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Ristorante tra le colline di Rangamati |
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Friggitore di juleb |
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Uova e noodles |
Anticipo subito che il post di oggi non sarà molto ricco e questo, come sa chi mi segue, deriva soprattutto dal mio scarso amore verso la cucina del subcontinente indiano, che pur presentando aspetti molto diversi da nord a sud e da est ad ovest, a causa del crogiolo di popoli ed etnie diversissime, ha tuttavia un denominatore comune, la presenza ossessiva e costante di alcuni tipi di spezie che vengono usati comunemente ed in quantità decisa, in particolare il coriandolo, il peperoncino piccante (chilly) e le mescolanze varie chiamate curry o meglio masala. Questo odore di fondo ben presente in ogni ristorante ed in ogni piatto, pervade ogni ambiente e mi respinge naturalmente, oltre al fatto che nella stragrande maggioranza delle preparazioni, la presenza massiva di chilly e pepe è così invasiva che dopo il primo boccone, ho il cavo orale completamente cotto ed insensibile a qualunque altro tipo di sapore.
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Melanzane, pollo al cocco e verdure |
Quindi sono di parte e la mia disamina non è del tutto affidabile, prendetela quindi con le molle. Anzi arrivo addirittura alla perversa convinzione di affermare che questa presenza sia così pesante proprio perché, a causa del clima e delle difficoltà conservative, le materie prime sono qui di difficile conservabilità e assumerebbero facilmente gusti poco simpatici, necessitando quindi di essere ricoperti in maniera saggia ed abbondante. Naturalmente mi smentirà chi della cucina indiana, tandoori e biryani, mi canterà le straordinarie virtù, ma io rimango della mia idea e ogni volta che vado in questa area che amo comunque svisceratamente a prescindere dalla cucina, perdo almeno cinque chili. Ma voi che invece sarete ansiosi di provare i vari manicaretti che vi saranno via via proposti, cosa vi dovete aspettare? Ripeto qui non parlerò della cucina locale e di tradizione, ma di quello che con più facilità vi capiterà di vedere arrivare sul tavolo dei posti nei quali vi fermerete.
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Preparazione del dal |
Intanto, calcolate che, se sarete in alberghi da tre stelle in su, per la cena potrà capitarvi di trovare in menù anche piatti cosiddetti continental, che sono fantasiose interpretazioni di piatti di pasta, pollo fritto e simil hamburger. La norma è quella ma il sapore non si differenzia molto da quello indian style, perché quello lo farà la quantità di spezia contenuta. Ricordatevi quindi, anche se in fondo amate il cibo un po' piccante, che qui questa declinazione è completamente diversa dai vostri parametri. Ne ho visti molti dire: non è un problema, a me piace molto il peperoncino e lo mangio a colazione e poi al primo boccone strabuzzare gli occhi e cercare disperatamente qualche cosa da inghiottire per calmare il fuoco vivo che cuoceva le loro mucose. Quindi, consiglio, non stancatevi mai dopo ogni ordinazione di pregare, supplicare il cameriere di dire al cuoco di non mettere assolutamente nei condimenti pepe e peperoncino. Deve essere un mantra fisso per voi, lo guardate fisso negli occhi e lo pregate supplichevolmente: please no chilly, no pepper. Tranquilli, ce ne sarà ugualmente, ma in quantità quasi accettabile. Alle eventuali lamentele, il ragazzo allargherà le braccia e dirà: ma se no, non sa di niente, ciondolando la testa.
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Legumi per il dal |
In ogni caso la pasta viene proposta come un pastone stracotto al forno e ricoperto di abbondantissima crema bianca e dolciastra oppure con una salsa rossa di pomodoro e spezie locali. E' piuttosto comune in quanto soluzione valida per la grande quantità di vegetariani presenti. Si trovano poi sempre molti piatti della cucina similcinese, riso fritto o noodles, con pollo, uova o verdure. In alternativa piatti di montone generalmente molto speziati e le polpette annegate nel sugo (kofta). Assente il maiale, raro il manzo. Spesso ci sono insegne di Pizza che consiglierei di evitare. A colazione avrete generalmente la possibilità di mangiare qualcosa che consentirà la vostra sopravvivenza per tutta la giornata, uova (chiedete plain o cheese omelette o scrambled eggs, ma ricordatevi di dire no masala). Spesso ci saranno toast and jam, una onnipresente confettura rossa dolcissima ed anonima, ma che fornirà le calorie sufficienti ad arrivare fino a sera, poi banane e altro simile. A pranzo finirete spesso in localini di fortuna lungo la strada e qui avrete a disposizione quello che trovate. Di solito questi posti forniscono un paio di piatti o il classico thali indiano, servito in un vassoio di alluminio, con qualche chapatti e plain rice al centro e quattro o cinque mestolate di salse diverse attorno.
