mercoledì 22 luglio 2020

Luoghi del cuore 35: Sui canali a Gand


Gand - Belgio - agosto 1989


Lungo i canali
Il ricordo è ancora nettissimo e quella sensazione di piacevolezza calma, è la probabile ragione dell'innamoramento assoluto per quella cittadina nella quale ti sembrava di essere sprofondato in un tempo indefinito, che poteva tranquillamente spaziare tra il 1300 ed i giorni nostri. Il battello scivolava senza rumore lungo i canali di Gand e mi pareva di essere in uno di quei parchi tematici dove, lungo le rive del circuito è stata ricostruita tutta una serie di quinte che simulano palazzi antichi, tutti perfetti come finiti da pochi giorni, tutti rispondenti ad uno stile ricercato ed elegante, fatto di mattini rossi, di facciate disegnate con la cura maniacale che ritrovi nella pittura fiamminga con la sua precisione vedutistica. Davvero Gand è una città dalla quale non vorresti mai venire via e continuare, scesi dal battello a percorrere il centro pedonale più grande d'Europa, dopo aver lasciato il vecchio porto con i suoi antichi magazzini, anch'essi opere di grande pregio architettonico. Il municipio, poi, forse l'edificio più perfetto di tutte le fiandre con la serie delle maestose finestre che si moltiplicano all'infinito, massiccio seppure raffinato ed elegantissimo, pur essendo un melange tra tardo gotico e rinascimentale, stili che rimangono tuttavia perfettamente integrati tra di loro. La torre del Beffroi, squadrata ed imponente, ma tuttavia slanciata con la sua flèche che si innalza quasi a cento metri 'altezza, dominando le piazze antistanti ricoperte ancora dell'antica pavimentazione, muove a rispetto. E le chiese magnifiche e severe, come tutte le grandi cattedrali del nord. 

Il castello
Di fronte alle maestose facciate di San Bavone o San Nicola, ti pare di vedere ancora Tom, il mastro costruttore dei Pilastri della terra che gira attorno all'edificio per darsi conto della bellezza delle sue opere, dello straordinario risultato del suo ingegno di progettista medioevale. E anche aggirarsi per le stradine e le casette tutte uguali dei beghinaggi, una soluzione abitativa sociale studiata in quei paesi per le persone in difficoltà, già nel '500, testimonianza di come nel nord, queste problematiche siano state sempre valutate, anche in tempi in cui l'attenzione verso il bisognoso o la persona caduta in miseria sembrava appannaggio solamente della carità individuale, appassiona e dà misura di come l'ordine e la cura dell'arredo urbano, faccia vivere meglio, in pace con se stessi. Il castello dei conti di Fiandra infine è il suggello imperdibile di una giornata da trascorrere in questa città, con le sue mura possenti e grige circondate dai fossati invalicabili. Se riuscite a passare in città almeno una notte, regalatevi, come ho fatto io, la possibilità di passeggiare a lungo la sera tardi, quando la gente ed i turisti se ne sono andati ormai da tempo, nel Korenmarkt, la grande piazza del mercato tra il fiume Leie e la chiesa di S.Nicola, che a quell'ora avrà tutte le facciate degli edifici storici illuminati di una delicata luce gialla, un colpo d'occhio unico e indimenticabile. Insomma avrete capito che la città mi è piaciuta un sacco, inoltre, come se non bastasse è esattamente al centro del triangolo formato da Bruxelles, Bruges e Anversa, niente di più comodo quindi come base per girolare per il piccolo Belgio.

Facciate




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