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martedì 20 luglio 2021

Auguri Tiziana!



 Diciamo che la giornata di oggi è partita bene, soprattutto dopo quella di ieri durante la quale ho avuto la casa praticamente allagata, con parquet appena rasato e ridipinto in fase di asciugatura e con cascata d'acqua che finiva direttamente nella scatola del salvavita appena istallato, il tutto grazie all'imperizia di chi sta sostituendo il tetto. Il tutto aggiunto all'esaurimento dei giga che mi hanno impedito di comunicare col resto del mondo. Almeno questa piaga d'Egitto oggi si è risolta e quindi posso quantomeno scrivere due righe per fare gli auguri alla persona di certo più importane della mia vita, che accompagna la mia avventura da quando ancora non avevo ben consolidato il ben dell'intelletto, non che adesso lo sia, e che spero lo faccia ancora per un numero ragionevole di anni. Lei, gli auguri se li merita davvero, un po' per la capacità di sopportazione che, come potrete immaginare è davvero superiore alla media e un po' perché ha saputo rendere la mia vita così piena di serenità e appagamento che le traversie di ieri sono davvero scemenze al confronto. Quindi buon compleanno, per tutte le volte in cui basta che ci stringiamo la mano per dirci ogni cosa necessaria anche senza parlare, nella speranza di vivere assieme ancora tante delle emozioni che hanno riempito le nostre vite fortunate! Grazie Tiziana.


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lunedì 26 aprile 2021

Passata la festa...

Zabaione, chantilly e nocciola (Racca - To)

75 anni sono tanti, tantissimi, forse troppi e pesanti da portare sulle spalle, un fardello che ti fa piegare un poco le gambe e te le fa sembrare deboli e molli. Un tempo festeggiavo in modo piuttosto allegro e solenne le decine, i 40, i 50, non parliamo dei 60 annuncio del periodo più bello della vita, la libertà relativa del pensionato, adesso mi rendo conto, che bisognerebbe sottolineare con una certa enfasi anche stadi intermedi un poco più ristretti come per la scadenza della patente, dai dieci scendi ai cinque e poi tre e così via, come se la vita ti stesse rapidamente sfuggendo e bisognasse segnare step più ravvicinati per non perderli in corso d'opera. Una sorta di epifania rassicurativa insomma. Intanto tutto è già passato come un volo radente di gabbiano che ti ha appena sfiorato una guancia avvizzita come una melanzana lasciata troppo in frigo ed è già lontano a guadagnare l'orizzonte del mare forse a raggiungere quell'altrove al di là del margine delle colline lontane che forse non avrai più il piacere di vedere, che forse potrai soltanto più sognare. Ti ha lasciato qui a lottare per rimanere attaccato a quegli ultimi miseri scampoli che ti rimangono e che riconti ogni giorni meravigliandoti che siano sempre di meno.

Certo non sai quanti, ma di certo ogni volta uno di meno. Eppure quante curiosità ancora da scoprire, quante meraviglie ancora da apprezzare! Rimarranno lì, non colte da me e a disposizione di altri che le ammireranno al posto mio, alla mia salute, come si dice. Ieri ho terminato quanto rimaneva della torta di compleanno. Ne ho gustato e rigustato ogni cucchiaino facendomelo durare a lungo, rigirandomelo nel palato per meglio apprezzarne ogni sfumatura. Già c'era il plus di fare festa con la mia bambina, condito dal privilegio di compiere gli anni quasi nello stesso giorno, col solito crogiuolo di emozioni dolci ed appaganti, in una sorta di terzo giubileo della vita. Certamente tre quarti di secolo fa nascevo in un altro mondo, in una piccola camera da letto, con la vicina di casa e la levatrice, in una mattina di sole primaverile con l'aria fresca e ancora frizzante, così mi ha detto la mia mamma per lo meno, affacciandomi ad un mondo che diventava ogni giorno più facile e con più opportunità. Già, non tutti possono avere questa fortuna, ma non mi va ancora di fare dei sunti finali. Spero di avere ancora un po' di tempo per questo. Al momento mi basta, come diceva il Buddha, di respirare.


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venerdì 23 aprile 2021

Buon compleanno a me!

dal web


 Un caro amico mi ha mandato gli auguri dalla Russia, tante parole piacevoli che mi hanno fatto venire il magone al ricordo di quelli che lui chiamava sempre i bei tempi. E' abitudine dell'anziano di vedere continuamente il passato classificandolo come "bei tempi", anche se magari non lo erano affatto, conditi di affanni, preoccupazioni, ansie e tribolazione che è di solito la norma della vita, tuttavia è così. Come non apprezzare la piacevolezza del crogiolarsi davanti alle fotografie ingiallite (i nostri figli da vecchi non avranno neppure più questo piacere) e accarezzarsi l'anima, vedendovi solo gli aspetti piacevoli e di ricordare anche i momenti più difficili come divertenti avventure. Il passato è quasi sempre in rosa, quello che non andava bene, al limite, condito dalla soddisfazione di essere riusciti a superarlo, di avercela fatta insomma e come sei stato bravo e forte e bello e intelligente, cosa che fa sempre piacere. I ricordi rosa e le previsioni grigie, la maledizione dell'umanità altro che global warning! 


