martedì 3 marzo 2020

Cina Taiwan 64 - Il tempio di Confucio e la scrittura a Taipei

I pilastri della sapienza

Sala delle frasi
Stamattina la prendiamo con calma, Abbiamo prenotato il treno delle 10, quindi possiamo fare la nostra abbondante colazione, salutare la ragazza della reception, abbastanza garrula al mattino e trovare un tassista che si sta mettendo in moto per la giornata di lavoro, infatti ci carica, poi va a salutare la vecchia mamma, abbracci e baci e poi ci porta in stazione. Diamo un'occhiata alla concentrazione di PM10, sul tabellone, qui il limite da non superare è 70 contro i nostri 50, ma adesso siamo a 17, quindi mi sembra che al confronto delle 90 stabili della nostra città, non andiamo poi male. Il treno è pieno soprattutto di giovani che dormicchiano con gli auricolari impiantati nei padiglioni. Una cicciottella, fa colazione con calma dall'onnipresente thermos che tutti gli orientali portano sempre al seguito, poi comincia una lunga operazione di trucco, estraendo dalla borsettina una serie infinita di attrezzi e prodotti, insomma per dove deve andare, è evidentemente necessario essere ben presentabili. Le ore di viaggio passano comunque tranquille con la linea del mare lontana alla sinistra e l'ondulazione delle colline verdi alla destra. Prima delle due siamo arrivati e riprendiamo possesso della nostra camera, per la verità ce ne danno una più spaziosa della prima anche se è sempre senza finestre. Ci rimane un pomeriggio completo da spendere e direi di riprendere quello che avevamo tralasciato all'arrivo visto che di lunedì era chiuso. 

Esercizi di calligrafia
Un altare
Il tempio di Confucio infatti è forse il più famoso della capitale e dispiaceva andarsene senza averlo visto. Prendiamo la solita linea rossa sulla quale ormai ci sentiamo di casa e dopo poche fermate arriviamo alla giusta stazione di Yuan Shan. Una passeggiatina e siamo già lungo il rosso muro esterno che delimita l'ampio giardino, al centro del quale sorgono le costruzioni. Diciamo subito che più che un tempio vero e proprio è contemporaneamente un museo del Confucianesimo, il che significa anche un tempio alla cultura ed alle arti in generale, data l'importanza che il maestro attribuiva a questo aspetto della vita umana. La cultura ed il merito come essenza della vita, come metodo di elevazione dell'uomo e della sua affermazione. Gli ambienti ed i padiglioni sono decisamente più semplici e minimalisti di quelli delle altre religioni, anche se in tutta l'area cinese, il buddismo e il taotismo si mescolano continuamente al Confucianesimo, anche negli stessi edifici. Gli altari, che in fondo sempre di religione stiamo parlando, sono poveri di ornamenti e di statue e di solito presentano semplicemente delle tavole che riportano celebri frasi del maestro. Nelle altre costruzioni che sorgono nel giardino circostante, si celebrano invece le varie arti, musica e danza ad esempio, delle quali vengono svolti, in alcuni periodi dell'anno, festival di vario tipo.

