lunedì 1 maggio 2017

Malaysia 13: Le Perhentian Islands


Una spiaggia
 
Una spiaggia
Il porticciolo di Kuala Besut è tutto un fervore, un borgo in perenne movimento, dove tutto ruota attorno ad un solo fine, raggiungere le isole Perhentians che appena si vedono all'orizzonte di un mare blu zaffiro. Non appena arrivi alle prime case e rallenti l'auto in attesa di capire cosa devi fare, arriva subito un tapiro (e non parliamo di quelli che non sei riuscito a vedere ai margini della foresta) in motocicletta che ti fa segno di seguirlo con fiducia. Dal finestrino si informa, se hai già il biglietto per il passaggio in barca, se hai prenotato sull'isola o non ancora ahiahiah, è la settimana delle vacanze scolastiche, ma quando finirà questa maledizione! In effetti c'è un bel movimento che si addensa attorno al lungo molo del porticciolo. Comunque ecco che siamo subito indirizzati ad un apposito parcheggio al coperto, dove lasciare il mezzo e poi ad una delle tante agenzie che staccano biglietti. Diciamo la verità, siccome non mi ero preparato alla situazione, mi sono un po' lasciato andare allo scorrere degli eventi. Alla fine, in Oriente tutto funziona. La signora dell'agenzia, una pacioccona velata mi propone un paio di soluzioni a basso costo, come ho subito chiarito e dopo qualche telefonata, eccomi con in mano i biglietti per la barca e un nome scritto su un foglietto. Di sconti neanche a parlarne, capirà, siamo nella settimana.... 

Sul barcone
La saluto sorridente, cercando di stringerle la mano e lei si ritrae tarantolata, accidenti non ci pensavo al fatto che qui le donne non gradiscono di essere toccate, ma il fatto che sono piuttosto disinibite in tutte le situazioni e che il solo foularino in testa le contraddistingue dalle cinesi e dalle altre non mussulmane, mi aveva fatto dimenticare che tutto sommato qui siamo pur sempre in un paese ufficialmente islamico. Comunque ci trasciniamo i bagagli, lungo il molo, ad aspettare il nostro Caronte. Ma prima devi superare un baraccotto dove paghi un ulteriore pedaggio, le isole sono un parco naturale e giustamente devi pagare l'ingresso. Comunque inutile preoccuparsi, basta seguire la massa, prevalentemente locale, tanto se sei lì, vai da una sola parte e la strada è quella. Infatti dopo un po' arriva un barcone che ci carica assieme ad un'altra decina di vacanzieri, non vedo stranieri, ma comunque a giudicare dai borsoni e dai materiali da mare, è tutta gente che vuol passare qualche giorno divertendosi. Il mare è increspato e la barca che mette subito il motore al massimo, si spara attraverso il blu, sbattendo il fondo ritmicamente sulle creste delle onde. Tenersi bene aggrappati e stringersi il similgiubbotto per taglie malesi, che per panze ricche come la mia, rivela subito l'impossibilità di aggancio. 

LO sbarco
Ci vuole quasi un'oretta per attraversare il braccio di mare, ma quando vedi le sagome di Pulau Besar e Pulau Kecil, l'isola grande e l'isola piccola, le due principali dell'arcipelago delle Perhentians, la distanza pesa meno e hai soltanto il desiderio di arrivare, mentre il verde degli alberi che le ricoprono diventa sempre più visibile ed interpretabile. Non si sa come, ma il nocchiero conosce i vari punti dove ogni passeggero deve essere lasciato, perchè sulle isole, molto piccole in verità non ci sono strade ed ai vari resort (chiamiamoli pure pomposamente così, anche se si tratta di bungalow in legno di varia dignità a seconda del prezzo), si arriva soltanto in barca. Vengono sbarcati prima quelli dell'isola piccola e poi si raggiunge Besar, noi siamo gli ultimi. La barca si avvicina ad una lunga lingua di sabbia, non riuscendo ad avvicinarsi troppo per la marea. Una lunga serie di di taniche di plastica legate le une alle altre, formano una sorta di molo galleggiante, su cui cerchi di camminare in precario equilibrio, sperando di non cadere nell'acqua, esperienza in cui ho già dato in altra sede. Il traghettatore, ritirati i giubbotti, saluta e riparte velocemente per fare un altro carico. Raggiungiamo la riva trascinando la valigia le cui rotelle si incastrano subito nella sabbia fine, carichi di zaini, già sudati marci prima di cominciare. 