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giovedì 23 aprile 2020

74

Greek National Road 74 - Wikipedia



Ma se ci penso! Diciamo che questo è un numero che è diventato davvero un po' pesante, o per lo meno comincio a sentirlo tale, di questi tempi poi, barricato in casa e proprio per questo numero messo nel mucchio di quelli "a rischio" massimo, tribù in via di estinzione graduale da proteggere ma fino ad un certo punto, visto il peso che siamo per l'INPS e per gli altri. Passando ad un esame più approfondito, secondo la smorfia questo è il numero della Grotta, luogo sì di ricovero e protezione, ma anche sito oscuro e di per se stesso sconosciuto e spaventevole, buio e denso di presagi negativi. Ma anche Secchio e Fune da calare nel pozzo, di nuovo angusta metafora di una zona d'ombra da maneggiare con cura. Nella tradizione spiccatamente napoletana poi, pare significhi anche Mandorle zuccherate. Vedete che se ci vuoi vedere il bicchiere mezzo pieno, rimane però sempre quel fondo di amaro che te lo fa considerare mai completamente positivo. Per la Cabbala, invece il numero racconta di tutto un pappone in cui dominano gli angeli e la loro funzione e associa a questo numero gli animali rapaci, la siccità e anche i bagagli, probabilmente quelli che quest'anno ci verranno totalmente e maledettamente interdetti. Chissà poi perché il numero è associato alla propensione a delinquere ed a non rispettare la legge, ma io non vado a correre e non solo perché le mascherine che ho ordinato su Amazon, visto che nelle farmacie non le ho trovate, hanno l'arrivo previsto per giugno. 

Nella chimica 74 è il numero atomico del Tungsteno, metallo pesante, certamente di buone proprietà reologiche, ma talmente ambiguo da farsi chiamare anche Wolframio di secondo nome, forse un nickname ante litteram, tanto per confondere la gente, mantenendola sigla W. Se guardiamo in alto, poi, 74 è un satellite russo (Cosmos 74), una galassia minore della zona di Andromeda (NGC 74) chissà cosa ne dice il mio amico Paularius che gli andromediani non li vuole neppure vedere a raccogliere i pomodori e anche un asteroide della fascia principale, di quelli che non cadranno mai sulla terra, 74 Galatea, figuriamoci, con noi non vuole avere niente a che fare. Tralascio a bella posta la cometa periodica 74 P perché si sa che porta male. Per quanto riguarda la matematica, le cose si complicano, ma sappiamo che l'argomento è sempre ingarbugliato. Il 74, ha fattori 2 e 37, binario 1001010, esadecimale 4A, e vi risparmio le sue funzioni. Ma esaminandolo più nel profondo scopriamo che trattasi di numero pari e poiché composto dai divisori 1,2,37,74 è un numero difettivo in quanto la somma dei divisori (40, escluso il numero) è inferiore al numero stesso. E' un numero semiprimo (che non vuol dire però secondo a nessuno) perché è il prodotto di 2 numeri primi (2, 37) e qui andiamo nel difficile, è anche numero nontotiente in quanto la funzione di Eulero φ (x)= 74, non ha soluzioni. 

E' poi la somma di due quadrati: 52 + 72  e fa parte di due terne pitagoriche (24, 70, 74) e (74, 1368, 1370) e per chi non se lo ricorda, vergogna, la terna pitagorica è quella che risponde alla ben nota a2 + b2 = c2 , tanto per chiarire che è sempre un numero importante e non di un bau bau micio micio. Se vogliamo andare a pescare nel torbido, nel sistema di numerazione posizionale a base 6 , è un numero palindromo (202) ed inoltre è anche un numero intero privo di quadrati in quanto non è divisibile per nessun quadrato perfetto tranne 1. E infine last but dont least, il 74 è un numero Odioso e non perché i 74 anni che compio ahimè oggi, siano una cifra fastidiosa più delle precedenti, anche se meno delle successive, ma in quanto, e qui il ragionamento diventa più capzioso e difficile, dicesi numero Odioso quello che fa parte della successione binaria di Thue- Morse in contrapposizione ai Numeri Malvagi e tanto per spiegarvi meglio: L'n-esimo numero della successione di Thue-Morse è 0 se l'espressione di n in base 2 contiene un numero pari di 1, ed è uno se ne contiene una quantità dispari. 

Per esempio, l'espressione binaria del numero 5 è 101, che contiene 2 cifre 1: quindi il quinto simbolo della successione di Thue-Morse è 0. Il matematico John Conway ha definito numeri odiosi i numeri interi n tali che tn=1 e numeri malvagi quelli per i quali tn=0 (si tratta di un gioco di parole, nella lingua inglese, tra odious e evil, che significano "odioso" e "malvagio", e odd ed even, che significano "dispari" e "pari"). Ora non è che tutta questa menata sia un divertissement per matematici in calore che devono stare chiusi in casa forzatamente e non sanno cosa fare non essendo abbonati a Netflix, ma trattasi di una serie,non ci crederete, utilissima in un sacco di campi come nella soluzione di problemi di spartizione delle risorse tra due contendenti o nella definizione della curva frattale di Koch acuivi rimando, ma ha avuto applicazione in campi meno scientifici come nel '29 quando il maestro di scacchi campione del mondo  Euwe, la applicò per aggirare la  regola che che considera la partita finita con la patta in caso di ripetizioni continuate di sequenze di mosse e poter prolungare infinitamente il gioco, dato che la successione è priva di sottostringhe ripetute per almeno tre volte. E non dite che questo blog tuttologico non è anche un blog di servizio. Sapevatelo e comunque sia, saran pur tanti, ma auguri a me!


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sabato 23 aprile 2016

70



Accidenti che numero grosso. E con un sacco di proprietà matematiche ovviamente. Intanto, cosa che comporta anche un sacco di implicazioni filosofiche, come dice wikipedia, è quel numero Naturale (questo è importante ed è uno dei pochi casi in cui questa parola è usata correttamente) che sta tra 69 e 71 e già non è poco. Ma è anche un numero Pari, come tutti quelli rotondi che ti costringono a fermarti un attimo a fare quello che si dice un punto della situazione su quello che è stata la tua vita, metterti come si dice in pari con il passato. E' un numero composto da 1,2,5,7,10,14,35 ma poiché la somma dei relativi divisori è 74>70 viene detto anche numero Abbondante e direi che così me lo sento assolutamente, sia in termini di tempo che di peso! Attenzione, è anche il primo Numero Bizzarro, che altro non è che un numero naturale abbondante ma non semiperfetto (anche se forse proprio perfetto non sono). E' anche un numero pentagonale e un numero tridecagonale se lo si raffigura come figura geometrica. Ahimé risulterebbe essere anche un numero pentatopico, la cui spiegazione, a cui vi rimando nel link, è superiore alle mie possibilità comprensive in quanto si parla di spazi quadridimensionali, anche a causa appunto del numero stesso di anni di cui sopra.

