martedì 22 febbraio 2022

E' fatta, invasione!

da Limes

Tanto tuonò che piovve. Da un lato Biden che sperava evidentemente, a forza di gridare al lupo al lupo, che lo Zar che lo smentiva irridendolo, non avesse poi il coraggio di sputtanarsi mostrando al mondo la sua assoluta mencanza di credibilità, dall'altra Putin, che in spregio ad ogni trattato internazionale ha voluto mostrare al mondo, ma soprattutto ai suoi sudditi, che io ho le palle d'acciaio e faccio quello che mi pare. L'invasione è cominciata nella notte con l'occupazione conclamata (prima c'era già, eh, ma fittizia e non ufficiale) del Donbass. Ovviamente la domanda di tutti è: adesso che succede? Biden si trova in una situazione di sempre maggiore debolezza, l'avversario ha mostrato i muscoli e ha sparato i primi pugni e se non reagisci in qualche modo, andrà fino a Kiev. Il suo elettorato è contrarissimo ad ogni intervento, ma, da buona gente sempre con la Colt inmano, vorrebbe vedere che le palle le ha anche il Pentagono. Se non mostra reazioni, significa che hanno ragione tutti i regimi dittatoriali del mondo quando pensano e dicono che il mondo occidentale è ormai alla fine della sua parabola ed i loro sistemi sono quelli migliori e più efficienti. Certo può prendere decisioni che inguaino solo gli Europei che per gli USA più sono deboli e meglio è. La Cina al balcone non aspetta altro. Ma perché Putin ha agito in questo modo, apparentemente però dannoso anche per lui? 

Bisogna fare qualche considerazione per capire l'uomo e la sua situazione, molto diversa da quella americana, dove comunque devi rispondere ad un elettorato e ad avversari politici sempre pronti a farti la festa. Putin è un uomo solo, fortemente impregnato della mentalità del KGB, assillato come tutti i tiranni anziani dalla sindrome dell'accerchiamento, inoltre alle prese con una crisi economica interna che lo ha indebolito. Da sempre convinto della assoluta necessità di ricostruire l'URSS, distrutta dall'odiato Gobaciov, è  predisposto a tutto per questo. Non essendo soggetto a guardarsi dall'opposizione interna, al massimo li fa ammazzare o li mette in galera, delle eventuali sanzioni che possano far soffrire la popolazione se ne frega altamente, può sempre dire che ogni cosa che non funziona è colpa del nemico alle porte, come accade nella Korea del Nord, solleticando il senso patriottico russo sempre fortissimo. Con la tattica della cosiddetta fetta di salame, continua ad appropriarsi di un pezzetto per volta di quello che ritiene gli serva, mettendo al comando fantocci che gli facciano da altoparlante. Ha già in mano tutti gli -stan dell'Asia centrale, recentemente ha sistemato le cose in Kazakistan, ha Lukashenko in Bielorussia, dal 92 ha la 14° armata che controlla la Transnistria, ha occupato la Crimea e ha operato come sta facendo adesso, in Georgia, occupando Abkazia e Ossezia del sud. Tutto una fetta alla volta, senza che nessuno lo fermi. 

Aveva già agito così con le guerre in Cecenia, confalsi attentati e così via,ma quellasi poteva considerare un problema interno, alla pari degli Uiguri cinesi. Certo, lo stesso sistema operato da Hitler coi Sudeti e via via fino a Danzica. Il modus operandi è sempre uguale, chiamata al patriottismo per riscaldare gli animi all'interno, facendo diminuire l'eventuale dissenso, poi invasione, giustificata dalla chiamata dei fratelli discriminati e oppressi, con gran battage propagandistico, servizi sui profughi, donne e bambini convinti a pagamento ad andar via sugli autobus e via. Ricordo un analogo bellissimo discorso di Mussolini, che raccontava la straordinaria accoglienza degli abitanti  del Dodecanneso da parte delle truppe italiane che occupavano quelle "italianissime isole"! Stesse parole, pensa te, ai  confini della Turchia! Oppure degli irredentisti che berciavano per la conquista della Dalmazia. Guardate che tutto funziona sempre nello stesso modo da sempre, stesse tecniche, stessi stilemi. A quando l'Austria che invade l'Alto Adige per liberare i fratelli oppressi del Sud Tirolo? Historia docet. Quello che stupisce invece è che lo Zar sia ancora legato a questa idea ottocentesca della necessità di occupare territorio, di conquistare nazioni anzichè allargare le zone di influenza, come inveceha intelligentemente fatto in Medio Oriente ed in Nord Africa, occupandogli spazi lasciati liberi da USA e Francia. 

