lunedì 24 giugno 2019

XIV gionata di istruzione AMAP

Oasi Zegna

Fioritura di rododendri
Ed ecco qualche cenno all'ultima giornata di istruzione dell'AMAP, di questo anno sociale, che si è svolta il 30 maggio nei parchi del biellese, ma io come al solito sono un po' in ritardo anche se cerco affannosamente di recuperare, pertanto mi scuserete. Dunque, complice una magnifica giornata, anche questo ultimo appuntamento dell'anno prima delle vacanze, è partito con tutti i crismi di un magnifico successo. D'altra parte è un omaggio a monsieur De LaPalisse, dire che, con una bella giornata di sole e il cielo azzurro, i parchi del territorio biellese si presentano nella loro immagine migliore. In particolare l'Oasi Zegna, un vallone che a pochi chilometri da Trivero, la lungimiranza di un grande imprenditore della zona, Ermenegildo Zegna, fece piantumare quasi cento anni fa con oltre mezzo milione di conifere e centinaia di alberi di rododendro, provenienti dal Belgio. La montagna era completamente spoglia e nuda, devastata da un prelievo boschivo implacabile e imprevidente e lo Zegna volle creare in questi luoghi, vicini alle sue fabbriche, un oasi di verde e di fioriture primaverili a disposizione di tutti i suoi dipendenti e della cittadinanza al completo, riconoscendo l'importanza di vivere in un ambiente piacevole per avere una qualità di vita migliore. 

La fabbrica Zegna
Questo industriale illuminato, come del resto ce n'erano a quei tempi molti, ad esempio l'alessandrino Borsalino, ha proseguito in questa opera sociale fornendo alla cittadinanza anche molte altre opere utili a partire dall'ospedale. Erano concetti diversi, quando qualcuno riteneva che la forza lavoro forse costituita da esseri umani e non da numeri o da risorse da sfruttare al massimo e quindi rottamare. Ma questo è un altro discorso. Tuttavia dopo la straordinaria piacevolezza della passeggiata nel parco, attraversando il bosco di rododendri fioriti, davvero bellissimi, anche la visita del Museo Casa Zegna, non ha fatto che ribadire il concetto sopra esposto, oltre ad illustrare bene, con la esposizione permanente "Cent'anni di eccellenza", la qualità tuttora ai vertici mondiali, della produzione tessile dell'azienda in questione. Toccare la eterea leggerezza del vello di vigogna o la morbida plasticità del tessuto di cachemire mongolo è sensazione unica. Al ristorante Il Castagneto poi, sosta obbligata per raccogliere pensieri ed emozioni, i prodotti del territorio l'hanno fatta da padrone e non poteva essere diversamente se vuoi apprezzarlo in tutti i suoi aspetti. 

Il parco della Bessa
Per questo è stato un pochino più difficile affrontare la passeggiata pomeridiana nel parco della Bessa, ai margini della collina morenica della Serra di Ivrea. Un'area credo, anche questa assolutamente unica nel suo genere, di circa cinque chilometri quadrati, completamente ricoperta da colline di sassi, cumuli infiniti di ciottoli prodotti dal lavaggio, per oltre una secolo e mezzo in epoca romana, della parte più grossolana dei depositi fluviali auriferi, di questa immensa miniera a cielo aperto, la Aurifodina, da cui sono state estratte da un esercito di uomini (o di schiavi) oltre 150 tonnellate di oro, tra pepite e pagliuzze. Questo enorme giacimento aurifero successivamente abbandonato, viene via via riconquistato da una natura impetuosa che fa crescere pur nel difficile terreno ricoperto di ammassi pietrosi, alberi, cespugli sparsi ed una sorta di bosco del tutto particolare, che rende tutta l'area molto suggestiva da visitare, essendo tra l'altro un luogo piuttosto misconosciuto. Quindi, prima di sciogliere definitivamente le righe, un grazie di cuore all'amica Giacomina Caligaris che ha pensato a questo itinerario davvero piacevole e inconsueto. E a questo punto buone vacanze agli amici del Museo dell'Agricoltura del Piemonte. 

Santuario Madonna della Brughiera






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