mercoledì 24 giugno 2009

Seminare per il futuro.

Archiviata dunque la Slovenia, è gradevole, anche perchè la temperatura si è moderata, girolare lungo le provinciali a guardare campi. Che belli i quadrati d'oro quasi perfetti con i bordi ricchi di spighe! E' questione di giorni ormai, nella Fraschetta, dove i terreni sono più leggeri e secchi, piegano già la testa da ogni lato, si arrendono alla loro sorte, mature, cariche di cariossidi che hanno rassodato completamente la loro anima lattea e cerosa. Frumento da farina e frumenti da seme anche. Sul blog di Bressanini (cliccare qui), da un qualche giorno si è riaccesa la polemica tra chi cerca di affrontare il discorso "naturale/OGM" in modo circostanziato, valutando i fatti e i teobio, resi più arditi dalla vicinanza del solstizio che probabilmente inclina a a irrigidimenti newage. Quindi oggi vorrei fare un riassunto sull'argomento semi per coloro che, magari meno informati, sono comunque interessati alla cosa. Le sementi coltivate si dividono in due categorie: ibridi (il principale il mais, poi il girasole e molte orticole) e non ibridi (come frumento, orzo, avena, ecc.), le OGM invece non possono per legge essere studiate, riprodotte e vendute in Italia (possono invece essere acquistate all'estero, come la soia ed essere usate per alimentare bestiame con cui si fanno carne, latte, formaggi, parmigiano, ecc. ma basta essere contenti). Le prime sono molto complesse e costose da produrre e ne parleremo magari un altra volta. Le seconde provengono da lontano nel tempo. Quando 10.000 anni fa circa, qualcuno capì che si poteve prendere un seme ed invece di mangiarlo conveniva metterlo nella terra e aspettare una stagione per avere a portata di mano molto più cibo, cominciò la cosa più contronatura del pianeta, l'agricoltura. Quando un altro, forse suo cugino capì che una parte di quel prodotto che aveva in più, dopo averne mangiato a sazietà, poteva essere scambiato con il vicino cacciatore con una zampa di antilope o meglio ancora con la sua figlia migliore, diventò anche un'operazione economica. Da quel momento iniziò un tormentone che prosegue tuttora, aumentare la produzione ed il reddito possibile. Questo è il fine ultimo reale di ogni agricoltore. Nessuna delle piante che oggi mangiamo esisteva allora. Sono tutti organismi pesantemente modificati dal punto di vista genetico. Come è accaduto? Per migliaia di anni il nostro contadino sceglieva le spighe migliori, più grosse, più resistenti o i semi dei frutti più buoni praticando la cosiddetta selezione massale. Capì presto anche che era nocivo riseminare nella propria azienda il proprio seme (solo i più sciocchi del villaggio lo facevano) e iniziò a scambiarlo coi vicini (più lontano erano meglio era) dando vita ad una prima seria pratica agronomica. Si arrivò pianino pianino verso la fine del secolo scorso, quando si cominciarono a capire i misteri della genetica. C'erano voluti quasi 10000 anni per passare da piccole bacche a mele succose e da pianticelle con tre/quattro granelli in punta a spighe piuttosto rigonfie, e la produzione di un ettaro di frumento (tanto per esemplificare) era ormai arrivata a 10/15 quintali per ha e a questi livelli produttivi erano sufficienti il basso apporto azotato di una letamazione (più che altro con funzione ammendante) e di adeguate rotazioni di leguminose; ma cominciando a capire come stavano le cose, la ricerca prese un ritmo ben diverso. Comparve quindi il Costitutore, che accortosi (senza ancora capire bene come succedeva) che gli organismi si modificavano geneticamente con grande frequenza o per naturale debolezza della catena del DNA (che manco sapeva esistere) o per il bombardamento dei raggi cosmici, girava per i campi scegliendo ad esempio, le spighe di frumento che gli parevano diverse in modo vantaggioso, più grosse, più resistenti, con una granella di migliore qualità. Le raccoglieva e seminava secondo il metodo della riga-spiga (in ogni riga tutti e solo i granelli di una spiga) e dopo un anno controllava se tutte le spighe della riga fossero uguali o se qualcuna avesse perso il carattere utile per cui erano state scelte (aveva imparato ormai molto da Mendel). Così dopo due o tre anni il carattere era fissato e a questo punto si potevano fare gli incroci con spighe che avessero un altro carattere interessante, ad esempio una bassa di taglia e molto resistente con un'altra che aveva molti più granelli e di ottima qualità molitoria. Cappello a tesa larga in testa per il sole che picchia sempre forte nei campi e poco dove si chiacchiera, piccole forbicine e tanta pazienza il nostro Costitutore faceva un piccolo taglio nelle glumelle e con un pennellino minuto raccoglieva il polline con cui andava a sporcare l'ovario della spiga che avrebbe funto da femmina riproduttrice. Le calzava sopra una bustina per proteggerla da qualche insetto o dal vento birichino, se era una specie anemofila, che volesse portare un indesiderato polline di qualche Papi presente nei dintorni e ripeteva questa operazione un migliaio di volte. Da questo seme ottenuto in meno di 20 o 30 casi si ottenva una modificazione genetica utile e assolutamente casuale. Da questi, ancora due o tre anni per fissare il carattere (riga-spiga) finchè non rimanevano due o tre linee che, fissate nei caratteri venivano moltiplicate per provare in campo la validità di quel che si era ipotizzato. Alla fine come per Highlander, ne rimaneva solo una ed erano passati una decina di anni. Se era valido, di quell'OGM casuale (perchè di questo di trattava in effetti) veniva prodotta una generazione detta di pre-base che serviva al costitutore a mantenere la purezza della cultivar nel tempo; la seconda generazione detta di Base veniva ceduta alle aziende sementiere he la davano da moltiplicare ad agricoltori che conferivano quindi la R1 (prima riproduzione) che opportunamente mondata da scarti, semi estranei, parassiti eventuali veniva e viene venduta all'utilizzatore finale (che come dice Ghedini non ha quindi nessuna colpa) meglio se in una zona lontana da quella di produzione. Il costo di tutta questa operazione è moderato e rende antieconomico oltre che agronomicamente sbagliato, il riutilizzo di seme auto moltipicato in azienda, per cui, in pratica dal dopoguerra, quasi il 100% degli agricoltori compra seme selezionato e certificato. Negli anni 70, per rendere più efficace la ricerca si pensò di aumentare le possibilità di variazione genetica che si trovavano casualmente per i campi e si utilizzò per un certo periodo un sistema aggiuntivo. Come in natura si trovano con molte di queste variazioni a causa dei raggi cosmici che colpiscono i campi, si bombardarono le sementi con fasci di raggi gamma (in quel periodo l'ecologismo doveva ancora nascere e i figli dei fiori pensavano di più a sesso, droga e Rock&roll) per stimolare le modificazioni genetiche casuali, procedendo poi con il sistema sopradescritto. Nacque così il grano duro Creso e tutti i suoi figli che rappresentano oggi la quasi totalità del grano duro coltivato con cui si fa la pasta. Intanto la produzione era arrivata in un secolo a superare i 60/80 ql /ha, che data la quantità di azoto, fosforo e potassio che asportavano dai terreni, necessitavano di una adeguata concimazione, per non impoverire gli stessi. Nulla si crea e nulla si distrugge, se io asporto da un campo, portandomi a casa la granella, 100 unità di azoto, 100 ne devo rimettere con buona pace di tutti. Oggi, la migliore conoscenza del meccanismo ha dato una nuova e molto interessante possibilità. Non più scegliere a casaccio tra variazioni genetiche casuali, ma utilizzare geni isolati e bene identificati, con caratteristiche note, come la resistenza ad un parassita, alla siccità, alla mancanza d'acqua (bene sempre più prezioso), alla carenza vitaminica e così via, per avere una variazione genetica molto più mirata e certa. Si chiamano OGM senza rendersi conto che sono gli stessi di prima, solo molto più puri, identificabili e controllabili. Il teobiodinamicismo è una strada per far soldi su una nicchia di mercato che sfrutta l'aria newage del momento. Ognuno sia libero di seguire la sua strada. Mai come oggi il business dei maghi e delle fattucchiere prospera, è un bisogno dell'uomo, ben fa chi cerca di soddisfarlo. Ma questa è l'agricoltura. Una attività contronatura, che se non si fa per hobby deve avere un riscontro economico. D'altra parte l'uomo, creatura allotrofa, deve per vivere come tutti i parassiti, predare altri organismi viventi e la sua unica possibilità di sopravvivere al corpo che lo ospita è autoregolare il proprio numero (volontariamente o involontariamente) in base alle capacità tampone del pianeta di sopportarne la presenza. E questa non mi sembra religione, poi ognuno faccia quel che gli pare.

