lunedì 15 agosto 2011

Feriae Augusti.


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Ferragosto di solitudine in città. Strade semideserte e sole gessoso, mica neanche tanto caldo. Diciamo che sembra caldo. E' un po' un'attitudine mentale che però conduce ad un sano ozio meditativo. Quella noia gradevole di telefoni che non suonano e che produce pensieri o almeno opinioni. Non ci sono neanche i giornali e questo in epoca di informazione globale par quasi una bestemmia. Rimane quindi lo spazio per fare un commento anodino della manovra. Dai, consentitemelo, lo hanno già fatto tutti, perché anch'io non posso dire la mia? Ho cominciato il blog apposta. Poi essendo appunto ferragosto saranno in pochi a leggerla, che è anche meglio, così arrivano meno peperoni. Come sempre cercherò di estraniarmi dalle mie (poche) idee e di mantenere un esame il più possibile asettico, anche se so che non è tecnicamente possibile. Dunque partiamo con ordine cominciando dal modo scelto per praticarla, che mi pare assolutamente disegnato da motivazioni politiche in vista dell'elettorato. Furbesca ed efficace l'idea di chiedere la famosa lettera all'Europa, che conduce ad allargare le braccia per dire: ragazzi siamo obbligati, mica è colpa nostra. Data l'entità della cifra, la gente neanche se ne rende conto, anche se ricordo che qualunque cosa è meglio che precipitare nel baratro su cui siam sospesi; bisognava certo prendere da tutte le parti ed il fatto che tutti gridino come scuoiati vivi, dall'estrema destra all'estrema sinistra, è comunque buon segno. Gli stessi esponenti del governo, dal PDL alla Lega, dicono che non va bene, quindi è già un segnale positivo.

Altra astuzia è stata quella di mettere davanti un pacchetto di misure di cosiddetti tagli alla politica per placare un pochino gli animi. Poi qualcosa di non fatto, tra le cose necessarie, per ogni gruppo, in modo che ognuno possa dire ai suoi, vedete ho fatto di tutto obtorto collo, sono stato costretto ma almeno questo l'ho salvato, Silvio, la patrimoniale ufficiale (che comunque c'era sui depositi), Bossi, le pensioni, il PDL, l'IVA, Tremonti, le liberalizzazioni sugli ordini garantiti e così via, fino alla furbata finale, quella di non porre la fiducia, così si potrà per ottenere il consenso più allargato, aggiungere qualcosa di patrimoniale, IVA e pensioni, lasciando alle opposizioni la responsabilità del fatto di fronte ai propri elettori. Sicuramente queste saranno più caute perché agli elettori tengono anche loro. Certo, perché di sicuro sapete che tra il dire e il fare ce ne sta parecchio e quello che appare agli annunci, può subire in aula tali e tante variazioni da snaturare (in cifra) completamente il risultato finale. Avrete già notato ad esempio che le province abolite che all'annuncio erano 43, il giorno dopo sono diventate 37 e ieri parevano essere 28, eppure abitanti e km2 dovrebbero essere dati oggettivi. Non parliamo delle porltrone che saltano, prima 80.000, poi 60, poi forse 45.000. Quindi potete immaginare come possono cambiare i numeri durante il cosiddetto assalto alla diligenza e ogni lobby che si rispetti, dai professionisti agli autonomi stanno già affilando le armi; ricordo che mi sembra già scomparso il contributo degli autonomi a 45.000 euro. Certo perché i 45,5 miliardi sono comunque cifre di stima, mica reali. Così tabacchi e lotterie, 1 miliardo nel loro piccolo. In passato ad ogni provvedimento di questo tipo ha sempre corrisposto una diminuzione di vendite ed incentivo al contrabbando e ad un calo di giocate. La solidarietà dei redditi alti provoca sempre un automatico calo dei redditi stessi nell'anno successivo e così via. 

E' nella fisiologia umana, la gente le tasse non le vuole pagare e continua a trovarlo assai giusto, perché ne paga sempre già troppe e perché sa chi le dovrebbe pagare al posto suo o perché non corrispondono alla qualità dei servizi ricevuti o ancora perché io non posso evadere dato che me me le trattengono prima. Tutte balle. Ognuno quando l'idraulico gli chiede se vuole la fattura con il 20% di IVA, preferisce lo sconto, quindi è lui che evade le tasse (tanto ne paga già troppe). C'è sempre e comunque una completa collusione nell'evasione ed è naturale che sia così. Anche quando lo si fa in tutta e sincera legalità ognuno cerca, potendo scegliere, quale sia la soluzione che gli consente in piena legalità di pagare il meno possibile ed implora il commercialista o il CAF di turno di farlo. Sapete perché le facciate delle case di Amsterdam sono così strette? Perché era stata messa una tassa sulla lunghezza lineare delle facciate stesse. E' la natura umana. I paesi in cui si paga in percentuale maggiore sono quelli in cui i contribuenti ritengono di avere maggiore probabilità di essere acchiappati e di pagare ancor di più, non perché sono più onesti. Non c'è santo, né santi. Quindi tornando a noi, la manovra così com'è di certo non basterà e toccherà ancora fare altro e di certo verranno ancora toccate case, pensioni, sanità e piccoli patrimoni, quelli dei ricchi poveri (che sono moltissimi e che si autorintengono poverissimi) per intenderci; è lì la polpa, i ricchi veri, poi, hanno modo di sottrarsi facilmente a queste misure. 

