Inizio dei lavori a Nomba |
Il pozzo di Nomba finito |
Faccio una breve sosta riguardo all'esperienza birmana, intanto per riprendere fiato, perché viaggiare è anche fatica fisica ed inoltre perché devo relazionarvi di come è andata a finire la vicenda mozambicana che ha riguardato il mio settembre. Chi mi segue, ricorderà che lo scopo del viaggio era quello di impiegare i soldi raccolti dall'AATO di Alessandria, tramite l'ICS, una associazione di volontari alessandrina, per la costruzione di tre pozzi in una delle province più povere del paese.
Il pozzo di Mitava 2 |
Come vi avevo spiegato, i contatti e le operazioni preliminari necessarie, ancorché potessero apparire oziose, erano state svolte e avevamo lasciato l'operatività in carico alla nostra referente in loco, Carlota e la gestione pratica delle perforazioni all'AMOPROC, l'associazione mozambicana che si deve occupare anche dei contatti con la popolazione. Proprio in questi giorni è arrivata da Marta, la responsabile AMOPROC, la relazione finale riguardante l'operazione. Posso dire dunque con vibrante soddisfazione, che tutti i tempi sono stati rispettati, gli appalti per le perforazioni assegnati e i pozzi scavati e portati a termine.
Per uno dei tre scavi, quello denominato Mitava 1, sono state necessarie due perforazioni in quanto la prima, benché giunta a 66 metri non aveva dato la portata minima contrattuale ed è stato così necessario effettuarne una seconda, questa volta positiva. Con la fine di novembre quindi, la certificazione, obbligatoria per la legge mozambicana, di un ente terzo indipendente, ha stabilito che tutto è stato svolto a regola d'arte e che i pozzi, che danno la portata richiesta, posso essere accettati. Così con dicembre i due pozzi di Mitava 1 e Mitava 2 e quello del villaggio di Nomba, entrano definitivamente in funzione.
La perforazione a Mitava |
Rimane da svolgere l'attività di AMOPROC per il successivo PEC (programma di educazione della comunità) e PHAST (Trasformazione partecipativa per l'igiene e la sanificazione) che coinvolge la comunità dei due villaggi con la formazione di un comitato di donne che è responsabile della gestione dei pozzi e della diffusione dei buoni comportamenti sanitari, nonché del mantenimento in buono stato dei pozzi stessi, che proseguirà ancora per diversi mesi. Direi che a questo punto possiamo essere soddisfatti e dire che la cosa è andata a buon fine, con la buona volontà e la cooperazione di tutti. Come vi avevo detto nel mio post precedente, i pozzi che, nella comunità rurale del Niassa, erano calcolati come necessari al momento della nostra visita, arrivavano al numero di 2650. Tre sono stati fatti, ne mancano solo più 2647. Vediamo cosa si può fare.
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