Cascate del mulino - Saturnia - ore 12 |
Il tempo di sbarcare i bagagli e sistemarli alla meglio nella camera e via veloci verso il target di oggi. Fare il turista, l'ho già detto più volte è mestiere faticoso. Non è certo il dolce flanare del viaggiatore che indugia a suo piacimento rimandando a momenti successivi eventuali impegni o desideri, se al momento gli sorge la voglia di fare altro, di godersi più a lungo una sosta o peggio ancora di oziare atarassicamente e rimanere in una fase di assenza di pensiero, possiamo anche chiamarla di meditazione assertiva, il non fare nulla convinti che questo da solo giustifichi il farlo. No, il turista ha itinerari preparati da seguire, orari da rispettare e cose da spuntare sul suo maledetto e ben preparato taccuino, non ci sono spazi per il riposo, questo si farà poi, tornati a casa, né tempo per i cambi di programma, tutto è perfettamente incastonato nel diario di bordo, studiato a suo tempo. Dunque via veloci per le terme di Saturnia tagliando in due la valle tra piante di ulivi e campi di grano. Come ho detto ci tenevo a questa tappa, avendone molto sentito parlare e come accade spesso la forte aspettativa si è tramutata poi in forte delusione. Un vero peccato. Già la strada di avvicinamento, mostrando un traffico anomalo per essere tutto sommato una stradina di campagna, dava da pensare, visto che in fondo possiamo considerare la fine di aprile come un periodo decisamente fuori stagione. Il paese sulla collina non presenta interesse particolare e si è quindi deciso di procedere direttamente verso le cascatelle termali, sfilando il celebre resort che proprio su questa termalità ha fondato le sue lussuose fortune.
Il faraonico parcheggio che occupa un intero e vasto campo deve mettervi in allarme e le torme di visitatori che vanno per almeno un chilometro versi il sito, bardati di tutto punto in accappatoi di spugna quando non direttamente in costume da bagno, calzato alla meglio tra le portiere aperte, con ceste e borse termiche contenenti il necessario per pasti lucculiani, dovrebbero mettervi in sospetto che la bellezza e l'unicità del luogo debbano subire una logica deturpazione, inevitabile certo, ma assolutamente fastidiosa. D'altra parte mi direte voi, se un luogo è bello e merita in assoluto una fruizione, come posso impedire a torme di abborracciati visitatori di accedervi in ogni modo. A meno che non si voglia impedirne del tutto l'accesso o limitarlo al massimo rendendolo a pagamento. Infatti o il luogo è così remoto e difficile da raggiungere, come lo era Pammukkale agli inizi degli anni '80, oppure, anche se si impone un ingresso a pagamento, la gente ci va comunque ed allora devi vietarne il calpestio materiale se, come in questo caso, questo può contribuire a rovinarlo materialmente. Fatto sta che compiuto il lungo percorso per arrivare dal parcheggio al sito, che tuttavia non serve a scoraggiare nessuno, in fila compatta tra torme di ragazzini urlanti, giapponesi occhialuti e turisti da gita fuori porta, accedi alla zona dove la gora che ha traversato i campi come piccolo ruscello si apre dietro ad un vecchio mulino cadendo in balze successive in una serie di piccole piscine che il deposito calcareo ha contribuito ad arrrotondare di bianchi bordi, mentre l'acqua tiepida procede verso la vasca successiva diluendosi in mille rivoli di delicato azzurro, fino a scendere nel fondo della valle dove il torrente che si forma quivi, se la porta via.