Trattasi anche di numero Idoneo (cioè un numero naturale che non può essere espresso nella forma ab+bc+ab) cosa che si può esprimere anche come numero Adatto o Confortevole. Quanto questo sia vero non saprei dire. Io proprio confortevolmente non mi ci trovo anche se devo adattarmici obtorto collo. E' comunque un numero Harshad, cioè divisibile per la somma delle proprie cifre, definizione data da un grande matematico indiano (sempre lì mi porta il vento) che significa in sanscrito numero di grande gioia, insomma proprio da festeggiare. Però è anche un numero Sfenico, (prodotto di 3 numeri primi diversi:2,5,7) dal greco σφην, Cuneo, ma vi assicuro che con questa città non ho niente da spartire. Fa parte di cinque diverse terne pitagoriche anche se io non ho grande simpatia per le congreghe, ma per questo filosofo si può ben fare una eccezione e infine è un Numero a Cifra Ripetuta, detto anche Repdigit, ma solo nei sistemi a base 9 e 13, segno che si tratta di un numero un po' diffidente ed aristocratico. Tra l'altro è anche un numero di Pell, ma qui andiamo troppo nel difficile. Se poi andiamo giù duri per i più esperti, è anche l'integrale definito tra 2 e 12 di x in dx (eh! non per lasciarla cadere dall'alto). Insomma dire 70, come avrete capito impone tutta una serie di riflessioni matematiche, ma la principale è che stando alle medie statistiche, di anni me ne toccherebbero soltanto poco più di una decina, cosa che al solo pensarci, mi fa girare notevolmente gli zebedei, se proprio devo essere sincero.

Diciamo che al di là di tutto, proprio questo è l'aspetto che spaventa sicuramente. Il fatto di fare bilanci in cui il piatto delle cose che ancora si vorrebbero fare è paurosamente sbilanciato rispetto a quelle già fatte, così poche e miserevoli. Non ho vinto premi Nobel e neppure un Oscar, neanche alla carriera, una vita da mediano senza merito di aver fatto qualche cosa per migliorare il mondo o di aver quantomeno tentato di diventarne il capo assoluto per risolverne tutti i problemi, cosa che naturalmente saprei ben io come fare.Sopportato e supportato da chi mi è stato vicino, ignorato dal resto dell'umanità. Insomma uno di quei miliardi e miliardi di nomi che si perderanno dopo un paio di generazioni, magari prima. Niente timbri a fuoco, niente titoli sui giornali o scolpiti nel marmo (non ancora per lo meno). Ditelo pure, una vita inutile. Una somma totale sconfortante potrebbe sembrare. Mah, a questo punto diciamo che per consolarmi posso dire che non è ancora finita e c'è tutto il tempo di prendere in mano lo scalpello e darci dentro, rimangono sempre delle possibilità, anche se l'indice glicemico mi suggerisce di darmi una regolata piuttosto velocemente.

Se consideriamo che per la Smorfia il 70 significa 'o palazzo, potrebbe indicare solidità e sostanza, ma nel mio caso questo si potrebbe riferire solo alla stazza, questa sì, imponente. Comunque vedremo, debolissimo ma non domo, l'anziano ha sempre a disposizione le armi dell'esperienza che tramuta in cattiveria e solipsismo egoistico. Mi piacerebbe solo evitare di lasciarmi andare a quell'insopportabile onanismo mentale di come stanno andando male le cose, di che futuro disastroso avremo con questa gioventù e di come eravamo meglio noi, vomitando odio su tutto quello che accade e che invece è solo il sottoprodotto fetido dell'invidia nel non poter essere giovane, di cui sono pieni i social. Voglio solo ringraziare tutti quelli che dal libro delle facce mi hanno augurato gioia e felicità, assieme a quelli che oggi saranno con me, tutte cose che mi fanno sperare per il meglio. In fondo è meglio lamentarsi un po' che non poterlo più fare del tutto e poi l'anziano è fatto così. Sopportatelo.


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venerdì 22 aprile 2016

Uso del blog per scopi personali






Oggi permettetemi solo di usare un breve spazio per fare gli auguri alla mia bambina. Che possa festeggiarne ancora tanti e soprattutto che sia felice, perché credo che nella vita non sia necessario niente altro.





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Buon compleanno

sabato 6 luglio 2013

Ripensamento.

