venerdì 3 luglio 2020

Luoghi del cuore 23: Le case di Ouarzazate

Verso Sud - Marocco - agosto 1984

Capre sugli alberi di argan
Già, quel viaggio nel sud del Marocco fu davvero entusiasmante, sia per il fatto che ci stavamo spingendo in terre così lontane, che mai avrei immaginato quando avevo investito i miei pochi risparmi in quel camper malandato e ultraventennale, che per un uomo non sarà molto, ma per un mezzo meccanico vuol dire pure qualcosa e poi tutti giù a criticare la Fiat, sia perché quel luogo è davvero uno dei più belli che si abbiano occasioni di vedere. Una terra selvatica ed aspra, che presenta gemme naturali di grande bellezza, dalle gole del Todra e del Dades, con le loro pareti a strapiombo, ai passi montani ad oltre 2000 metri come il Tizi'n test, oltre il quale domini valli infinite di pietra e di roccia che si stendono verso quel sud misterioso e pieno di inviti, verso il quale vieni attirato come dalle sirene di Ulisse. Facevamo chilometri in lande desolate incontrando solo capre selvatiche che si arrampicavano non so come sugli alberi di argan che crescevano disordinatamente ai lati della pista, a mangiarne i gustosi frutti a quattro, cinque metri di altezza, mantenendosi in un precario ed innaturale equilibrio. Ma la città simbolo di questo grande sud marocchino è Ouarzazate, dove si respira veramente la miscela antica che c'è tra il deserto alle spalle, di qui comincia il Sahara, nel suo estremo punto ad ovest, e le montagne dell'Atlante. La mistura tra l'Africa nera di un sud quasi sempre con una storia di sfruttamento sulle spalle ed il nord berbero, che al contrario ha sempre campato sul commercio, di merci, di oro, di sale, di uomini e di carne umana. 

Case di Ouarzazate
La città che conserva ancora le sue spettacolari costruzioni, che paiono incredibilmente raffinate per avere alla base solamente un materiale come la terra battuta, si estende su larghi spazio, ma più ancora coinvolgenti sono i piccoli paesi all'intorno, nei quali il rosso vivo delle costruzioni si fonde con il paesaggio circostante del medesimo colore e che da lontano, fatichi a distinguere. La gente in giro non è molta, sempre avvolta da immensi scialli fino ai piedi che avvolgono completamente le figure per difenderle da un clima pesante. Gente che parla poco e che non ha l'invadenza delle grandi città del nord del paese, quello della capitali imperiali, bellissime, ma gonfie di turisti, vacche da mungere, assediati da torme di procacciatori di ogni cosa per i quali rappresentano una irrinunciabile fonte di reddito e pertanto li assediano a torme, come tafani assetati di sangue. Qui invece anche nei mercati, i venditori aspettano, seduti senza parlare né tanto meno aggredire il possibile cliente che si aggira curioso. Poi, al limite, si lascia andare ad una lenta trattativa in attesa che arrivi misericordiosa, l'ombra della sera, nella quale richiudersi. Luoghi da favola vera, mentre i passi si sovrappongono nella terra sabbiosa, lasciando impronte lievi che il vento cancella in fretta. 

Valle del Draa
La sera il cielo diventa rosso come le case, cubi vermigli come cristalli di geodi giganti, come quelle che trovi su queste montagne. In cima ad un passo ci fermammo per le foto di rito. Un ragazzino aveva steso a terra uno straccio tutto coperto di geodi spezzate di ametiste rosse e viola, come il tramonto che stava esplodendo oltre le creste sulla piana lontana. Alcune di dimensioni davvero notevoli. Ne osservai una bellissima di proporzioni accettabili per essere caricata e trasportata a casa, ma dopo averla valutata a lungo, il prezzo era davvero invitante, l'europeo furbastro che alberga dentro di me e che non si fida neanche dei bimbi, fatto anche acuto da esperienze vissute da viaggiatori precedenti, presi la mia borraccia e feci per gettare un bel fiotto d'acqua sui quei meravigliosi cristalli, sapendo, malfidato, che spesso, geodi di semplici cristalli di quarzo trasparente e di infimo valore, vengono appositamente colorati, per ingannare il povero turista. Il ragazzino terrorizzato mi fermò immediatamente e io scoperta la truffa, lo rimproverai con bonomia, queste cose non si fanno, ma lui, che ne sapeva evidentemente una più del diavolo, mi disse con un occhio ingenuo e mellifluo al tempo stesso, allargandole braccia: - Guarda che se tu compri e metti nella tua casa, rimane di questo colore per un milione di anni...- . Che vuoi dirgli. Lo salutammo ridendo e proseguimmo lungo i tourniquet della discesa verso Tiznit.

Il castello di Ouarzazate



Paese del sud del Marocco
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Gole del Todra














1 commento:

Anonimo ha detto...

...vedo il topone in primo piano !!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!