lunedì 1 giugno 2009

Mettersi alla prova.

Sul fatto che la Val Varaita sia un paradiso verde intenso, credo saranno tutti d'accordo. Il problema è riuscire ad evitare le giornate nebbio- piovose, quando le nuvole cominciano a calare verso il basso e l'umidità fredda tutto avvolge per ricordarci la nostra debolezza. Ma il gruppo di camminatori trappisti a cui appartengo per interposta persona, non demorde e non cede di fronte a nessun segno meteorologico. Quando si deve andare non ce n'è per nessuno, la cima deve essere raggiunta ed il camminare è dolce anche se il polverino delle microgocciole inumidiscono le gote e gli scarponcini cominciano la loro opera piagante anche sui calcagni che dovrebbero già essere usi alle prove più impegnative. Ma non di sola sofferenza vive l'uomo, così è stato scovato da Carla e Loris, esperti esploratori del gruppo, un gradevole alberghetto a Sampeyre , l'albergo Alte Alpi, nel centro del paese, che per una risibile cifra, oltre a dare riposo alle stanche membra, fornisce un menù tipico della valle di tutto rispetto. Si comincia infatti con una scelta di salumi di cacciagione (salame di cinghiale, di cervo, e di altri ungulati) molto profumati e arricchiti da burro locale alle erbe, si prosegue con una sorta di salade della casa di pollo equilibrata nei sapori, una rolata di coniglio addolcita da carotine e verdure, un carpaccio di piemontese con un delicato olio ligure che non annichiliva la gustosità della carne, uno sformatino di funghi locali e un capunet della tradizione piemontese con il cavolo delicatamente croccante. Un primo di gnocchette della valle con panna e burro fuso, non mi hanno levato la possibilità di un assaggio di un agnolotto al tartufo nero e salvia. Sono crollato dinanzi alla polenta e cinghiale e prima delle crostate, ma qualcuno ha avuto la forza di assaggiare l' arrosto di tenero agnello. Potenza del camminare. Non posso fare a meno di allegare una documentazione iconografica. Sulla strada del ritorno, sotto la pioggia scrosciante non ho saputo resistere alla tentazione e, tanto per proseguire la polemica dei giorni scorsi, ci sono cascato di nuovo, fermandomi lungo la strada vicino ad un banchetto di un produttore di frutta, circondato dagli immensi frutteti della zona per effettuare un acquisto a km zero. Naturalmente di kilometri ne avevo già fatti una sbarcata, ma tanto di lì dovevo passare. Le mele bollate e striminzite, quelle che al supermercato buttano nel cassonetto, le vendevano allo stesso prezzo del mio negozio, mentre zucchine, fragole e ciliege, tutta roba di stagione, molto più care. Si sa, dal produttore al consumatore la strada è più corta e magari il consumatore ha il cervello in debito di ossigeno. Poi però si lamenta che il grossista gliele compra a 10 cent. Per fortuna la serata, dedicata ad una severa applicazione di Country Line Dance ha fatto smaltire ad alcune le calorie accumulate.






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