Queste, in verità, sarebbero le occasioni d'oro per fare quelle modifiche strutturali che salvano i paesi dal disastro, ma si sa che in quasi (sottolineato quasi) tutti i casi i governi dittatoriali comunisti e quelli di destra distruggono l'economia dei paesi, mentre quelli di centrosinistra, quasi sempre, la risanano, anche perché sono quasi (e tre) sempre quelli che prendono provvedimenti antipopolari. Questa poteva essere ad esempio l'occasione per barattare il ritocco dell'articolo 18, che protegge ormai solo un sempre più ristretto numero di persone, interessate a portare in porto al più presto la loro fine carriera, con misure che correggessero in maniera significativa lo sconcio della precarietà dei giovani, trasformando quello che è solo sfruttamento vero, in una gestione non penalizzante del lavoro a tempo determinato, che ricordo è stata istituzionalizzata dal centrosinistra. La considerazione finale è però divertente. La manovra a cui è stato obbligato il povero Silvio dal cuore grondante di sangue è davvero un contrappasso epocale che sconfessa ogni punto del suo credo. Soprattutto considerando che è stata una manovra esclusivamente di tasse, dal rinforzo delle accise, alle tasse di "solidarietà" e soprattutto alla ciccia vera, quella che dovrebbe arrivare dai ristorni agli enti locali (quindi altre tasse locali o chiusura di servizi) e in misura colossale (una ventina di miliardi) dalla delega fiscale che significa taglio del 20% lineare delle detrazioni. 

Immagine dal Web
Se pensiamo a quanto diceva di Visco e di Padoa Schioppa, nominandolo da vivo, c'è da scoppiare dal ridere, pensando che non solo ha mantenuto tutte le tasse, ma ogni anno ne ha messe di nuove. Che delizia rileggere le sue dichiarazioni ufficiali (da La Stampa di sabato): 2001- Farò tagli alle tasse solo dal 2002; 2002 - Prometto meno tasse dal 2003!;  2004 - Confermo, meno tasse dal 2005; 2005 - Rispetterò i patti : meno tasse entro il 2006! Altro che grondare, se pensate che, tramontata subito la flat tax all'americana, voleva portare l'IRPEF a due aliquote e adesso diventeranno addirittura 7, ce n'è da dissanguare un cavallo. Pensate che quel disgraziato di Prodi gli aveva tolto anche la soddisfazione di togliere l'ICI sulla prima casa, lasciandogli solo la gioia di toglierne metà per uno, per fortuna che ormai se ne sono dimenticati tutti e può ancora arrogarsi l'intero merito di quell'errore. Pensate anche al povero Bossi, disperatamente ala ricerca di non far tagliare qualcosa per non dispiacere al suo elettorato si attacca alle pensioni, non sapendo più cosa dire su una manovra che segna la morte del suo amato federalismo fiscale. Una vera tragedia direi, ce n'è da ammazzare un toro. Comunque come ha giustamente fatto notare Mattia Feltri, in questa manovra Tremonti ci ha messo la testa, Bossi il cuore, Silvio ci sta mettendo la faccia. Noi abbiamo già capito cosa ci dobbiamo mettere e se non l'abbiamo capito ci pensa il padano Doc a ricordarcelo mostrandoci il dito. Ma, tranquilli, ne vedremo ancora delle belle, se avremo fortuna, naturalmente.


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3 commenti:

Nou ha detto...

Sono tempi pieni di inasprimenti...

Per oggi Buon Ferragosto caro Enrico e godiamocelo sia in vacanza che in città.

Il mio in città senza sofferenza, alcuna!

Un abbraccio, Nou.

Unknown ha detto...

L'avevo capito subito, da quel cuore grondante, che avresti parlato della manovra.
Che vuoi Enrico, è toccato all'Italia una disgrazia come il cavaliere dei nostri stivali.
Cristiana

Enrico Bo ha detto...

@Nou - Carissima che piacere sentirti. Siamo rimasti in pochi , il web agostano è un luogo solitario.

@Cri - Ormai mi leggi nel pensiero, ehehehe

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!