Affrontare senza paura le scelte della jungla della vita. - Laos 2012


Il post di ieri era chiaramente una captatio benevolentiae come hanno capito bene tutti coloro che mi conoscono bene. E' il tipico modo di fare dei vecchi biliosi, apparentemente mostranti falsa bonomia, in realtà maligni ed invidiosi dei successi altrui, che aspirano continuamente a rassicurazioni, vellicanti il loro ego smisurato, già convinti di essere i più furbi del mondo e che inevitabilmente dopo di loro verrà il diluvio universale vista la pochezza che li circonda. E' la solita storia della falsa modestia del tipo, nulla se mi considero, tanto se mi confronto, che, venendo meno ogni tanto, cerca disperatamente rassicurazioni. Che ci possiamo fare, è che ci disegnano così e in fondo un po' lo siamo davvero. Ringrazio comunque collettivamente quanti ci hanno tenuto a battermi metaforicamente una mano sulla spalla, sottolineando che "no, Pierino, non è vero che hai la testa grossa", come nella vecchia barzelletta. Quindi tranquilli che non ho nessuna intenzione di mollare questo esercizio quasi quotidiano, esangue, è vero, per carenza di lettori e di commenti, ma di grandissima soddisfazione solitaria, una sorta di onanismo scriptorio, comune in fondo a molta gente e per cui non mi vorrete far sentire in colpa. Continuerò variegando, come di consueto i miei interventi secondo l'ispirazione del giorno, tra immagini, amarcord datati e incavolature quotidiane, perché questa in fondo è la vita, un pout pourri di sensazioni mescolate, in cui non si deve far prevalere la specializzazione accanita dell'appassionato che perde di vista il generale, dando completa via libera alla incosciente nonchallance del tuttologo superficiale, che quanto meno si diverte vivendo. Credo che comunque sia il modo migliore di trascorrere quanto ancora mi è concesso. Dunque non aspettatevi grossi cambiamenti per i prossimi cinque anni, a meno di colpi di testa improvvisi ed inopportuni, non si sa mai quali siano le pieghe sconosciute e le prove a cui ti metterà di fronte il karma. Per intanto, dopo questo chiarimento con allegata dichiarazione di intenti, godiamoci questa estate iniziata e passiamo oltre. A dopodomani.


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venerdì 5 luglio 2013

Quinto compleanno.



I compleanni vanno festeggiati. In molti casi però possono anche essere occasione per fare un punto della situazione. Vediamo un po'. Questo blog ha cominciato a muovere i primi passi, appunto con un post intitolato Cominciamo, cinque anni fa, in un luglio caldo in cui ancora non si capiva la dimensione della crisi che stava arrivando ed in un momento di spensieratezza tale che non mi ha fatto comprendere in cosa mi stavo cacciando. Per voi che mi seguite e per me che porto questa croce (e delizia) è giunto il momento di fare un esame autoptico per capire dove vogliamo andare (chi siamo, da dove veniamo, ecc.). Cinque anni non sono pochi. Hanno prodotto quasi 1500 post (siamo a un soffio), oltre 200.000 contatti da 143 paesi (inclusi Mongolia, Yemen, Gabon e altri che non ho mai avuto la possibilità di visitare), per oltre il 92% dall'Italia come è ovvio, quasi 400.000 pagine consultate. Il record di visite giornaliere è stato di 185 e quasi di 500 pagine. 171 followers fissi. Numeri tutto sommato piccoli, ma neppure troppo per un blog generico, quale è il Vento. I commenti molto pochi, che hanno appena superato i 5000  e la frequenza delle visite giornaliere poco al di sotto delle 100, che ormai da parecchio tempo mi affligge, stagna senza crescere, in quanto appare ormai come il limite fisiologico del blog, non sono certo un dato che possa entusiasmare e impongono dubbi e riflessioni. Quello che quasi tutti i giorni  mi sforzo di buttar giù smanettando sulla tastiera, interessa qualcuno o deve essere destinato solamente ad uno sfogatoio personale di dubbi, di invettiva, di presuntuosa affermazione di cose e di idee? 

Vero è che tutto questo scrivere ha anche prodotto, per mia grandissima soddisfazione tre libri ed almeno altrettanti pronti ad essere editati, ma questo è più una gratificazione personale, quella di stringere tra le mani un volume col tuo nome scritto sopra, un quadretto appeso al muro con un assegno di dollari 21, 85 non incassabile di "diritti d'autore", ma per il resto questo lavoro, che mi occupa per un paio di ore al giorno, appare sempre più fine a se stesso, che di una qualche utilità effettiva. Che fare allora? Dare una svolta restringendo i confini del lavoro, limitandolo ad esempio ai viaggi o alla fotografia o a qualcosa di altro, che so io i ricami all'uncinetto, che mi dicono seguitissimi o addirittura ai sex toys, per scendere su argomenti di interesse più moderno e generale, oppure piantare lì e dedicarsi a qualche cosa di più utile e produttivo? Una decisione non facile da meditare, che sicuramente questa estate, che parre finalmente cominciata, mi aiuterà a rendere più delineata. Bisognerà decidere cosa fare nei prossimi cinque anni. Qualunque sarà, dubito però che riuscirete a liberarvi così facilmente di me. Un segnale da parte vostra, di qualunque tipo, sarebbe comunque di un certo gradimento e potrebbe anche influenzare le mie scelte. Non credo davvero a fondo nella democrazia popolare, tuttavia il tiranno illuminato deve anche saper ascoltare. Il mio amico Paularius, prima di ritirarsi nelle Termae delle sacerdotesse callipigie, lo farebbe senz'altro.


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lunedì 13 agosto 2012

Compleanni.






Metti un gruppo di ultrasessantenni vintage, biliosi e brontoloni, di quelli che così non si va avanti, con una gioventù di questo tipo, cosa potranno mai combinare, eh ai nostri tempi, ecc. ecc.; metti che uno di questi compia gli anni; che fa il gruppo dei borbottoni? Gli organizza immantinente, con la meticolosa perversione dell'anziano, una classica festa a sorpresa. Con astuzie ed artifizi, un amico lo depista e lo convince a trascorrere l'intera giornata perduto tra i boschi in cerca di una vecchia miniera abbandonata, da andare ad esplorare con pila e anfibi, dopo arditi passaggi su cenge da brivido (in compagnia di una guida settantacinquenne e guardate che non scherzo). Intanto il gruppo delle femmine prepara il festeggiamento a casa dell'amico depistatore, preparandola a dovere. Un terzo amico prepara un'ode pindarica da recitare al momento, munito di regolamentare serto di alloro; gli altri portano cibarie e razioni di sussistenza e buone provviste di vini per rendere la serata più vivace. Al ritorno degli esploratori, gli amici, invece del consueto ritrovo serotino, scompaiono con varie scuse e il festeggiando si ritira a casa, forse deluso che neanche uno gli abbia fatto gli auguri, nonostante facebook, mentre la moglie comincia a preparare mestamente e fintamente la tavola, dopo aver sostituito per precauzione le due bottiglie di champagne di cui non sa separarsi e che dovevano forzosamente partecipare alla festa, con due bottiglie vuote correttamente esposte per la parte inferiore, casomai avessero attirato l'attenzione.

