Marzamemi - Sicilia - maggio 2014 |
E' una delle regioni che ho visto di meno, in effetti ci sono stato solamente tre volte. Tuttavia non posso che confermare l'opinione di molti su questa terra: la Sicilia ti offre luoghi che ti rimangono poi nella testa come certi gingle che ti perseguitano poi per tutto il giorno quando li accenni anche una sola volta, la mattina mentre ti fai la barba. Qui è la stessa cosa. Quante volte di fronte ad uno sguardo accennato dalla mia finestra che si perde nella nebbia caliginosa e scura dell'inverno incipiente, non mi è venuta alla mente una immagine di colonne dorate di fronte al mare o il biancore abbacinante della scala dei turchi o la pietra ramata di Noto al tramonto. Oppure quella istantanea stupefacente che ci si parò dinnanzi, la sera, quando ormai il sole era calato dolcemente oltre l'orizzonte azzurro di quel Mediterraneo carico di storia e di storie e arrivammo sulla piazzetta spaziosa e circondata di antiche case basse di pietra di Marzamemi. Silenziosa e quasi deserta, aumentava se possibile, il rumore dei nostri passi sul selciato lucido di pietra. un quadrato perfetto illuminato da luci fioche da letteratura fantasy.
Allineate lungo i bordi, le seggiole bianche ed i tavoli blu di ristorantini e dei locali ancora deserti, le pareti coperte di gerani rossi e rosa, come pennellate spargole di un pittore vedutista. Che colpo d'occhio spettacolare, i muri dai toni dorati, la chiesetta chiusa all'angolo, uno spazio magico che avverti immediatamente come predisposto apposta per te, il senso antico di quella tonnara ormai in disuso, testimone viva di un tempo finito, di barche che con fatica un tempo riguadagnavano il porto, un'atmosfera dia Malavoglia, tramutata sì, in oleografica certezza turistica, ma pure così perfetta e bella in ogni suo particolare da lasciarti attonito ed incantato al tempo stesso. Godibile al punto da non farti riuscire a decidere di andare, di attraversarla, di passare oltre di scivolare al di là dei vicoletti laterali per arrivare fino al bordo del molo con le sue vecchie barche colorate, guidato dal profumo dolce di gamberi e cozze. Poco più in là di questa piazzetta magnifica mangiai la zuppa di pesce più buona in assoluto di tutta la mia vita. Sarà anche questo che ha aiutato a farmela rimanere in testa come un chiodo fisso. La grande bellezza è fondamentale, ma i moscardini tenerissimi aiutano.
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1 commento:
bellissima foto!
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