La campana del sapere
Quello più interessante è dedicato all'arte della calligrafia che rimane un caposaldo per il saggio e infatti ogni grande del passato, sia esso stato poeta, letterato, pittore o maestro di kung fu, la sapeva esercitare con perizia. In una grande sala,vengono illustrati in varie stazioni, con disegni e filmati, i principi, la gestualità e lo sviluppo di questa arte. Infine su una serie di tavolini, trovate album di una particolare carta spessa e porosa, con le tracce dei caratteri più belli e fondamentali. Si immerge il pennello nell'acqua, secondo una abitudine millenaria e poi si seguono i segni già tracciati per formare i diversi ideogrammi che compaiono quindi scuri sul foglio. Comparandoli con gli originali potrete valutare la vostra abilità, acquisendo via via, con l'esercizio, la manualità necessaria. E' una attività davvero piacevole e gratificante. Dopo una decina di minuti il foglio assorbente asciuga e la scrittura, bella o brutta che sia stata, scompare alla vista ed il tutto è già pronto per il successivo fruitore. Forse, questa scrittura umida, quasi come le tracce sulla sabbia, che si cancellano da sole, è una metafora della vita, un monito in contrasto all'incombenza digitale per la quale, le nostre tracce vergate sui social, rimangono eternamente conservate nel web, testimoni soprattutto delle nostre ignoranze e della nostra protervia . 
Riposo
Forse per questo hanno inventato Telegram e Snapchat che fanno sparire ogni traccia della nostra inscipienza dopo pochi minuti. Chissà se alla base ci sono stati dei pensieri confuciani. Comunque il tempio è molto suggestivo e sarebbe stato davvero un peccato perderlo. Noto che è molto visitato soprattutto dalle scolaresche di bambini anche piccoli, che vengono evidentemente addestrati a questo pensiero, che sottolinea la assoluta basicità del momento culturale della vita dell'uomo, cosa che successivamente sottende all'altro concetto, quello del merito, che aveva il suo caposaldo nel famigerato esame imperiale al quale, indipendentemente dalla condizione sociale, tutti potevano partecipare e dal quale si estraevano i vari livelli delle cariche governative. Solo i migliori al comando insomma. Questa doveva essere la regola, che ufficialmente continua ad essere la base del sistema scolastico cinese. Ancora oggi gli esami sono difficili e senza appello, all'università e alle scuole migliori arrivano solo i migliori, nessuno discute questa legge. Nessuno si permetterebbe mai di discutere gli insegnanti e i genitori sono severissimi su questo punto. Ricordo la figlia di nostri amici, ancora alle elementari, che quando le chiedevo della scuola, si metteva subito a piangere. Già gli studenti laggiù, non hanno vita facile. Ce ne andiamo dal giardino che è quasi scuro. Anche oggi la giornata è quasi finita.

In gelateria
Qui vicino c'è lo Shilin Night market, andiamo a farci un giro, con la doppia opportunità, di mangiare un boccone e magari riuscire a trovare qualche piccolo souvenir da portare a casa per gli amici, visto che su questo piano non abbiamo decisamente affondato il pedale e abbiamo ancora le valigie vuote. Alla fine finiamo per optare per una bistecca da 6 oz e patate che non sarà cinese, ma almeno sei sicuro che qualcosa mangi, poi continuiamo a girolare qua e là. Alla fin fine, questi mercati che vengono demonizzati come ricettacolo delle più grandi nequizie alimentari, si rivelano alla fine, ricchissimi, sì di offerte, ma molto meno rivoltanti di quanto la favola vulgata dell'occidentale schifato di tutto, racconti. Le cose davvero strane, i famosi serpenti, scorpioni, vermi e scarafaggi vari, nella realtà devi davvero andarli a cercare con il lanternino e alla fin fine, salvo eccezioni, sono davvero infrequenti, per non parlare poi di cani e gatti o peggio animali selvatici particolari di cui tanto si parla, dei quali molto difficilmente trovi traccia. Comunque, gira gira, alla fine finiamo in una grossa gelateria che fa dei magnifici gelati bardati di ogni genere di orpelli, granulati, caramellini, salse dolci e arte varia. Sono cari come il fuoco, 140 NDT, ma è davvero buono. E' ora di tornare, c'è sempre un sacco di gente in giro anche se è tardi e alla fine non abbiamo trovato niente di interessante da comprare. Anche la stazione centrale è ancora tutta un via vai di persone che vanno in tutte le direzioni; approfittiamo quindi di capire bene dove parte la linea dedicata della metro che va all'aeroporto, con 150 NDT, per domattina. Così siamo sicuri di non perdere tempo. Ma il biglietto lo compro domani, va.

Preparazione del gelato

Fregio dei tetti
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