Poi una telefonata astuta, lo chiama, come per non parere, a casa dell'amico per risolvere un piccolo problema prima di cominciare la cena; ed eccolo, accompagnato dalla moglie complice, fare capolino nel luogo del delitto, dove tutto il gruppo al buio, come una banda di adolescenti rincretiniti, lo attendeva per far partire i primi botti. Nella commozione generale, qualcuno, più serio, ha richiamato la compagnia a cose più concrete, che sarà pur vero che non di solo pane vive l'uomo, ma si sa che non si può vivere digiunando. Quindi arriviamo alla parte che, già so, più specificamente vi interessa. Le danze sono state aperte con le operazioni di affettatura di una coppa speciale appena arrivata dal piacentino, ma solo per provare le doti di un particolare coltello americano affilatissimo che ha dato prova di grande efficacia. Subito è partita poi la sequenza degli antipasti senza i quali noi piemontesi non giudichiamo possibile classificare un pasto, come cena vera. Ecco procedere in ordine sparso gli involtini di salmone saggiamente riempiti di tomino profumato alle erbe, un tocco di nord per giustificare lo champagne che ha continuato a scorrere a fiumi per fermare le lacrime di commozione, seguiti a breve da una salade à la mode del Circassie, la cui ricetta è stata da me importata durante le mie peregrinazioni sovietiche. Va che vi metto la semplice ricetta, per spirito di servizio. (85% di carote crude sminuzzate con cura à la julienne, ma molto sottili e corte, 15% di gherigli di noci finemente tritati, maionese q.b. fino ad amalgamare completamente il tutto, guarnire con gherigli interi). Quindi in lieta processione, ecco susseguirsi una teoria di frittatine miste dai multiformi sapori, alle biete, agli zucchini, alle cipolle e così via, in lieta compagnia di un piattone di fiori di zucchini impanati. 

Allo stappare di uno Shiraz-Cabernet, si procede con l'antipasto caldo che non può mancare, più strutturato e nobile, un delicatissimo flan di zucchini ricoperto di una colata generosa di fondue al parmigiano. Una breve sosta? No ecco che incalzano i tajarin piemontesi, che delicate e sapienti mani avevano prodotto nel pomeriggio, rigorosamente sul tavolo di marmo, come richiede la qualità di una sfoglia non troppo sottile, corposa e morbida al tempo stesso. Ma i tajarin sono piatto femmina, yin direbbero i miei amici cinesi e vanno accoppiati d'obbligo, per rispettare l'armonia con una sugo yang, maschio, deciso, sapido. Nulla è quindi più indicato di un denso civet in cui, da ore immemorabili, si insaporivano a fuoco lentissimo degli strepitosi bocconcini di cinghiale, in coppia indecente con un non meno imperiale filettone di cerva tagliato a tocchetti, che in abbinata davvero strepitosa, hanno ceduto con generosa umanità i loro umori, il loro selvatico senso di libertà, la loro imperiosa e superba forza al denso sugo nero che li avvolgeva in abbraccio amoroso, ubriachi di vino generoso che li penetrava per renderli, se possibile, ancor più teneri e gentili. Che squisito piacere addentare i mordidi bocconi che, come da proverbio, si scioglievano in bocca, accompagnati dalla apertura di una magnum di Barolo 2001, annata tuttavia discreta, che con la sua assenza di spigolosità, il suo morbido velluto, il suo goudron non invasivo rappresenta, a mio modesto parere, il massimo compagno per siffatta carne, sposo ideale di un matrimonio destinato a durare nella calda sinfonia di un piacere atteso e completo. 

Vi assicuro che è stata una esperienza vivificante e densa di significati, che ha messo in sottordine le consuete considerazioni sui massimi sistemi della vita che aleggiano di norma, nei nostri convivi. Rimaneva spazio, ridotto certo, solo più per la parte dolce del fine pasto. Pertanto, oltre alla più classica e dovuta torta di buon compleanno, abbiamo dovuto fare onore ad un piacevole semifreddo alle mandorle, macchiato da abbondanti lacrime di caramello, per concludere la serata (per alcuni disgustosi crapuloni, doppia razione, perché il gelato fa digerire meglio). Il cielo ingiustamente coperto, ha impedito alla compagnia di andare, per un comportamento infantile certo, ma a cui ormai è adusa, almeno fino alla terrazza del forte per osservare qualche stella cadente a cui indirizzare il desiderio che alla faccia dello spread, la faccia durare almeno ancora un po', almeno fino a quando Alzy non ci renderà ogni giornata, un momento nuovo e sconosciuto. Infine a letto che, questa mattina per i più assatanati del gruppo era giornata dura, con salita in vetta all'Albergian (m. 3041), la cima più alta della valle, mantre gli altri, più inclini alla fase meditativa si sono posizionati ad un tavolino della Rosa Rossa a proseguire la discussione sugli importanti problemi lasciati in sospeso, o meglio trascurati, la sera precedente.




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Gofri.

venerdì 20 luglio 2012

Buon compleanno Tiziana!



Oggi la mia ragazza compie gli anni. Voglio farle pubblicamente gli auguri, soprattutto per il peso, in ogni senso, che ha deciso di accollarsi tanti anni fa, quando mi ha scelto per percorrere insieme il resto della nostra vita. Certo è ancora molto giovane e ne ha di tempo davanti, ma il mio augurio è quello di poter mantenere ancora e sempre la serenità che abbiamo avuto assieme fino ad adesso. In fondo non ci serve davvero molto di più. 