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Butter naan |
Si tratta in generale di diverse versioni di dal, una "minestra" più o meno brodosa gialla o rossiccia, che può raggiungere la consistenza di una crema, spesso servita in una ciotola a parte, che a volte è mangiabile, da raccogliere con i vari tipi di pani indiani forniti. In generale si dovrebbe mangiare formando il boccone con le tre dita della mano destra, ma agli occidentali viene sempre data forchetta e cucchiaio di default. I pani indiani di accompagnamento sono molteplici. Chapati e roti, piadine di 10/15 cm di gusto neutro di farina di frumento non lievitato, cotti a secco su piastre, paratha, simili ma più conditi ma fritti in padella con burro ed altri grassi, o ripiene di formaggio (paneer paratha) o patate (aloo paratha). Migliori in assoluto i naan (butter naan o paneer naan) che sono più morbidi e gustosi, più grandi e molto simili alla pasta da pizza lievitata e cotta in forno, serviti caldi e croccanti a pezzi. I poori, sono focaccine fritte in abbondante olio.
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Pollo |
Ci sono poi delle specie di gallettine sottili secche molto speziate (papadam, papad e similari), fritte ed anche di farina di mais. Il riso è sempre presente, come contorno in bianco (pulao) o fritto alla cinese o con salse indiane (masala o biryani, un po' meno aggressiva). Nei mercati grande abbondanza di fritti dolci e salati, samosa, triangoli ripieni di verdura, pakora e pastelle fritte di ogni tipo come le juleb, vermicelli di pasta arrotolata tipo i churros messicani. Tra le verdure molti tipi di zucche e zucchini vari. I dolci sono quasi sempre a base di riso e cocco, con aggiunte di melassa. Ottimi invece i croccanti di arachidi molto simili ai nostri. Nei giri sulle colline vicino alla Birmania vi potrà capitare l'offerta di piatti cosiddetti locali, generalmente pollo o verdure cotte nel bambù con salse al cocco, melanzane e pomodoro. La frutta va comprata direttamente nei mercatini, perché difficilmente viene offerta nei ristoranti.
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Nespole |
Le più comuni, banane, papaye, ananas, mandarini e manghi in stagione. In inverno si trova spesso la guava e l'anona, un frutto particolare dai profumi molto esotici. Onnipresente l'acqua imbottigliata, generalmente fornita nella misura di una bottiglietta a testa dall'albergo, sempre complimentary (o come diciamo noi aggratis) e a volontà da chi vi accompagna (dotazione standard dell'auto a disposizione) e i vari soft drink (20/30 taka); ci sono poi nelle bancarelle succhi di frutta confezionati (40 taka); rara e costosa invece la birra e gli alcoolici. Disponibili yogurt e lassi (con aggiunta di acqua gelata) che vi sconsiglierei per ragioni sanitarie. Adesso anche nei bar di paese sono disponibili gelati confezionati e sigillati. Caffè generalmente solubile e thè nelle due versioni, black (10 taka), che contiene sempre zenzero, cannella e/o cardammomo (se non lo volete dovete dirlo prima) oppure con il latte condensato. Di norma vi sarà richiesto se lo volete già zuccherato. Insomma più o meno quello che troverete in India, ragione per la quale non ripeterò questo argomento per quella parte di viaggio. Tranquilli dimagrirete sicuramente.
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Verdure al mercato |
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2 commenti:
Tra tutte le cucine quella indiana non è la mia preferita, però nonostante le tue premesse i piatti che hai descritto mi ispirano moltissimo. Il piccante è una brutta bestia, me ho fatto le spese in Cina e NO, non mi ci abituerò mai! Ho imparato a chiedere sempre di non aggiungere peperoncino:)
Ho assaggiato per la prima volta la guava quest'estate, che profumo incredibile! A Taiwan però costava cara come il fuoco.
A parte il piccante a me dà proprio fastidio l'odore del masala e del coriandolo in generale. Per quanto riguarda la guava concordo, è un frutto eccezionale, che purtroppo da noi non arriva credo per problemi di conservabilità.
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