sabato 15 giugno 2019

Malta 18 - A passeggio nella capitale

Cupola della Chiesa del naufragio di S. Paolo

Vie della Valletta
Dopo la scorpacciata bulimica della Cattaedrale, esci sazio, cibo per la mente naturalmente, ma anche ingurgitare qualche caloria per lo stomaco non sarebbe male. Allora direi che bisogna approfittare di un'altra suggestione imperdibile, proprio a due passi nel corso principale, c'è un locale storico, forse il più famoso dell'isola, il Caffè Cordina, bisogna andarci per forza. E' un po' come rifiutare la sensazione che si prova sedendosi al Florian a Venezia o da Baratti a Torino. Dite pure quel che volete, ma l'ambiente ti fa assaporare quel che mangi in maniera diversa. Il pastizzi al formaggio, non sarà poi così diverso da quello preso l'altro giorno al baracchino sulla spiaggia, ma qui assapori un'epoca; sulle eleganti sedie di raso, forse c'era seduta qualche dama di un tempo o un ufficiale coi baffetti, sceso dalla nave alla fonda nella baia. Chissà, le volte, gli specchi, le luci, le scale che portano al mezzanino superiore, tutto parla di un passato di lussuosa voluttà o semplicemente di un'epoca che aveva ritmi diversi da quelli del cartoccio di kebab da sbocconcellare sui gradini della piazza. Una pausa assolutamente premiante prima di riprendere la marcia. Eh ché siamo uomini o caporali! Comunque ripeto, la cosa che più appaga in questo passeggio svagato, è l'atmosfera che ti circonda, anche se il cielo è imbronciato e qualche fastidiosa gocciolina scende a inumidire le pietre tutto attorno, accendendone ancor di più se possibile la lucida tonalità di ambra chiara. 

L'armeria
Sosta un attimo nella chiesa del naufragio di S. Paolo, silenziosa e oscura, anche a causa delle navate chiuse per il restauro imminente. Sali su per gli scaloni sontuosi del Museo di Archeologia e goditi tutti i pezzi portati al sicuro dall'intemperia, cavandoli  dai templi megalitici sparsi per l'arcipelago e apprezzane le linee modernissime, quelle grassezze femminili che Botero non può non avere visto ed apprezzato ispirandosene completamente, gli stessi polpacci rastremati in sottili caviglie, gli stessi fianchi esageratamente rigonfi, abbondanti, opimi, la cui ridondanza appare nella pietra come tenera carne in cui si affondano le dita. Le braccia conserte, le gambe incrociate in pose modernissime e completamente diverse dalla fissità statica che ti aspetteresti in un'espressione artistica sbocciata oltre 5000 anni fa. Poi passeggia fino alla grande piazza S. Giorgio ed entra nel palazzo del Gran Maestro, delibandoti ad una ad una tutte le camere visitabili, con i loro affreschi, gli antichi mobili, i quadri severi dei Gran Maestri che ti osservano dall'alto e la loro carica di storia. Perditi poi al pianterreno nella ricca Armeria, con le centinaia di armature damaschinate esposte e le magnifiche lame e tutto il resto, ne avrai per un bel po' te lo assicuro. Poi, se non piove più, segui Triq ir- Repubblika fino all'estremo limite. Qui sorge il forte S. Elmo, una delle barriere invalicate del famoso assedio del 1565. 

Sala degli ambasciatori
Allora la città non esisteva ancora e questa fortezza si oppose al Turco, che per la verità era già molto indebolito e che solo sei anni dopo prenderà la definitiva botta a Lepanto, battaglia che ne decretò il definitiva declino storico, e solo dopo quella epica lotta si decise di costruire la città, il primo progetto eseguito su quel promontorio desolato di arenaria, il primo progetto urbanistico moderno in Europa; in soli cinque anni furono completate le fortificazioni e profonda trincea di 18 metri che adesso divide la penisola dall'entroterra (sì proprio quella dove adesso c'è il parcheggione). Qui nel 1606 arrivò transfuga Caravaggio, trovando quindi questo cantiere in evoluzione. Una città ormai potente e ricca, ma desiderosa di attirare talenti, che gli diede immediatamente opportunità di esprimersi. Chissà cosa avrà pensato il nostro artista di fronte a questo mondo in grande sviluppo economico. Certo, a parte il talento artistico,  doveva essere proprio un Corona ante litteram; le grane se non se le cercava da solo andavano a trovare lui, attaccabrighe per natura, folle e geniale, giocatore, bidonista forse, sempre in cerca di amicizie pericolose, alla fine imprigionato e poi in fuga, su una piccola vela da transfuga, attraverso le acque di questo Mediterraneo che tante ne ha viste di storie, per andare a morire malamente su una spiaggia. Vite a perdere si direbbe oggi. Dai bastioni del S. Elmo domini il mare,la baia circostante, le Tre città, proprio di fronte a te, quinte perfette a delimitare uno dei luoghi crocevia della storia.

