giovedì 23 luglio 2020

Luoghi del cuore 36: Un giorno nel Granducato



Il fiume Alzette - Città del Lussemburgo - agosto 1989

In città
Il Lussemburgo un luogo del cuore? E va bene datemi del pazzo, forse sono troppo di bocca buona, io ci sono stato solo tre giorni scarsi, tuttavia ne conservo un bellissimo ricordo. Un posto piacevole, dove indovini una vita tranquilla e senza scossoni, da trascorrere nella città o in un paesino tranquillo e senza sorprese, Per forza direte voi col grano che c'è, facile vivere bene, specialmente se sei un notaio o un tenutario di una ventina di società con sede fiscale da quelle parti, semplici caselle postali dove fissare una sede con quattro comunicazioni l'anno. Ovvio, ma è l'aria che senti in un paesaggio molto accattivante sia che si tratti della città, gradevolissima e a misura d'uomo con tanti bei palazzi da ammirare; il fiume che attraversa la capitale, circondato di antiche case, magari seduto in qualche locale, col dehor estivo a bersi una Bofferdin, una ottima birra locale e guardando la gente che passa, elegante, ben vestita, senza caciare, si capisce subito dove c'è il grano, sia che tu viva in una paesino e alla sera vada a mangiarti qualcosa in una delle piccole locande dalle ante alle finestre dai colori e dai disegni medioevali. Intanto avrete già fatto un bel giro nella valle della Mosella, arrivando da Treviri, piacevolissima, con le sue colline digradanti nel fiume, foderate di vigneti ordinatissimi. Cercate almeno a cena di provarne un calice di questi bianchi delicati, con quel sentore particolare che dà loro la Botritis cinerea, fungo buono che fa permanere al termine della fermentazione questo speciale retrogusto. 

Nel campeggio
Che inventiva l'uomo, che riesce a trarre, particolari specialità anche sfruttando i difetti, in fondo qui si tratterebbe solamente di uva marcia, eppure, che delizia! Se poi seguite verso la Germania, c'è anche quella parte di territorio che loro chiamano la piccola Svizzera, una serie di colline ricoperte da boschi verdissimi anche d'estate e che vi risulterà incredibile, qui, al centro dell'Europa più popolosa ed industriale. Davvero me ne sono innamorato. Sarà anche perché era il primo giro con il camper nuovo (nel senso di appena comprato, in realtà con almeno 15 anni di carriera) che facevamo con la bambina piccola piccola, aveva tre anni, e ci eravamo fermati in un magnifico campeggio in mezzo agli alberi, con un sacco di giochi per i bambini, dove ci eravamo divertiti un mondo. C'era una corda tesa con una specie di bilanciere a cui lei si aggrappava e poi la lanciavo lungo la pendenza mentre lei si teneva stretta stretta alle maniglie, gridando. Poi la mia bimba faceva finta di stare seduta tranquilla e appena mi distraevo un attimo, partiva di corsa sulle gambette corte corte e se la filava via nel sentiero tra le piante. Io la rincorrevo e due anziani belgi seduti al tavolino, vicini al loro mezzo, una caravan monumentale, mi facevano segno con gli occhi per indicarmi la direzione, ridacchiando. La raggiungevo e l'acchiappavo per i lunghi capelli ricci mentre lei rideva come una pazza. Accidenti, che bei tempi. Dite che è anche per questo che il Lussemburgo mi è rimasto dentro?

A spasso per le vie



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