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giovedì 5 luglio 2012

Compleblog!


Quattro anni fa, nella calura del luglio incipiente è cominciata questa avventura, sulla spinta dell'amica Adriana, colpevole assoluta di avermi gettato in questo girone dantesco da cui non riesco più ad uscire. Il blog è un po' una droga, in cui, è vero, uno scrive per sé stesso, per il proprio piacere e divertimento, come ci si continua a ripetere, visto che nessuno ti paga per farlo (sempre a monetizzare, eh! che brutta abitudine). Eppure, poi, ecco che corri a vedere le statistiche e quanti al giorno e come mai non aumentano, ma allora le cose che scrivo non interessano a nessuno, oddio sono in calo le visite e diminuisce anche il tempo trascorso ad ogni visita. Calo di interesse, ah no, è solo perché è il week end e la gente non ha voglia di perdere tempo come quando è al lavoro (eheheheh). Sarà la sindrome del predicatore, chissà. Comunque ecco qua. Dopo quattro anni ci siamo posizionati su una media di 100 visite al giorno e 200 pagine consultate. Certo non è un gran ché, ma per un blogghetto generalista basta e avanza. Vero che molte visite sono più che altro "sollecitate" e prima o poi, anche gli amici mi manderanno a quel paese a forza di ricevere le mie newsletters (qualcuno lo ha già fatto, in confidenza), ma così gira il mondo e il marketing è la chiave del successo. Comunque tanto per riassumere, in quattro anni buoni, siamo a 1133 post pubblicati (ragazzi sono migliaia di pagine!!!) anche se solo con 4262 commenti. Un po' poco una media scarsa di 4 a post e ben pochi che cercano una discussione o vogliono ampliare il dibattito. O gli argomenti non sono molto stimolanti o gli amici non vogliono affondare il coltello nella piaga. 

Pochissimi (purtroppo) gli spunti polemici che gradirei molto. Pazienza. Comunque i contatti (oltre 100.000 da 126 paesi diversi e 36 stati USA) sono una cifra che mi fa paura a scriverla. Pensare che uno butta giù qualcosa e tutta 'sta gente la legge dall'Australia alla Mongolia, al Perù, mi eccita e mi inquieta allo stesso tempo. Ti senti un po' nudo, un po' sorpreso e allo stesso tempo quasi carico di una qualche responsabilità che mi sono andato a cercare da solo. E' interessante vedere anche quali sono stati i post più popolari. Quelli più letti in assoluto, non contano molto, in realtà erano un paio di post di vicinanza al Giappone dopo lo tsunami e secondo me vengono letti proprio perché essendo in cima alla lista sono i primi che la curiosità spinge ad andare a ricercare. Poi interesse per alcune recensioni di cose d'attualità. Credo che il titolo preciso e non allusivo influenzi i motori di ricerca a portare visitatori casuali. A me che piace stornare l'attenzione con titoli fuorvianti, questo non va molto, magari però dovrò piegarmi a questa necessità. E' il mercato che lo chiede, bellezza. Però alla fin fine vorrei ringraziare tutti quelli che passano e sono passati di qui. Quelli che hanno lasciato tracce e i moltissimi che sono stati a guardare andandosene poi in punta di piedi come se avessero paura di disturbare e anche quelli che ci sono capitati per caso scappandosene subito. Qualcuno magari incuriosito è tornato, altri non hanno trovato nulla che collimasse con i loro interessi, come è giusto che sia. Un grazie di cuore sia ai fedelissimi che a tutti gli altri. Sapere che ci sono mi fa sentire in obbligo, anche in quelle volte che magari mi passa la voglia e ti viene la tentazione di smettere. Ma per ora tranquilli, si va avanti, è una minaccia.


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domenica 22 aprile 2012

Doppio compleanno.



Alla mia bambina, tanti auguri, perché non perda i suoi sogni, perché trovi il sentiero giusto per andare fin dentro il bosco, perché riesca a mantenere la sua voglia di fare, perché possa meritarsi di afferrare quanto pretende, perché arrivi al traguardo di serenità a cui tutti devono avere diritto. Tanti auguri dai 66 ai 26.







venerdì 1 luglio 2011

Tre candeline.


Dai che mi sta passando, in fondo non è niente di grave; è solo che quando cadi in una vicenda kafkiana, ti innervosisci ed è sbagliato. Magari prima o poi ve la racconto perchè fa proprio ridere. Invece oggi cade un giorno particolare, che voglio condividere con voi tutti, proprio perchè c'entrate anche voi che avete la pazienza di stare a sentire questo stillicidio di vaneggiamento tuttologico e multiforme. Infatti , il Vento dell'Est compie tre anni. Che non è poco, per uno che faceva fatica a scrivere un biglietto di auguri. Superati gli 800 post; oltre 40.000 contatti; quasi 100.000 pagine visitate e 15.000 visitatori unici da 110 nazioni diverse e l'ultima chicca, proprio ieri da parte di Kilie, che abbraccio con simpatia, essendo arrivata da poco, il 3millesimo commento, che per questo si merita citazione e linkaggio. Contemporaneamente per la gioia di molti (ricevo continui rimproveri verbali per il mio assillare) è partita la newsletter n. 200. Mi assicurano, quelli che sanno le cose, di non alzare la cresta, che sono cifre piccole, lo so, da blogghetto di periferia, in linea con la mancanza di specializzazione del lavoro; giustamente la gente ha meno interesse a perdere tempo con le parole in libertà degli altri, men che meno a commentare sul nulla e sul non specifico, ma vi assicuro che, in ogni caso, mai avrei pensato, all'inizio, che questa attività avesse questi numeri e potesse dare questo piacere. Non solo, ma il sistema ha fatto sì che, per relazione causa-effetto, ne sia nato anche un libro, la cosiddetta versione cartacea, cosa che mai avrei pensato di fare nella vita e che ha ottenuto anche un consistente successo editoriale, permettete almeno che ne meni vanto, avendo solo in quest'ultimo mese addirittura raddoppiato le vendite effettive. Il blog è davvero uno strumento potente. Riassume in un unico sistema una serie di potenzialità inconsuete.

