Un classico triller di consumo, visto che dobbiamo passare il tempo in qualche modo, che tuttavia mi ha acchiappato, costringendomi a finirlo in un mezzo pomeriggio. A questo contribuisce sicuramente la scrittura facile e incalzante, lo stile giornalistico, scarno e senza fronzoli inutili. In tre orette ve la cavate. Oltre alla vicenda correttamente ingarbugliata che si svolge in una Roma, tradizionale sentina di vizi secolari, ma condotta con mestiere fino alla fine, mi hanno colpito alcune cose. Il libro è stato stampato a settembre scorso, quindi presupponendo almeno un paio di mesi per buttarlo giù, anche se è scritto a due mani, c'è il bell'intuito della caduta di Salvini e la formazione del nuovo governo, che fa capire bene, come i giornalisti veri, quelli che sanno fare il loro mestiere, riescono a vedere le cose con un certo anticipo e anche con una certa precisione. In secondo luogo è molto godibile la descrizione di vizi e virtù dei vari politici e personaggi pubblici, tutti per altro riconoscibilissimi, anche se con nomi alterati, mentre quelli di fantasia sono sufficientemente divertenti. Come sempre, in questi casi, il finale è un po' moscio, ma non così poi fuori dalla realtà. I fatti veri poi sono sempre più banali della fantasia. Certo Simenon o Agatha Christie sono un'altra cosa, ma si può leggere, va', di questi tempi.
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