6 commenti:

Walter rossi ha detto...

Carina la ricostruzione cronologica degli OGM.
La terro presente per vari approfondimenti con gli amici.

zoomx ha detto...

Non ho capito una cosa. Ma se io ho 100 semi pre-base come faccio a conservarli nel tempo senza clonazione? Com'è che i pre-base non finiscono? Rifaccio gli ultimi incroci?

Enrico Bo ha detto...

Una piccola parte della pre-base viene riseminata e a mano vengono eliminati i cosiddetti fuori tipo,le spighe che se lasciate, moltiplicandosi nelle generazioni successive deteriorerebbero in progressione la qualità della nuova cultivar(produttiva, qualitativa, resistenziale) mantenendo la generazione successiva nella purezza richiesta dai disciplinari. Questa parte in "massima purezza" diventa la pre-base dell'annata successiva.

Enrico Bo ha detto...

A volte capita che una cultivar "sfugga di mano" al Costitutore, magari nella fretta di collocarla sul mercato , certi caratteri non sono stati fissati con sufficiente consistenza, in questo caso, bisogna ricominciare tutto da capo, un'altra dozzinna di anni, eheheh.

Anonimo ha detto...

Ma tu, non vendevi macchinari ai russi?
No, perchè... tutta 'sta scienza... eh?
Dottordivago

Enrico Bo ha detto...

Caro Doc, ho avuto più vite, in una ero un tecnico sementiero, in un' altra vendevo impianti ai russi, in un'altra ancora......

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