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Kuala Lumpur (Foto Sofi) |
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La nostra Proton Saga (Foto Sofi) |
E così eccoci qua, dopo due settimane al ritorno nella capitale, avendo completato il circuito peninsulare con circa 2000 km percorsi e con in testa una prima sensazione complessiva di cosa sia questo paese. Come sempre devo dire che tutte le difficoltà che presumevo nel muovermi con un mio mezzo si sono rivelate infondate. La mano la prendi subito ed il mezzo, sebbene basico, anzi forse proprio per questo, non ha dato problemi. Anzi devo dire che quasi mi spiace dovere abbandonare questa macchinetta sulla quale ormai avevo fatto il comodo nido. Tuttavia questa fase è meno semplice del previsto. Intanto, a conferma dell'inefficienza del Wisma Pardise rent a car, il tizio non si trova e tocca andare su e giù dal 10 piano per trovare un'anima buona che gli telefoni per sapere cosa fare. Comincia dunque una difficile e sgradevole discussione sul fatto che io dichiaro che manca una tacca di benzina (tra i 5 e i 10 R) e lui pretende, contratto alla mano che la rabbocchi o paghi una penale di 50 R. Comincia quindi la complicata ricerca di un distributore in centro, cosa che mi porta via oltre mezz'ora, tra traffico, sensi unici, indicazioni sommarie e molte maledizioni che peggioreranno diccerto il mio karma futuro. Comunque, risolta la pratica, stavolta sparisce il portiere incaricato di ritirare le chiavi; nuovi contatti telefonici col tizio e, recuperato l'omino che sembra fosse andato al cesso, finalmente riesco a liberarmi dell'auto.
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Una via (Foto Sofi) |
La parte positiva rimane nel fatto che non ho dovuto sottostare ad un formale controllo dello stato del mezzo alla riconsegna. Infatti, non avendo stupidamente ben controllato alla partenza, causa piovasco improvviso, cosa che vi consiglio di fare sempre con molta attenzione, non mi ero accorto di una scheggiatura del parabrezza che con un tizio così pronto ad applicare alla lettera il contratto, avrebbe dato di certo luogo ad altre discussioni, non essendo stato preventivamente segnato sui documenti di consegna. Quindi attenzione sempre. Comunque, visto che abbiamo deciso di tenerci una giornata di decompressione domani, nella parte verde della città, ci rimane il pomeriggio e la serata per passeggiare per il centro. Contrariamente a quanto mi hanno detto alcuni amici, questa città mi sembra assolutamente gradevole da guardare, muovendosi a piedi nella parte più vivace ed internazionale. Il quartiere di Bukit Bintang è il vero centro vivo della capitale, pieno di palazzi nuovi, centri commerciali sgargianti, turisti ed altra folla in movimento tra luci e colori che illuminano facciate e negozi. I larghi marciapiedi sono pieni di gente di ogni paese che si muove col naso per aria tra locali e ristoranti. Nella centralissima Jalan Bukit Bintang è pieno di ristoranti libanesi, una delle cucine più famose del mondo. Nei dehors è difficile trovare posto a sedere, tra una clientela internazionale dove vedi passare narghilé colorati per tutti coloro che ne vogliono provare l'ebbrezza.
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Al supermarket (Foto Sofi) |
La sensazione è quella di una confusione ragionevole che non infastidisce, anzi rende piacevole, guardare negozi, sostare nei locali, buttare l'occhio intorno e godersi la città. Qui la gente rimane anche fino a tarda sera e mentre la temperatura si modera, rendendo più gradevole camminare è anche facile sfuggire ai probabili scrosci d'acqua inevitabili nel tardo pomeriggio, a cui nessuno fa caso, tanto ci si può rifugiare tranquillamente e con profitto in una dei tanti centri commerciali presenti in ogni isolato, fino al termine del rovescio, di solito sempre breve. Insomma sarà pure la brutta copia di Singapore, ma anche qui si può passare una serata tranquilla senza avvertire alcun senso di pericolo, anzi ci si muove piacevolmente anche a tarda sera. Sii soltanto cauto con i rapaci tassisti che sparano cifre salate da contrattare. Informandoti prima, devi già sapere la cifra indicativa per lo spostamento che ti serve e di norma, se il tassista vede che tu sei al corrente del giusto prezzo, crolla subito dalle prime pretese esagerate. Se non hai voglia di trattare o questo ti estenua insopportabilmente, usa l'app di Grab, il succedaneo locale di Uber o utilizza uno dei moltissimi taxi che portano scritto ben evidente sulla portiera: Vietato contrattare, questa auto usa il tassametro, così siete tranquilli. La notte, tra il rutilare delle luci sparate dalle insegne e dalle sagome dei bei grattacieli, sembra non scendere mai. Appena hai uno scampolo di cielo libero da costrizioni, le frecce d'argento delle Petronas o l'ago rosso della Menara Tower, riprendono il loro spazio, per ricordarti l'anima di questa città e marchiarne il simbolo ormai riconosciuto in tutto il mondo. Domani cercheremo di goderci i giardini ed il verde, proprio per avere anche l'evidenza dell'altra faccia di Kuala Lunpur.
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Dal parco Teman Negara a Malacca attraverso Batu caves |
SURVIVAL KIT
Le Apple Boutique Hotel - Jalan Sultan Ismail - Bukit Bintang 42. Da non confondere con l'omonimo in KLCC, più bello ma a costo quasi doppio. Nuovo e modernissimo, molto tecnologico e pulito. Gioca molto su un design di pregio, bianco e nero, stile zen. Posizione ottima in pieno centro. Camere molto ben dotate. AC, TV, frigo e free wifi in camera. Bagno bello moderno e tutto ben funzionante. Personale gentilissimo. Prenotando con Agoda ci sono spesso sconti. Mentre al banco il prezzo ufficiale è 200 R trattabili fino a 160, di solito si trova in offerta tra i 120 e 140 R. che per il centro di KL mi sembra molto buono. La posizione defilata rispetto al corso principale, rende le camere molto silenziose e tranquille. Non dà colazione, ma davanti ci sono diversi locali appositi, stile cinese per breakfest a 10/15 R. Unico neo, camere microscopiche nelle quali è un problema aprire la valigia ma, dato il prezzo, è accettabile. Molto consigliato.
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Un grattacielo (Foto Sofi) |
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