Il tutto incorniciato dal verde dei prati primaverili circostanti, smeraldo puro punteggiato di margherite. Tutto questo è quanto dovresti vedere, l'aspettativa insomma, la realtà è un'altra. La gente che continua ad affluire essendo ormai quasi mezzodì, non solo ha occupato completamente i prati circostanti ricoprendoli di tovaglie e altri teli, ma ha già cominciato a disporre ogni cosa per i picnic, dalla lasagna untuosa, alle melanzane alla parmigiana con tutto il contorno del caso che non starò ad elencarvi. I prati smeraldini sono completamente occupati e non trovi eventualmente neppure un posticino per sederti a tua volta, posto che te ne venisse il desiderio. Ma questo è nulla. Anche le piscine balsamiche,che i due rivoli che avvolgono il casotto del mulino, hanno formato nei millenni appena trascorsi, sono completamente popolate da altrettanta, se non ancor più numerosa folla. Un carnaio di corpacci seminudi, c'è poco da fare, l'italiano medio è grasso, grassissimo con tendenza definitiva all'obesità, a mollo nelle pozze sguazzando chiassosi che si beano a più non posso della presunta efficacia curativa dell'acqua che, come ben si sa ed è reclamizzato, rende la pelle di pesca anche ai rettili squamati. Praticamente l'intero sito, con la sua conclamata bellezza, non è assolutamente visibile, ripieno com'è di rotoli di ciccia debordante, chiappe maestose suddivise da fili interdentali e intanto, la gente continua ad affluire festosa.
Cammino un po' intorno risalendo la scarpata a monte per vedere se nei punti un poco più scoscesi la folla dirada, ma è speranza vana, tutto occupato anche la parte finale del ruscello che arriva da monte, anche questo in larga parte occupata da bagnanti beati. Ora, non pensavo certo di fruire del beneficio balsamico delle acque, non essendo punto attrezzato alla bisogna, ma almeno il colpo d'occhio me lo aspettavo. Certo sono rimasto deluso e innervosito, ma pensante a cosa deve essere questo luogo nei veri momenti di grande afflusso, vacanze comandate, estate o altro. Va beh, si è fatta l'una, cerchiamo almeno di buttar giù qualche cosa, visto che qui tutti mangiano e bevono ai quattro palmenti, d'altra parte con un simile afflusso chissà quanti bar e locali faranno i soldi con la pala alle spalle della massa turistica disposta a tutto. Altro errore di giudizio clamoroso. C'era un baretto all'ingresso un tempo almeno, ma al momento per motivi ignoti è chiuso. Ora che in un luogo simile dove si affollano affamate e assetate, migliaia di famigliole in preda al sabba consumatorio di bibite, gelati, panini e porchette, non ci sia un locale che dia questo servizio mi pare cosa criminosa e assolutamente stolta, visto che sarebbe una vera e propria miniera d'oro. Non vale certo l'osservazione che si aumenterebbe la propensione a lordare il luogo sacro, visto che tutti arrivano già ben forniti in materia. Comunque se non ci hai pensato prima morirai di fame o di sete, in alternativa, vattene quindi visto che non c'è niente più da vedere. Torniamo quindi mestamente al paesello soprastante, ma il toast che ci siamo permessi ad un assolato baretto vicino alla piazza centrale, mi ha ingozzato a talmente da non farmi bastare una intera bottiglietta di acqua. Questo è quanto, cerchiamo di andare a vedere qualcosaltro, va', che è meglio, che oggi non marca mica bene.
ore 20 |
SURVIVAL KIT
Terme di Saturnia - Marciano (GR) - Complesso costituito da una sorgente di acqua termale a 37,5°C costante tutto l'anno, in parte deviata in un resort di lusso con campo di golf, in parte nel parco termale a pagamento e infine nella parte gratuita e aperta al pubblico delle Cascate del mulino, dove il torrente Gorello che arriva dal Monte Amiata, forma una serie di piscine naturali calcaree nelle quali è possibile fare il bagno. Parcheggio a pagamento a 1 Km dall'ingresso. Sempre affollatissime. Portatevi da mangiare e soprattutto da bere, perché non sono previsti servizi di bar o ristorante se non al paese soprastante lontano circa 3 km. Contrariamente a quanto riporta il sito. Per non rimanere quindi delusi dal sito che comunque dovrebbe avere una sua straordinaria bellezza, veniteci d'inverno e lontano da qualunque festa comandata, tanto se volete fare il bagno l'acqua ha temperatura costante tutto l'anno. In alternativa pensate di trascorrere una intera giornata al Parco termale a pagamento, che affitta anche asciugamanie accappatoi.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Nessun commento:
Posta un commento