giovedì 9 luglio 2020

Luoghi del cuore 26: Al col de l'Izoard


Le ultime rampe al Col del'Izoard - Francia - luglio 2020


La valle
Non posso esimermi, visto che sono qui tra le montagne e l'aria è buona, anzi oggi è anche un po' freschina, dal segnalarvi un breve itinerario che non vi lascerà certamente delusi e che io mi rifaccio quasi tutti gli anni, perché è davvero piacevole. Dunque per chi fa un giro da queste parti, ecco una gitarella giornaliera nella bella Francia che tanto mi piace, a partire dalla fortificata Briançon. Ci potete arrivare facilmente dalla Val di Susa o dalla Val Chisone, a vostro piacere, scavallando il colle del Sestriere, in questa stagione un po' secco a causa del gran caldo di luglio, facendo al contrario il percorso tutto curve della Cesana - Sestriere appunto. Di qui risalite verso Clavière e la frontiera del Monginevro, dove recentemente è comparso pure un doganiere di facciata che fa finta di controllare i furgoni chiusi che passano, per vedere se nasconde qualche fuggitivo, che avrebbe invece a disposizione decine di sentieri che portano senza fatica, almeno non troppa, al di là della frontiera, del coronavirus se ne sbatte, tanto qui tra i Galli la mascherina non è più d'obbligo da un po', ma al supermercato la portavano tutti, in verità. Comunque in un soffio arrivate alla murata Briançon di cui vi ho già parlato altre volte qui. Prendete dunque la strada che va verso Gap e dopo una trentina di km (33 per l'esattezza), sulla vostra sinistra noterete la deviazione per Mont Dauphin, un piccolo altopiano che si erge proprio al di fianco della strada. Dopo qualche curva arriverete ad un ampio parcheggio gratuito, da cui si aprirà la vista su una magnifica fortezza costruita alla fine del 1600 dall'architetto militare Vauban, una delle glorie francesi.

Formazioni rocciose
Ha una pianta pentagonale molto regolare e come tutti i monumenti francesi è perfettamente conservata e vi si svolgono durante l'estate molti spettacoli e visite guidate (7 Euro). All'interno un piccolo paese con bar, ristoranti e botteghe artigiane. Troverete assolutamente gradevole passeggiare dentro la fortezza, visitare i bastioni, il giardino storico e la particolare chiesa costruita solo a metà e finita con una facciata provvisoria all'altezza del transetto. Tanto per cambiare anche allora erano finiti i soldi o qualcuno se li era mangiati. La vista dai bastioni è stupenda, in particolare quella che dà sul torrente Guil che ha scavato una canon dalle pareti quasi verticali spaccando la roccia dell'altopiano in due parti uguali. Da quello di fronte a voi, una deliziosa cascatella forma un paesaggio da fiaba, mentre concrezioni giganti costeggiano il sentiero che scende verso il greto, lungo la "via delle masche". L'ingresso è gratuito, stranamente per un monumento francese di questa fatta, tenendo conto che si tratta di un sito patrimonio mondiale dell'Unesco. Rimane comunque a me incomprensibile come monumenti nostrani come la Cittadella di Alessandria non lo siano, ma questa è un'altra storia. Comunque quando avrete mangiucchiato qualche cosa di tipico (a prezzi ovviamente d'affezione essendo in una location così particolare), potrete passare il resto del pomeriggio completando il giro circolare che, prendendo la strada che va verso Arvieux e Chateau Queyras (anche di questo magnifico sito vi ho già parlato qui), percorrendo prima un lungo canion infossato scavato proprio dal Guil, vi porterà verso il colle dell'Izoard, dalle tante memorie storiche, vecchie e recenti per gli amanti del ciclismo. 

Affaticato dopo la salita
Se riuscirete di evitare di arrotare con la vostra vettura le schiere di ciclisti che misurano le proprie forze su questi tornanti (sono anch'essi un vero spettacolo), passerete davanti al monumento dedicato a Coppi e a Bobet, arrivando ad un magnifico anfiteatro naturale a pochi chilometri dal colle, la Casse Déserte. Il paesaggio è assolutamente lunare, con una immensa pietraia fine che scende da martoriate cime dolomitiche che l'erosione ha scavato, forato, graffiato in contorte figure che emergono come fantasmi dalla superficie liscia della montagna. Certo ben altra cosa queste Alpi francesi rispetto alle nostre povere e miserelle Alpi Cozie, che ci piacciono proprio solo perché son casa nostra. Basterà poco poi per arrivare al piccolo obelisco sul colle ad oltre 2300 metri. Qui se riuscirete a farvi prestare una bici e un caschetto da uno dei tanti pedalatori che, sfigurati dalla fatica giacciono qua e là ansimando, potrete farvi un selfie fasullo che certifichi la vostra attitudine a questo sport disumano. Ne troverete a mucchi che pedalano, pedalano come non ci fosse un domani, risalendo lungo i tornanti faticosi e  spietati sotto il sole cuocizucche.


Les oreilles d'ane al rifugio Napoleon
Certo, qualcuno ormai fa solo finta di pedalare, in realtà è pesantemente assistito da una provvida dose di motorino elettrico che pensa a fare la maggior parte della fatica, ma tant'è, la figura del grimpeur è sempre la stessa e lungo le ultime rampe della salita, ci sono ormai appostate apposite telecamere che scattano le foto nel momento topico dello sforzo, in modo che in cima, andando all'apposito baracchino, tu possa con pochi euro portarti a casa la prova provata del sacrificio. Comunque sia, è pieno di gente che sale e domani, cioè oggi per voi che leggete, la strada sarà addirittura chiusa e dedicata solo a coloro che saliranno in bici. Già se ne immaginano le legioni pedalanti e irrorate di sudore. Intanto sulla cima si sta scatenando l'organizzazione-accueil. Due passi a piedi per raggiungere il belvedere leggermente più alto dei 2400 previsti, per poter godere dello splendido panorama e poi un ritorno indietro di un chilometro circa, per fermarsi, se non avevi provveduto prima, al rifugio del 1860, il Napoleon dove mangiarsi un bel piatto alla francese, tanto per recuperare le forze della dura salita (anche guidare è faticoso). Poi giù a capofitto in questo altro tratto della route des Grandes Alpes, Per noi un'altra sosta di 15 minuti di attesa, stavano infatti girando una pubblicità della Burberry's, con possibilità di ammirare le splendide modelle, e quindi giù, un'altra ventina di chilometri e avrete completato il giro a Briançon (totale circa 90 km). Sosta al supermercato per fare il pieno di formaggi francesi e via verso casa, contenti e felici della bella giornata trascorsa.

La Casse desèrte


Le montagne dal colle
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:







Il col de l'Izoard


Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!