giovedì 6 giugno 2019

Malta 14 - Gharb


La costa occidentale di Gozo

La costa
Approfittiamo dell'oretta di anticipo rispetto al previsto e andiamo a dare un'occhiata ai due paesini di Gharb e di S. Lawrentz, praticamente limitrofi e ancora quasi completamente indenni dall'ordalia edilizia in pieno corso nell'isola maggiore. E' quasi sera, dunque non c'è quasi nessuno in giro, evidentemente qui la gente si ritira presto, oppure non c'è proprio, andata forse nei luoghi dove ci sono opportunità o emigrata lontano. Le case che la luce della sera dipinge di ambra pastosa, formano lunghe vie diritte. Qualche balcone di legno dipinto in azzurro pastello, sulle facciate disposte in bell'ordine, poi la piazzetta principale davanti alla bella chiesa settecentesca, con la guardia di due cannoni davanti, a testimoniare che questa è terra di Cavalieri combattenti comunque. La facciata di questa Chiesa della Visitazione è, con le sue due torri laterali a corona, ben tracciata ed elegante nelle linee diritte del barocco lineare proprio dell'isola, senza eccesso di fronzoli come anche l'interno di cui puoi apprezzare soprattutto il pavimento di marmi colorati. Solo le tre statue femminili delle virtù teologali sulla facciata stessa o il Cristo svolazzante davanti alla bella pala dell'altare che raffigura appunto la Visitazione, mantengono i gesti sdilinquiti e le pose estatiche tipiche dell'epoca.

Balconi di Gharb
Giroliamo ancora un po' per assorbire al massimo questa aria di solitudine che non capisci bene se sia dovuta soltanto all'ora o al fuori stagione o se invece, come mi sembra più probabile, sia propria di queste aree tutto sommato lontane, quasi lasciate alla loro pace, non è chiaro se come favore o punizione. Vi suggerisco caldamente di fermarvi una notte in questa zona, ci sono diversi B&B recentemente creati in qualche casa del paese o in fattorie appena fuori, dove respirare a pieni polmoni questa atmosfera, andare a piedi alle vicine scogliere tagliando per i campi  godere di tramonti solitari e vivificanti. Robert e la sua compagna intanto ci stanno aspettando in una bella casa rimessa a nuovo fuori paese. Lui è uno di quelli che, anche se giovane, è tornato sull'isola dopo una lunga esperienza di qualche anno in Australia. Evidentemente il richiamo di casa è stato più forte delle sirene del novissimo mondo, però ha scelto di impiantarsi qui, un poco fuori della folla, ritenendo che forse in un futuro non troppo lontano, sia questo che maggiormente ricercherà la gente e vuole offrirti proprio la possibilità di assaporare questa sensazione, di tranquilla vacanza che si bei del dolce far niente, godendo della tranquillità che ti circonda. 

Orzo
Asun, la sua ragazza, una spagnola arrivata qui evidentemente per amore, condivide ancora di più questa filosofia e ha una grande voglia di farti assaggiare le sue torte, le sue marmellate, i prodotti che nascono proprio qui in questo territorio tutto sommato estremo, ma ricco miele dei mille fiori della primavera o del poco altro. Però, adesso che non è ancora calato il sole, vale la pena di arrivare fino alla scogliera distante soltanto qualche centinaio di metri. Prendi un viottolo che esce tra le ultime case del paese, circondato dai muretti a secco di pietre bianche. I campicelli attorno sono piccoli e anch'essi pietrosi ed aridi. Qualcuno è incolto e qui l'erba selvatica cresce senza curarsi di seguire obblighi e regole; occhieggiano qua e là rossi papaveri e piccoli fiori di campo, i cardi relegati ai margini tra le siepi di fico d'India. Altri hanno rade piante d'orzo piegate dal vento, di un verde grigio umile e prive dell'orgoglio grasso delle spighe di frumento maturo, piene di simboli e di ricchezza delle messi. Qualche campo è già stato sfalciato, le piantine le cui magre spighette ancora immature con le lunghe ariste piegate, sono stese a terra in attesa di seccare al sole, previsto in questa stagione e invece indecentemente assente, per poi essere faticosamente raccolte a mano, legate in covoni e portate a casa come ai vecchi tempi. Oltre gli ultimi appezzamenti, la falesia sembra scivolare in basso verso la scarpata.