Bovindi
Adesso all'interno del forte c'è il museo della Guerra, sparso in una dozzina di costruzioni sulla spianata, che racconta con dovizia di filmati rari gli eventi del secondo conflitto mondiale, uno dei momenti topici dell'isola. Insomma all'interno di questa piccolissima capitale di ragionamenti sulla storia ce ne sono molti da fare, camminando lungo le mura, scoprendo ad ogni incrocio con i vicoli che scendono dal centro, scorci mirabili, alte case d'epoca, bovindi graziosi dai quali puoi immaginare gli sguardi curiosi di signore eleganti che controllavano il passaggio degli ufficiali. Sulla punta a sudest, la campana del Siege Bell Memorial ricorda invece i tanti caduti nei convogli affondati nel Mediterraneo tra il 40 e il 43. Quanti corpi abbandonati in questo mare, nei secoli, nei millenni, quante storie sono affogate tra queste onde, quante vite perdute, qualcuna inseguendo ideali, altre obbligate per dovere, altre ancora semplicemente in cerca di fuga o soltanto ad inseguire una speranza! La campana è lì immobile e muta di fronte al mare e credo li voglia ricordare tutti comunque. Cammina, cammina ancora, poi fermati se vuoi nella fresca bellezza, tra i fiori dei Barakka gardens. Dal parapetto puoi goderti tutto il porto che di certo sarà intasato dalle sagome colossali della due o tre navi da crociera che di solito vi stazionano, anzi se stai terminando il giro ed è quasi sera, potrai vederle mentre, ad una ad una se ne vanno, lentamente, come corpacci goffi ed incapaci di muoversi con grazia, per riguadagnare il largo.

Batteria di cannoni pronta a sparare
Cetacei mostruosi trainati da piccole remore potenti che si vogliono riportare in mare aperto per potersi finalmente muovere a loro agio. Goditela questa piccola città, quando arriva la sera, i turisti se ne vanno a poco a poco, le stradine accendono i loro lampioni e tutto risplende nell'oro della pietra antica. Goditene la posizione invidiabile, la ricchezza ostentata, la storia che rende importanti e che fa la nobiltà. Una città nata per ospitare il potere, costruita per passeggiare a piedi tra i palazzi di chi contava. Così quando riscenderai lentamente la scala (l'ho già detto che l'ascensore non è ancora pronto!) per riguadagnare il fondo della grande spaccatura che la isola fisicamente e anche psicologicamente dal resto del mondo, separando la parte che conta dal resto, potrai allontanarti tranquillamente, come se il mondo che stai lasciando sia stato soltanto un sogno di un tempo passato. Un racconto storico, di cavalieri racchiusi in lucide armature, turchi feroci all'assalto di bastioni verticali, cannoni che rombano scagliando palle contro navi alla fonda, sciabecchi veloci dalle vele a triangolo di pirati nascosti in baie vicine, stridore di lame che si incrociano, nuvole di frecce scagliate dal mare, urla di assalitori, lamenti di feriti, incitamenti di uomini che difendono la loro bandiera. Punti focali dove i mondi si incrociano, si scontrano, a volte si fondono permettendo il diffondersi delle idee. Però che fatica fare il turista!


Forte S. Elmo

SURVIVAL KIT



Sleeping lady
La visita della Valletta vi terrà occupati almeno per una giornata intera. Ricordatevi, come ho già detto che i vari biglietti di ingresso sono piuttosto cari (da 5 a 10 € cadauno), pertanto conviene sicuramente il pass cumulativo in cui sono compresi tutti i principali, salvo la Cattedrale.    

Museo dell'archeologia - Nell'Auberge de Provence, bellissimo palazzo all'inizio diTriq ir- Repubblika. Interessante soprattutto per la parte preistorica che espone tutti i pezzi originali rinvenuti nei templi, tra cui i più famosi sono la Sleeping lady dell'Ipogeo, la Venus de Malta da Hagar che ricorda le figure di Lucian Freud oltre alle tante figurine in pose morbide e voluttuose, le gonne plissettate ed i monili complessi. Calcolate almeno un oretta.

Un vicolo
Forte S. Elmo e museo della guerra - Punto estremamente panoramico sulle baie circostanti. Il museo è molto bene organizzato, non perdetevi i vari filmati molto suggestivi e i tanti cimeli, tra i quali gli aerei che parteciparono al conflitto. Almeno due ore.

Figurine
Caffè Cordina
Palazzo del Gran Maestro - Austero palazzo cinquecentesco attualmente sede del Capo dello stato. Sono visitabili molte delle sale di rappresentanza tra le quali le più interessanti sono: la Council Chamber con arazzi Gobelin che raffigurano scene esotiche dei cinque continenti, la Dinig room  per i pranzi di stato e la Council hall dove si riuniva il consiglio dei Cavalieri, la Hall of Ambassadors tappezzata di rosso dove vengono ricevutigli ospiti di stato e la Page's room, la sala gialla utilizzata dai valletti del Gran Maestro. Il pezzo forte è poi l'Armeria che espone solo una parte della imponente collezione di 5000 armature d'epoca e 25.000 corredi di cavalieri che passavano allo stato automaticamente alla loro morte.  Un'altra ora.


Caffè Cordina - Luogo ideale nella via centrale dove fermarsi ad osservare il passeggio e l'ambientazione vittoriana. Il caffè ha 180 anni e merita una sosta per l'ambientazione straordinaria. Non dimenticatevi di guardare il soffitto. I prezzi poi, dato il posto sono assolutamente accettabili, potete pranzare o semplicemente mangiarvi un pastizzi o un dolce ed un caffè per meno di 10 €.

Forte S. Elmo




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Cortile

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