Anche la Cina usa ormai queste tecniche. Molto più efficace e redditizio comprarli i paesi, appropriarsene economicamente, coi prestiti, con gli accordi commerciali, con le concessioni, col finanziamento di governi amici. Ormai l'80 % dell'Africa e molta parte del Sud Est asiatico è in mano alla Cina e lo stesso tipo di penetrazione viene attuato verso i paesi europei più deboli economicamente acquistando porti, aziende chiave e così via. Molto meno impegno e molto risultato in più. Il nostro Putin invece crede ancora alla forza dei cannoni e dei soldati che controllano le città col mitra imbracciato. Vecchia scuola KGB come dicevamo. Può darsi che abbia ragione lui. Ma adesso si ferma o va avanti? Secondo me se è furbo si ferma, aspetta di vedere se nessuno reagisce, salvo qualche blanda ed inutile sanzione dannosa più a chi la fa che a lui, ma attuata per salvare la faccia, poi ci sarà tempo per prendere Kiev. Se diversamente, preso da smanie di grandezza, vuole proseguire l'avanzata, potrebbe scoppiare un bottiglione assai più grosso. L'Europa, pur presa un po' di sorpresa, ormai dovrebbe aver capito che il personaggio dice una cosa e domani fa il contrario, che riceve Macron e Scholz, concorda una cosa al di là del tavolone (altra segno della sindrome dell'imperatore che non vuole essere avvicinato) e poi appena sono usciti, li smerda pubblicamente sconfessando tutti gli accordi. Una specie di Salvini, con le dovute proporzioni naturalmente, anzi sarebbe interessante sapere cosa dice il nostro, che a suo tempo blaterava sul sentirsi a casa a Mosca più che in Europa, ahahahahah. 

Comunque in tutti i casi, anche se la cosa avrà una battuta di arresto e tutto si gonfia, per l'Europa son solo danni, a parte il fatto che questo ci ha unito meglio che in tutti gli ultimi decenni (è un segno buono che di fronte alle grandi crisi, vedi Covid, gli Europei riescano a rinserrare i ranghi). Le sanzioni più saranno forti e più ci danneggeranno, specialmente noi che siamo il paese economicamente e politicamente più debole. Aspettatevi dunque che aumentino i costi dell'energia e di conseguenza l'inflazione, anche in maniera potente, intendo a due cifre e questo dovrebbe far cagare addosso redditi fissi e pensionati, ma anche tutti gli altri, se questi non hanno più potere d'acquisto. Inevitabile poi un crollo delleborse e dell'import-export verso la Russia che per l'Italia è molto importante, mentre per loro se non arriva più parmigiano e Asti spumante se ne possono tranquillamente sbattere i cabbasisi. Tutto questo poi si abbatterà sinistramente sulle previsioni di crescita che faticosamente potevamo raggiungere grazie ad azioni di buon governo, già messe in forse dalla logica litigiosità preelettorale. Quindi forza e coraggio ragazzi, se tutto va bene, siamo rovinati. Mala tempora currunt, anche per chi crede che saranno cazzi degli ukraini.


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

tu dicevi:'' Anche la Cina usa ormai queste tecniche. Molto più efficace e redditizio comprarli i paesi, appropriarsene economicamente''

eh beh vedremo con Taiwan.
Tu pensa che dolce e graziosa moglie mi dice sempre: Taiwan e' Cina, solo che gli han fatto il lavaggio del cervello...ma Cina deve tornare.
E mia moglie e famiglia son cinesi veramente tranquilli ( senno' colla cippa che mi acconsentivano a sposarla) e tuttavia, pur essendo tranquilli hanno in salotto la mappa col mar cinese meridionale indicato come '' proprietà cinese''

am

Enrico Bo ha detto...

Con Taiwan è diverso, concordo con te. Appena possibile e ci siamo vicini, la Cina se la riprende, tra le ovazioni popolari e anche lì metà dei Taiwanesi sono daccordo. Saggiamente per decenni la Cina l'ha penetrata economicamente preparandosi un terreno in parte favorevole, la condizione internazionale farà il resto. I cinesi, come dici giustamente tu, sono i primi a crederlo. Un mio carissimo amico cinese, quando frequentavo il regno di mezzo per lavoro, mi ha sempre detto: Taiwan? tra poco ce la prendiamo, con sorrisetto soddisfatto.

Anonimo ha detto...

si, e la parte che mi preoccupa e' che i cinesi ci hanno abituato , fino ad ora, al loro soft power ( viscido soft power).
Appena potranno ,anche loro temo, inizieranno ad usare le maniere forti: d'altra parte se hai un martello tutto il mondo diventa un chiodo.

Gia' se vedi un po' di filmografia recente, e il modo in cui la fanno:
The Battle at Lake Changjin : loro contro gli americani
大秦賦 丨Qin Dynasty Epic : loro che unificano l'impero....

vedremo, tanto la pensione non la prendo lo stesso.

am

Enrico Bo ha detto...

Concordo assolutamente adesso il focus è sulla guerra in atto, ma le conseguenze saranno di certo coinvolgenti per la Cina e il Pacifico. Temo che si sia aperto il vaso di Pandora.

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