lunedì 19 dicembre 2011

Il valore della chiacchiera.

Ricevo spesso su queste pagine, commenti di approvazione e di lode riguardanti soprattutto l' aspetto affabulatorio che pervade i miei post. Non v'è dubbio che l'adulazione sia la più dolce delle blandizie, un miele dolcissimo che scorre sulla pelle ammorbidendo ogni asperità e che provochi piaceri insuperabili, per cui vi prego, soprattutto se femmine, continuate pure che non mi offendo. L'uomo è fatto così. Basta blandirlo e farà per voi qualunque cosa, soprattutto se magnificate le sue capacità della mente, per non parlar del resto. Per la donna forse è diverso, ma penso che ottengano effetti analoghi concentrando l'approvazione e la lode sull'aspetto fisico e sul fatto innegabile del dimostrare inoppugnabilmente meno anni del dovuto. Ognuno ha i suoi punti deboli, basta saperli individuare e difficilmente si va fuori bersaglio. Eppure, già ne ho parlato in queste pagine, la mia attitudine scriptoria era sempre stata giudicata, dal nostro sistema scolastico come men che mediocre, se non, talvolta, meritevole di recupero settembrino. Dunque cosa è successo per trasformare il bruco molliccio in supposta (no, meglio dire presunta, di questi tempi) farfalla multicolore dalla lingua multiforme? 

Probabilmente dal fatto che per tutta la vita ho campato di chiacchiera, trascorrendo decenni a spiegare, ad indorare pillole a riottosi clienti, a far prevalere il concetto che la qualità poteva essere premiata a dispetto del prezzo, a dimostrare nei fatti che la realtà positiva corrispondeva a quanto promesso, ché non c'è nulla peggio dello sputtanamento susseguente alla qualità od a patti non rispettati e così via. Il discreto successo ottenuto e il buon ricordo lasciato in giro, questa almeno è la mia illusione, mi fa pensare che questa attitudine a raccontare la favola del lupo, si sia, negli anni, arricchita sempre di più, rendendomi adatto a raccontare storie baroccheggianti e convincenti ed allungare brodi, anche all'apparenza scipiti, per farli diventare, comunque di qualche interesse. Così è nato il blog e di seguito il libro, con il suo travolgente successo di pubblico e di critica. Ritengo, in effetti, mio dovere informarvi che il successo editoriale è ormai conclamato, essendo arrivate le vendite on line addirittura a 5 (cinque in lettere) e vi pregherei di non ridere (troppo), ma il pensiero che cinque persone che non mi conoscono abbiano cacciato soldi reali per farsi mandare a casa la mia fatica, mi commuove e mi stupisce ogni volta che ci penso. Questo pensierino prenatalizio, solo per dimostrare quella di cui vi parlavo, cioè la mia naturale e a lungo coltivata, attitudine alla chiacchiera che mi consente di riempire comunque questo spazio anche quando sono immobile davanti al foglio (schermo) bianco, senza avere la minima idea di cosa dire oggi.


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4 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Riesci ad essere interessante anche con questa spiegazione. Né poteva essere diversamente, perché offre uno spaccato di vita a mio modesto parere significativa.

Nidia ha detto...

La scrittura ti fluisce piacevole, ricca: un bel fiume in piena. Sicuramente il corso della vita lo ha ingrossato, alimentato, affinato, arricchito... Ma alla sorgente c'era sicuramente già qualcosa di promettente. Non sempre gli insegnanti vedono, apprezzano, valorizzano soprattutto le voci sommesse e poco appariscenti. Lo dico da insegnante in pensione :-)

massimo ha detto...

ma devi mettere per forza sul blog il debito pubblico italiano che si aggiorna di momento in momento? mi mette l'ansia

Enrico Bo ha detto...

@Adri - Mah, credo che ogni vita sia a suo modo significativa, grazie comunque e Buon Natale

@Nidia - Eh sono un logorroico e va là che gli insegnanti la vedono lunga!

@Max - anche a me , ma tanto lo dobbiamo pagare noi alla fine, tanto vale ricordarcelo sempre invece di prendersela con Monti

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!