Ingresso del Duomo di Fidenza |
Il Duomo |
Ma che belle sorprese capitano quando, magari per caso sei in giro per le tante cittadine italiane, in cui difficilmente capiti a bella posta. Dunque consiglio non richiesto, se per caso siete in giro nella bassa o a caccia di salumi e latticini, zona, questa altamente vocata al riguardo o perché invece morbosamente attirati da uno di quei luoghi di perdizione detti Outlet, maledetti dai commercianti cittadini che li reputano causa prima delle loro disgrazie e qui ce n'è proprio uno famoso, proprio all'uscita dell'autostrada, non siate pigri e, terminati gli acquisti, date spazio anche alla vostra, se ne avete, fame di bellezza e di cultura, ché non di solo pane (o di culatello) vive l'uomo.
Navata centrale |
Spingetevi appena più in là seguendo il cartello Fidenza in direzione centro città e poi lasciate la macchina in uno dei tanti comodi parcheggi che con 60 cent/h vi consentiranno di cominciare un piacevolissimo ed istruttivo giro a piedi in una abbastanza vasta area pedonale.
Lascerete alle vostre spalle la torre medioevale, dove evidentemente i pellegrini in marcia per Roma, (quante ne ha viste la storia!) sostavano prima di imboccare la via Francigena per adorare le spoglie di San Donnino, martire cristiano, qui decapitato, al quale è appunto dedicata la cattedrale romanica che campeggia nella piazza del Duomo.
Sembra infatti che il soldato romano al servizio dell'imperatore Massimiano, appena convertito fosse qui sottoposto al supplizio, ma lui, come se nulla fosse, raccolse la sua testa e se ne andò in giro stramazzando a terra proprio nel luogo dove poi venne eretta, attorno alla fine dell'anno 1000 la chiesa. La torre invece, era l'antica porta della città davanti alle quali ancora sono visibili i resti del ponte romano che traversava lo Stirone proprio sul tracciato della via Emilia. 'Sti Romani ne han fatte di cose eh!
Abside |
Comunque questa chiesa è uno dei capolavori del romanico padano, con il suo interno elegante anche se rimaneggiato, ma la parte più interessante è proprio la facciata, dove ha lavorato a lungo l'Antelami e la sua scuola, con una serie di sculture che punteggiano tutta la parte inferiore ed i tre portali, davvero mirabili per delicatezza ed elegante disegno. I tre protiri appena procombenti poggiano su colonne sottili; le figure tutto intorno sono un susseguirsi di caratteri che arricchiscono la distinzione dei personaggi, segnando nella scultura medioevale l'inizio del grande cambiamento. I due ingressi laterali, i portoni della vita e della morte, appaiono più sobri, mentre i due leoni dell'ingresso alla navata centrale, torcono i musi con leggiadra fierezza; nell'arco un bassorilievo magnifico con la vita appunto di San Donnino. Sulle due colonne al fianco due magnifiche statue dove più si riconosce la mano diretta del maestro.
Palazzo comunale |
Peccato che la grande opera non sia proseguita nella parte superiore della facciata tra le due monumentali torri, evidentemente avranno finito i soldi o chissà, anche allora non si riuscivano a mandare avanti i cantieri. Che ci sia stato un movimento No-Duomo che si opponeva con vigore ai lavori? Chissà, intanto l'opera si snoda sul fianco destro fino alla maestosa abside, che prosegue la scansione di logge ed archetti. Tra l'altro la facciata sarà pure incompleta ma la chiesa ha ben tre campanili, due davanti e uno sull'abside, tanto per esagerare e anche questa è una bella curiosità.
Nell'interno elementi diversi, con tracce di affreschi dell'epoca e, nella cripta le reliquie del Santo e altre sculture della scuola antelamica. Altro si trova nell'adiacente museo diocesano (3 Euro, chiuso lunedì). Proseguite poi per le vie strette di quello che era il centro medioevale le cui facciate sono molto ben tenute e piacevoli alla vista fino al palazzo comunale, un bell'edificio gotico che campeggia sulla piazza Garibaldi e poco distante se allungate un po' la strada arrivate fino al convento delle Orsoline. insomma un pomeriggio, tanto per digerire quel tagliere con tanto di risotto al culatello come giunta, che vi siete sbaffati a pranzo, ci sta tutto.
Risotto alla Verdi |
Tagliere Langhirano e Culatello |
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