lunedì 5 dicembre 2011

Il Milione 58: Ritorno a casa.


Marco Polo - Immagine dal web


Eccoci qua, dopo più di un'anno che abbiamo cominciato questo viaggio, siamo tornati a casa. E' sempre allo stesso modo, quando un viaggio finisce, si è sempre un po' tristi, mentre si cerca di metabolizzare l'esperienza. Così immagino anche voi, che l'avete seguita, spero con interesse, avendo capito quanto mi ha appassionato. Credo che gli stessi sentimenti li covasse nel profondo anche il nostro amico Marco Polo, che è diventato ormai anche un po' vostro, anche se per lui il viaggio è durato più di 23 anni. Così ce lo immaginiamo, mentre la galea si avvicina a Venezia, partito ragazzo e di ritorno uomo maturo e con quale esperienza dentro di sé, sul ponte di legno, mentre gli unici rumori sono lo sciabordio dell'acqua ferma, smossa dai remi e le grida dei vogatori, ad osservare le prime isole della laguna che si avvicinano, a indovinare le prime case lontane di quella città già allora straordinaria, come le tante che ha visto nel suo peregrinare. 

Basilica di San Marco
Una bella tempesta di sensazioni, di certo; l'appagamento orgoglioso del ritorno a casa di chi ha ottenuto successo, il lenirsi di una nostalgia che pure lo avrà smosso nei decenni di lontananza, la curiosità di vedere i tanti cambiamenti, la voglia di emettere a frutto, di far conoscere e di monetizzare le sue incredibili esperienze e di certo anche quel sottile filo di rammarico per tutto quello che si è lasciato alle spalle, esperienze non completate, occasioni rinunciate, cose ancora da vedere e ormai perdute per sempre. Chissà se avrà messo piede a terra proprio all'approdo di piazza San Marco, entrando orgoglioso e bardato di tutto punto, come si conviene al mercante di successo che sbarca al mattino, con le sue vesti migliori, per mostrare la riuscita dei suoi affari. Avrà guardato con stupore l'avanzamento dei lavori della basilica, ormai ricca e avviata a mostrare tutto il suo splendore con le tante ricchezze arrivate coi commerci e con le razzie avvenute in Oriente e seguite alla IV crociata e alla caduta di Costantinopoli; avrà osservato il campanile ormai grande dalla cupola di legno, faro che guidava i mercanti che arrivavano a questa città dei commerci da tutto il mondo; si sarà predisposto a raccontare con orgoglio la sua grande avventura, forse già supponendo che le sue storie sarebbero state troppo grandi e fantastiche per essere completamente credute e maturando il progetto di dare a tutta la storia una forma scritta che rimanesse nel tempo a ricordo della sua impresa e ad utilità di chi ne avesse bisogno, riconoscendone comunque l'importanza e l'unicità. 

Cap. 209

Venezia - L'approdo di piazza S. Marco
Ma credo che fosse piacere di Dio nostra tornata, acciò che si potessoro sapere le cose che sono per lo mondo, ché, secondo ch'avemo contato in capo del libro nel titolo primaio, e non fu mai uomo, né cristiano, né saracino, né tartero né pagano, che mai cercasse tanto nel mondo quanto fece messer Marco, figliuolo di messer Niccolò Polo. nobile e grande cittadino della città di Vinegia.

Chissà se sarà stato accolto dalla famiglia con un grande banchetto, come quello che ci aveva preparato Acquaviva e a cui vi rimando per non ripetermi (e se volete tutte le ricette qui) e chissà se già in quella occasione avrà cominciato  a raccontare agli astanti, un po' increduli, un po' interessati, quanto la sua esperienza di mercante viaggiatore poteva dargli credito e assicurargli una vecchiaia onorata e dignitosa. Forse già preparava l'incipit delle sue memorie, ma gli ci vorrà ancora qualche anno e una nuova avventura  per dare loro una forma concreta, grazie a quel Rustichello conosciute in altre circostanza difficili, preoccupandosi di essere convincente e inattaccabile.

Cap. 1
Signori imperadori, re e duci e tutte l'altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverete tutte le grandissime maraviglie  e gran diversitadi delle genti d'Erminia, di Persia e di Tarteria, d'India e di molte altre province. E questo vi conterà ordinatamente Messere Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia come egli medesimo le vide. Ma ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà per veduta e l'altre per udita, acciò che il nostro libro sia veritiero e sanza niuna menzogna.

Così nel racconto, ricomincia l'avventura, che coinvolge lettore e narratore, l'uno ansioso di conoscere e affascinato dalla capacità affabulatoria di chi spiega, l'altro in un misto di piacere provocato dal ricordo e dall'orgoglio di render pubblica la sua vicenda affinché serva ad altri l'esperienza. E' nato così un nuovo filone, il libro di viaggi, ma anche la guida turistica, ma ancora il manuale di commercio. Puoi essere contento Marco, dopo 800 anni, ti ricordano ancora tutti e molto bene, ad oriente e ad occidente, con ammirazione e sicuramente con invidia, per quanto hai provato e per quanto hai saputo insegnare a chi ha dentro quella voglia di conoscenza, quel desiderio di vedere, di imparare ma soprattutto quella bramosia di capire, che forse è il segreto di una convivenza civile tra le genti.



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