Un gran numero di persone ha sempre ambito a scrivere i propri pensieri ed i propri sfoghi, ma anche se nella maggior parte dei casi la naturale voglia di esibizione li avrebbe voluto mostrare al mondo, questi rimanevano nel fondo di un cassetto, come morti, come le casse di diapositive accumulate nel corso degli anni a prendere polvere ed a scolorirsi man mano. Invece quello che adesso sto scrivendo, non solo è ontologicamente a disposizione di chiunque voglia leggerlo, che stia in Nuova Zelanda o in Perù o soltanto dietro casa mia, ma costui, subito dopo, può intervenire, dire che non è d'accordo e arricchire la discussione con il proprio punto di vista. Per tutto questo, grazie ad Adriana che mi ha iniettato il virus, grazie a tutti per il vostro interesse  che continua a stupirmi e che aiuta certo molto a continuare 'sta cosa, che comunque rappresenta un impegno decisamente piacevole e che ovviamente non mi avrebbe accalappiato se non mi desse in ogni caso una intrinseca soddisfazione. Vedremo fino a quando il piacere di farlo manterrà viva la voglia (per altre cose ho constatato che le due sensazioni viaggiano di pari passo). In effetti tutto questo può sembrare davvero incredibile ed è la forza vera del mezzo e la ragione del suo successo, incluso il fatto che ogni cosa, immagini, scritti, musica e chi più ne ha più ne metta, resterà lì, in sonno ma disponibile, per lo meno fino a quando tutto il supporto e il meccanismo rimarranno in funzione. La pergamena sta resistendo da un paio di millenni, le tavolette di argilla da oltre 4000, i chip di silicio, chissà.


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sabato 23 aprile 2011

Sixty-five.

Qui è tutto un tourbillon! Si sono appena spenti i fuochi artificiali del compleanno della mia bambina, che si accendono quelli di un altro genetliaco, ovviamente meno importante anche se più ponderoso. Altroché, ieri mattina mi sentivo gli stessi 25 anni della creatura e poche ore dopo eccomi sprofondato nel baratro senza fondo dei 65. E' un po' un'età limite, uno spartiacque tenebroso che ti fa pretendere lo sconto quasi dappertutto, meno che dove serve, dall'idraulico per esempio, che se ne catafotte degli anni e se il tuo scarico perde, vuole tutte le svanziche al completo e senza fattura, se no le tasse gliele paghi tu. E gli amici che ti fanno gli auguri. Per carità saranno due parole buttate lì, sarà l'aiuto dello schermo e di FB che ti comunica tutti i giorni che oggi è il compeanno di questo e domani di quello, ma io sono un nostalgico e anche quelle due paroline, mi fanno davvero piacere.

L'uomo è davvero un animale strano, gode ad essere presente nei pensieri degli altri, forse è per questo che anela all'immortalità. Aveva ragione Foscolo, siamo tutti qui a sperare di rimanere il più a lungo possibile nei ricordi degli altri. Forse è proprio questo anelito che spinge alla ricerca della fama, anche quella più abborracciata e meschina. Parlatene pure, anche male, purché se ne parli. Non so. Io intanto mi godo la mia giornata con la mia GS (gentile signora) che è già uscita per comperarmi la torta che mi piace tanto, poi dite che questo non è amore. Dopo, bambina finalmente presente di persona e non solo su Skype, daremo inizio ai grandi festeggiamenti appaiati. Fuoco alle polveri e chissenefrega se son già sessantacinque. L'importante è esserci alla festa e aun aprender!


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La stagione secca.
Buon compleanno
Quel treno per Yuma


venerdì 22 aprile 2011

Buon 25° Compleanno!

Oggi era nato un piccolo fiore
uno stelo bruno
fragile e delicato
da crescere con amore.




Tanti auguri.
Che tutti i tuoi sogni si avverino
e che ogni giorno ti sia lieve e sereno
bambina mia.




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Buon compleanno

martedì 20 luglio 2010

Buon Compleanno.


Quando compie gli anni una persona speciale, è difficile trovare qualche cosa di davvero importante da dirle, specialmente se ti sta vicino da qualche anno e ti sembra di non trovare parole nuove per farle capire quanto è importante per te e come avere il privilegio di averla vicina sia un premio tutto sommato piuttosto immeritato (già da piccola aveva previsto chi le sarebbe capitato e forse un po' se ne doleva). Ma mi basta guardarla o sfiorarle una mano e lei mi ha già capito. Forse basta Buon Compleanno Tiziana.

venerdì 23 aprile 2010

Ribuon Compleanno!

Ma di nuovo? Ma se abbiamo fatto auguri e festa appena ieri! Eh no, oggi tocca a me. Proprio così anche se sono lontano le mille miglia, anche se la crisalide del mio corpo è in meditazione nei templi dello spirito e sembro materialmente assente, in realtà il tempo è passato ed è ora di far festa e di ballare anche per me, almeno metaforicamente. Nunc est bibendum, nunc pede libero punsanda tellus. Fate pur festa per me per il numero rotondo che ho raggiunto. 26. Che numero perfetto, che emozione, intanto arrivarci, poi sperare che duri, infine poterne godere appieno. Allora mi offro una quartina di Omar Khayyâm
O cuore, fa' conto d'avere tutte le cose del mondo,
Fa' conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
E tu su quell'erba fa' conto d'esser rugiada
Sgocciolata colà nella notte, e al sorger dell'alba svanita
.

giovedì 22 aprile 2010

Buon Compleanno!

