrivarci, un altro paio d'ore volano via in un attimo e, se pur felici per le belle immagini che ti rimangono nell'occhio, tra l'altro neppure troppa gente tra le colonne, alla fine stramazziamo sui sedili del pulmann con il sole che implacabile martella dall'alto come 60 anni fa, anche se allora la gamba era più salda. Un'occhiata all'anfiteatro monco, che i Borboni hanno pensato bene di tagliare in due per far passare la strada che procede verso le Calabrie, il progresso è il progresso, e un'altra all'Agorà, ma alla fine bisogna andare e infatti eccoci dopo un breve tratto di strada a Capaccio sede di un famoso allevamento di bufale, che qui, appena a sud di Battipaglia, ogni cosa richiama alla mozzarella. Innumerevoli infatti al passaggio, sono i caseifici che offrono il loro prodotto ai viandanti casuali e a quelli che proprio lì ci vanno apposta. La Tenuta Vannulo è meta assai nota per gli amatori del settore, anzi direi che a giudicare dal numero dei pulmann e delle auto che stazionano nel parcheggio è diventata una vera e propria meta turistica a tema gastronomico. D'altra parte anche questo la gente chiede e giustamente bisogna darglielo. Comunque sia la visita all'allevamento è molto interessante, essendo strutturato in maniera assai moderna ed efficiente, in special modo in vista del benessere animale, cosa che oggi devi considerare sia per ragioni di greenwashing e di marketing, ma anche perché come ogni allevatore attento ha sempre saputo, se l'animale sta bene, è più sano, cresce meglio ed in ultima analisi rende di più, cosa che in soldoni è il fine ultimo di ogni attività, agricola o commerciale che sia. 

Massaggiatura delle bufale

Ecco infatti le nostre bufale che vanno a farsi massaggiare dagli appositi rulli rotanti e poi si mettono in coda per essere prese in carico dall'apposito robot mungitore che le lava con attenzione, poi applica gli attrezzi per succhiare il latte, mentre le nostre bufale assumono un aria beata, fino a quando, finalmente libere, vanno a prendersi il cibo che loro compete. Comunque come ci racconta la nostra gentile accompagnatrice, la tenuta non riesce in pratica, a tener dietro alle richieste e la produzione di mozzarelle, che vediamo produrre e mozzare appunto in diretta dai casari nei locali dedicati, di circa 5 quintali giornalieri, viene prenotata ed esaurita giornalmente nel negozio aziendale, quindi niente per commercializzazione extra aziendale o per spedizioni. Inoltre una parte viene consumata nel ristorante a latere, dove anche noi ci facciamo carico un un pranzo light costituito appunto da insalata, pomodorini e mozzarelline, uno yogurth all'albicocca naturalmente autoprodotto e di un delizioso gelato sempre prodotto in azienda. Insomma un business che sembra funzionare assai bene e che sfrutta la produzione dei circa 600 capi al meglio, come si dice a km 0, cosa che piace tanto oggi, dal produttore al consumatore come si diceva ieri. Comunquesia, dato che questo è viaggio di istruzione e questo un blog di servizio eccovi per vostra informazione, al fine di non farvi fare figure berbine se dovete parlare di questo argomento, i nomi che si attrubuiscono ai bufali a seconda dell'età: abbiamo dunque dopo il Vitello, l'Asseccaticcio, dallo svezzamento ai 12 mesi, quindi l'Annutolodai 13 ai 24 mesi e il Maglione per il castrato. Per chi vuol saperne di più, vedere qui. Sapevatelo!  Ancora qualche chilometro ed eccoci alla Certosa di Padula, un complesso monumentale decisamente imponente, ai piedi dell'omonimo borgo, qui davvero ad un passo dalla Basilicata, con una serie di chiostri mirabili, che presenta cortili, sale di rappresentanza, costruzioni di ogni tipo e soprattutto una chiesa bellissima ricca di ori  e decorazioni, che parrrebbe nata per ospitare una comunità religiosa ricca e numerosissima e che invece era stata prevista per soli 28 monaci, destinati alla preghiera ed ad una vita di muta e solitaria operosità negli orti e nella biblioteca. Anche i pasti, preparati nelle monumetali cucine, venivano consumati nella solitudine delle celle, in verità appartamenti di diverse camere ed il refettorio era raramente utilizzato. Il cimitero nel chiostro grande era il punto di arrivo di queste vite solitarie. Noi invece riprendiamo la via del ritorno che ripassa da Salerno e bordeggiando i monti Lattari a nord della penisola sorrentina, ci riporta alla nostra base nalopetana.

L'ingresso della certosa

SURVIVAL KIT

La chiesa

Pestum - Noto complesso monumentale in provincia di Salerno, uno dei più impotrtanti d'Italia, l'antica Poseidonia, sub colonia greca offre tre templi dorici in splendido stato di conservazione, assieme ai molti altri punti di interesse, incluso il museo archeologico del sito stesso. 8:30 - 19:30 biglietto estivo 12 €. Potendo programmate la visita presto al mattino sia per evitare la folla che soprattutto per sfuggire alle ore più calde della giornata, che qui nella piana sono davvero implacabili.

Un pavimento

Tenuta Vannulo - Capaccio. Bella azienda di allevamento di bufale, moderna ed efficiente, esempio di allevamento. 600 capi per una produzione di circa 20 ql di latte giornalieri. Tutta la produzione viene venduta in azienda che offre anche pranzi a base di prodotti aziendali 25 € il pranzo light di cui vi ho detto. Naturalmente in omaggio alla moda, tutto biologico. Per la visita guidata calcolate un'oretta. 

Certosa di Padula - Al confine con la Basilicata; enorme complesso che occupa oltre cinque ettari, nato nel 1300 per i monaci Certosini che ebbe una grande importanza economica nella zona. Complesso di edifici di cui si apprezzano oggi soprattutto i rifacimenti barocchi, da visitare in una oretta almeno, a partire dai locali abitati dai monaci, le celle e gli ambienti comuni, i tre chiostri, il museo e soprattutto la imponente chiesa con il suo mirabile coro ligneo.

Il chiostro grande

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