Selvatici
Oltre l'ultimo termine, la sponda malferma lascia spazio al cielo e sotto, al blu del mare, scuro a quest'ora in cui la luce è scesa. Lontano alla sinistra un promontorio di roccia si allunga nel mare. La punta tozza e squadrata è ingentilita da un grande foro alla base che completa uno dei tanti archi naturali di questa bellissima costa. Difficilmente troverai qualcuno a quest'ora, seduto su un rialzo ad aspettare gli ultimi barbagli del sole che si tuffa nelle acque lontane. Goditi dunque questo momento, quassù non arriva neppure lo sciabordare dell'onda. Anche la brezza leggera a quest'ora si ferma in attesa di invertire il suo corso. Tutto appare immobile anche il tempo. Poi di colpo fa buio e restano solo le strisciate rosse nel cielo, di minuto in minuto sempre più violacee e sfrangiate. Quando è ormai quasi buio, riprendi il sentiero del paese, quasi dispiaciuto, forse quella baracca dalla porta sgangherata, all'interno un vecchio divano sfondato, sarebbe stata un buona solo per passarvi la notte, fino ad aspettare l'alba, come fanno qui i cacciatori in attesa dell'arrivo di ali stanche dalla vicina Africa. Non ci deve essere pietà evidentemente per chi migri attraverso le acque o per i cieli, nella disperata ricerca di un approdo, per riposarsi almeno un po' prima di riprendere il volo. Non ci sono più ninfe ad accogliere corpi di naufraghi sfiniti. Ma forse quelli erano solo eroi di poetica grandezza e salvarli, allora, valeva la pena.

Campi a terrazza
Andiamo in paese dunque, nella via principale ci sono un paio di taverne tradizionali. Anche se per strada non si vede nessuno, sono piene di gente. Buon segno. La cicciolona che gira tra i tavoli ha uno stile britannico, ma condito di una gioviale bonomia mediterranea e cerca di accontentare le tue voglie di sperimentatore. Arriva un bel piattone di ravioli ripieni di formaggio di pecora locale, il gbejniet, che molti fanno ancora in casa. Sono piuttosto grandi, tagliati a mezzaluna ovale e conditi con salsa di pomodori ciliegini e aglio, ma non troppo aggressivo. Un buon piatto anche se avrei da eccepire sullo spessore della pasta, ma pare che questa sia la tradizione, quindi non andiamo troppo per il sottile. Certo la pasta ripiena servita ad un piemontese è una sfida, troverà sempre la ragione per lamentarsi. In questo caso però diamo una sufficienza piena, anche perché le vibrazioni del locale sono positive e il polpo con le patate, una tenera delicatezza. Te ne torni a casa sereno, passeggiando tra le case del paese addormentato, dopo aver lasciato la piazzetta chiusa dalla sagoma scura della chiesa; il posto è piacevole e ti sembra distare in un tempo di tranquilla pace, senza timori di avere alle frontiere, che in mare non puoi né sbarrare, né difendere, eserciti di saraceni scuoiatori o di francesi conquistatori. Per una volta l'Ordine dei Cavalieri, può riporre la spada e andare a letto tranquillo. Robert assicura che domani sarà una bellissima giornata, anche se dal cielo comincia a sgocciolare qualcosa.

La chiesa

SURVIVAL KIT

Il cristo della Chiesa della Visitazione di Gharb
Fieldend B&B - S. Peter's street - Gharb - Gozo - Delizioso bed and breakfast, condotto da Robert e dalla sua compagna Asun, che fanno di tutto per rendere il vostro soggiorno piacevole. Struttura nuova con poche camere molto ben arredate, bagni nuovissimi, piccola piscina, situato appena fuori del paese. AC, TV, frigo in cucina, grande soggiorno in cui si fa colazione con spazio per socializzare, free wifi. Nel nostro periodo (maggio) la camera è costata 43 € con prima colazione sontuosa, marmellate, uova e ogni altro ben di dio. (in piena stagione mi sembra 50 o più). Noi vi abbiamo soggiornato solo una notte ed eravamo unici ospiti, ma lo consigliamo assolutamente, soprattutto per la cortesia dei proprietari che sono anche prodighi di consigli su come muoversi sull'isola.

Ristorante Kunvent - 48 Pjazza taz-zjara tal Madonna - Ristorante tradizionale al centro del paese, frequentato anche dai locali. Abbiamo assaggiato per cena i classici ravioli maltesi al formaggio e il polpo con patate. Con le bevande, acqua e pinta di Cisk, abbiamo speso 30 € in due. Direi un ottimo rapporto qualità/prezzo. Servizio cortese e pronto. Direi una magnifica e consigliata soluzione in questo piccolo paesino. 


Gharb


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