Un compleanno è un compleanno. Bella tautologia. Però un conto è festeggiare un amico, partecipare a un suo momento particolare, con affetto e anche con calore; un’altra cosa è quando quella persona è per te qualcosa di speciale e di inscindibile, che è un’altra persona, certo, ma, allo stesso tempo è anche completamente una parte di te. Una persona che ti appare ovviamente straordinaria e della quale riesci con facilità a minimizzare i difetti e ad inorgoglirti delle qualità, dei successi, in maniera comune ed ingenua, ma così rasserenante, calda e piacevole. Una figlia è un dono incommensurabile e senza condizioni. Da amare e coccolare anche al di là di quanto sarebbe giusto per una corretta educazione. E chi se ne frega, d’altra parte nessuno riesce ad essere un buon genitore, secondo i canoni della perfezione nell’interesse del minore e blablabla. Una figlia è un privilegio raro e io voglio godermela così con i suoi 24 anni così teneri, così perfetti, così unici.
Buon compleanno Arathy.

venerdì 3 luglio 2009

Una candelina.


E’ già passato un anno. All’inizio, vi dico la verità, non ci credevo. Che qualcuno si prendesse la briga di sprecare il suo tempo per venire a leggere, peggio ancora a commentare, le scemenze che mi vengono in mente al mattino, mi sembrava proprio una possibilità rara resa ancor più improbabile da quanto si sente e che ho più volte sottolineato, che ci sono molti più bloggers in giro che lettori. Siamo degli esibizionisti che vogliamo mostrare una faccia di noi, naturalmente quella che vogliamo presentare, chissà poi se è quella vera… Così spinto da pusher vari, 365 giorni fa è cominciata questa avventura di raccontini pescati dal passato, di riferimenti al quotidiano, di rinadi a culture lontane che mi interessano e che impongo agli altri. E’ cominciata con timidezza, ma la voglia di capire chi ti segue(è chiaramente esibizionismo) mi ha imposto subito di dotarmi di un sistema per capire quanti mi seguivano e così dopo 250 post, posso dire come inaspettatamente ho avuto oltre 7000 contatti da quasi 2000 differenti lettori da 65 paesi diversi. Certo molti ci saranno capitati per caso, fuggendo inorriditi o annoiati dopo la prima volta per non far più ritorni, ma molti mi hanno linkato più di 200 vote! Incredibile vero? E c’è di più nell’ultimo mese siamo passati ad una frequenza di oltre 100 contatti giornalieri, cosa che mi sembra assolutamente incredibile. Che più di 100 persone si siedano davanti a uno schermo e leggano tutti i giorni quello che dico, mi comincia a infondere un po’ di timore. Mi instilla un senso di responsabilità che un po’ mi inquieta, ma passa subito, non vi preoccupate e non mi impedirà certo di continuare a scrivere le mie scemenze. Per la verità i commenti sono pochi, da 0 a 5/6 per post, che mi impedisce di capire meglio i sentimenti di chi mi segue, ma tant’è non si può pretendere che qualcuno scriva se non sente il bisogno di dire qualcosa, di contestare o di aggiungere il suo punto di vista. Che invidia il blog di Bressanini con 5/600 commenti a post, gente che si accapiglia, ma certo lui espone fatti precisi non chiacchiere in libertà come me. Però la cosa che mi importa di più in questo momento, anche se sono presente solo col pensiero e non fisicamente è di ringraziarvi tutti per avermi seguito. Spero di continuare ad aver voglia di dire scemenze per lungo tempo. (E’ ovvio che è una captazio benevolentiae e che nella realtà sono convinto della missione di spargere il Verbo del Bo-pensiero sul mondo, per cui non vi libererete facilmente del vento dell’est.)

giovedì 23 aprile 2009

Una giornata di sole

Non deve essere stata una notte facile per la mia mamma, quella di 63 anni fa. Non aveva voluto andare all'ospedale perchè, mi raccontava, lì i bambini te li cambiavano con quelli abbronzati , residui lasciati dalla guerra con le invasioni alleate. Quindi, verso le due di notte, mio papà andò a dalla levatrice che stava in Pista, chiamandola dalla strada, allora non c'erano i campanelli; se la caricò sulla canna della bicicletta (sempre la solita con i buoni freni a bacchetta, come mi faceva sempre notare), e arrivò di fretta in casa dove forse già la vicina dava una mano. Che strano, allora non si pensava neanche ai dottori, quelli servivano per quando uno era malato. Così saltai fuori in fretta, senza fare tante grane e verso le sette strillavo già allegramente, fortunato fin dall'inizio a venire al mondo in una famiglia di brave persone, in un paese come questo, che ogni giorno migliorava le sue condizioni. E sì, già nascere è un bel colpo di fortuna se pensi che hai probabilità infinitamente minori che vincere la lotteria, se poi per tutta la vita ti vuol sempre girare bene, non ha mai avuto con la tua famiglia, problemi di salute, hai trovato una persona unica con cui condividere tutto questo, puoi dedicare i tuoi pensieri ad una altra persona unica che hai avuto il privilegio di avere affidata, il lavoro che ti piaceva è sempre venuto a bussare da solo alla tua porta, non hai mai dovuto preoccuparti di essere cacciato via di casa o di averne una o di non sapere come pagare le bollette, insomma se uno si lamenta è proprio un delinquente e deve stare attento che a non stimolare troppo l'invidia degli dei che prima o poi gli daranno la mazzata. Però chissà perchè, in fondo ad ognuno, c'è sempre quel piccolo infame senso di insoddisfazione, forse è quello che fa girare il momdo, forse è quello che ci differenzia dalle bestie, chissà, ma per oggi almeno, che bella giornata! E speriamo che duri ancora per un po'.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 121 (a seconda dei calcoli) su 250!