Circumnavigando l'isola
Guadagnarsi il paradiso è sempre molto faticoso, non fatevi illusioni. La spiaggia è in leggera salita, tanto per aumentare un poco la pena, al margine una fitta barriera di verde. Una fila di palme subito affogate in una vegetazione rigogliosa ed asfissiante che sbarra ogni passaggio e ricopre completamente tutta l'isola, lasciando liberi solo gli archi bianchi di spiagge delimitate ai bordi da grandi rocce di granito che ne segnano il confine invalicabile, isolandole dal resto dell'isola. Annegati tra gli alberi, spuntano i tetti di un gruppo di bungalow. Ci dirigiamo in quella direzione, dove comunque ci sono tracce di vita. La gentile signorina della reception, ovviamente non ha traccia di alcuna prenotazione, ma tranquilli, c'è posto e dopo breve trattativa, sorpresa, costa ancora meno di quanto annunciato sulla terraferma. Misteri su cui è meglio non indagare troppo. Intanto scende la sera. Il sole cala qui dall'altra parte dell'isola e non ti consente il tipico tramonto strappalacrime dei mari del sud, sarà per questo che costa poco anche in piena stagione. Le luci sono fioche, sull'isola scende la notte, il bosco alle spalle mormora i rumori del buio. Domani da buoni naufraghi, cominceremo ad esplorare i dintorni, per la ricerca dell'acqua non sarà necessario trovare la sorgente, ho già visto dove è piazzato il bar.

Tra gli scogli


SURVIVAL KIT

Le Perhentian
Perhentians Islands - Sono isole molto famose per la loro bellezza. Le due maggiori abitate, le altre piccoli scogli con approdi sabbiosi senza nome. Sono di tipo roccioso (tipo Seichelles tanto per capirci) e ricoperte di fitta e impenetrabile vegetazione. Alle spiaggette dove sono situati i vari alloggiamenti, tutti tipo resort di vario livello, sono costituiti da bungalow in legno. Ci sono anche ristorantini da spiaggia e tutti gli spostamenti si fanno attraverso taxiboat, barchini veloci che per piccole cifre (da 10 a 40 R. a seconda della distanza) vi portano da una spiaggetta e l'altra o tra le due isole, venendo eventualmente a prendervi a un'ora concordata. Le isole sono molto piccole ma non sono percorribili neppure a piedi, perché, come già detto, tutte le parti interne sono ricoperte di fittissima e impenetrabile foresta, c'è un solo sentiero, piuttosto faticoso che permette di attraversare Pulau Besut dalla spiaggia del Flora a quella del Pehrentian Resort attraversando l'itsmo che collega le due parti dell'isola attraverso un colletto un po' più basso con una sgambata di un'oretta. Il sentiero parte dietro l'Arwana ecoresort ed è piuttosto nascosto, fatevelo indicare dal personale dell'albergo. Scarpe da cammino, evitare gli infradito. Calura infernale, arriverete spompati e desiderosi solo di buttarvi nell'acqua. Per raggiungere le isole, tutto è piuttosto ben organizzato in questo modo. 

I bungalow a Pulau Besar
Meglio prenotare prima il bungalow (via i soliti canali internet), ce ne sono di tutti i prezzi, dopo aver scelto in quale delle due isole soggiornare. Secondo me sono più o meno valide entrambe. Su Kecil, c'è anche un paesino, la "capitale" e un po' più di vita pubblica. Arrivati a Kuala Besut, il terminale per le isole, o in taxi dal vicino aeroporto o in bus (sia dal parco Teman Negara o da Penang, da dove parte un comodo bus notturno che vi consente anche di risparmiare il costo di una notte) o in macchina, che parcheggerete vicino al molo, in appositi spazi (30 R.). Poi comprate il biglietto per la barca (60 R per l'andata e ritorno) e il biglietto di accesso al parco delle isole (60 R.), ci sono i baraccotti al molo. L'ultima barca parte verso le 16:30, se siete in ritardo, dovrete fermarvi a Kuala Besut. Rimanete almeno tre notti, appena sufficienti per godervi le isole, che sono davvero molto belle, possibilmente informatevi di quando ci sono vacanze nazionali per evitare l'affollamento. Comunque troverete facilmente spiaggette solitarie dove potrete fare il bagno in totale solitudine. Nel vostro resort, troverete un elenco di tutte le spiaggette solitarie e il costo di taxiboat per raggiungerle. Ovviamente tutti organizzano uscite per snorkelling o immersioni per chi è interessato, sembra che ci sia roba grossa da vedere, incluse tartarughe e squali vari.


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