venerdì 20 maggio 2011

Die Forelle.

Poche sono le cose che possono dare più piacere dell'ascolto di un tenero Lied di Schubert. In queste brevi composizioni , così pervase dal romanticismo che all'inizio dell'800 ha spazzato via i residui delle parrucche impomatate, imponendo un senso della vita nuovo, che dava finalmente la prevalenza ai sentimenti forti, spira la straordinaria ventata del rivoluzionario che stava cambiando il mondo. Vorrei che ascoltaste ad occhi semichiusi uno dei più belli, dalla voce straordinaria di Ian Bostridge, uno dei più bravi interpreti di questo genere e poteste apprezzare la dolcezza incredibile di questa lingua, per altri versi così dura e spigolosa. Per questo ve lo allego in fondo. La musica accompagna con naturalezza una poesia del poeta lirico Christian Schubart e fu composta in una delle tanti notti di felice ispirazione in casa dell'amico Huettenbrenner ed è uno dei più riusciti nella descrizione sonora del movimenti della piccola trota che salta qua e là tra il mormorio delle acque del torrente. Un viandante, tema comune al bohémien Schubert dalla vita inquieta e sfortunata, osserva una trota, appunto die Forelle, che si muove serena nelle acque pure di un torrente. Un bieco pescatore cerca di catturarla, ma la trota grazie alla limpidezza delle acque, gli sfugge. Non c'è possibilità se non quella di intorbidare il rivo, per confonderla e catturarla. Ma leggiamo i versi originali del tragico finale.

Doch endlich ward dem Diebe
Die Zeit zu lang. Er macht
Das Bächlein tückisch trübe,
Und eh ich es gedacht,


So zuckte seine Rute,
Das Fischlein zappelt dran,
Und ich mit regem Blute
Sah die Betrogene an.



Ma infine il farabutto/ si stancò di aspettare.
Con perfidia intorbidò le acque / e prima che me accorgessi
tirò di scatto la sua lenza; / il pesciolino vi si dibatteva,
ed io, turbato, rimasi / a guardare la trota ingannata.

 

Che splendida metafora della vita, all'uomo che vede con chiarezza e che non si riesce ad ingannare, è necessario intorbidare le acque facendogli perdere la capacità di discernimento, allora, con facilità, lo potrai far tuo e condurlo in schiavitù. Così alle nostre giovani trote potrai far fare il ricercatore precario a 850 euro, mentre se la trota si fa maschio e astuto mutandosi nel Trota potrai averne 18.000 al mese grazie ad una comoda poltrona politica, tra l'approvazione generale.




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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per il brano veramente commovente. Io non conosco la lingua tededesca se non indirettamente e comunque per vari motivi non è molto amata.Mio padre la parlava correntemente e quando ero piccola e mi cantava qualche canzoncina o marcia provavo a ripetere alcune parole in rima.Non mi sono mai appassionata tanto da mettermi a studiarla pur avendo un valente e gratuito maestro.C'era qualcosa che non mi appagava nè l'orecchio nè la mente.Più avanti l'ho trovata addirittura sgradevole forse suggestionata dalla figura del furher e del suo operato.Ora cerco ogni tanto di di farmi venire in mente le parole di quelle canzoni perchè mi ricordano la voce di mio padre e mi sembrano carezzevoli, invitanti piene di nostalgia e di amore.

A presto

Paola

Enrico Bo ha detto...

@paola - in effetti la lingua tedesca sembra avere una unnata e dura sgradevolezza, invece in casi come questo appare dolce e struggente. Forse è proprio solo questione di argomento.

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