mercoledì 4 maggio 2011

Mī.


Questo semplice tratto è uno dei 207 fondamentali della scrittura cinese, che si utilizzano nella composizione di tutti gli altri e come si capisce facilmente dal pittogramma significa Coprire, rappresentando quel pezzo di stoffa multiuso che i contadini si mettevano sul capo per proteggersi dal sole o bagnarlo nel ruscello per rinfrescarsi. Questo sua essenza di significato viene quindi trasmessa ai vari ideogrammi che lo contengono come 冠 -  guan, dove è posto sopra i segni di mano e testa per significare Cappello, oggetto che doveva sempre essere portato, tanto che toglierselo veniva considerata una umiliazione non un semplice atto di deferenza. Oppure in  冤 - yuan, dove copre appunto quello di coniglio, animale debole e indifeso, assumendo quindi il concetto di Oppressione, costrizione, ingiustizia, perchè questo atto è proprio di chi copre con arroganza la giusta richiesta dell'umile. Se poi questo carattere viene accoppiato a quello di Casa, famiglia, otteniamo 冤家 - yuan jia, cioè la stirpe degli oppressori, ovverossia il nemico, perchè chi è contro di noi deve sempre essere identificato con chi compie un atto barbaro e ingiusto.

Sentirsi senza dubbi dalla parte sana è fondamentale quindi nell'identificazione del nemico, le cui azioni di conseguenza sono sempre barbarie senza remissione, mentre i nostri atti sono di conseguenza corretti e giusti, anche per volontà divina. Ecco come anche una ideologia fondamentalistica può sentirsi perfettamente dalla parte della verità. Dovrebbe stare a chi si sente capace di astrarsi da questa logica, la difficile capacità di vedere le cose dal di sopra, mantenendo una sorta di asettica compassione anche per il "nemico", anche perchè in questo modo sarebbe più facile vincerlo e soprattutto neutralizzare la forza negativa delle sue idee, che vanno ben al di là del suo semplice annientamento fisico e sono difficilissime da eradicare, da attenuare, da rendere vicine alle nostre e dunque non più "nemiche". Ma tutto questo è filosofia, la storia invece è fatta di sangue e lacrime. Comunque per ora abbiamo archiviato la pratica dell'icona del male, ma dobbiamo sempre ricordare che quello che è accaduto è molto simile a quando cancelliamo una piccola icona dal nostro desktop. Il programma apparentemente non c'è più, ma sotto, nel ventre dell'elaboratore, tutto il file è ancora lì e se per caso è un virus che ti danneggia il PC, prima o poi salta fuori e fa danni, anche gravissimi.


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

3 commenti:

Ambra ha detto...

L'astrazione è difficilissima. Ma è quello che bisognerebbe fare. Ricordo ancora, frequentavo le elementari o la primissima scuola media. La maestra/professoressa parlava di un nostro eroe nazionale del Risorgimento - chi non lo ricordo - e a un certo punto disse "Vedete, per noi è un eroe. Ma pensate un po' per gli altri è un assassino". Uscire dalla mia logica mi aveva sconvolto.

Adriano Maini ha detto...

Purtroppo é altamente vero: "la storia invece è fatta di sangue e lacrime"!

Enrico Bo ha detto...

@Ambra - E' il relativismo baby.

@Adri - E' la realtà, la storia è per la gente comune, la filosofia per gli intellettuali.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!