venerdì 15 giugno 2018

Moldova 16 - Considerazioni finali


Chisinau -Museo

Il Nistru
Bene, il viaggio è finito e viene quindi il momento di fare una chiacchierata finale su questo paese, pur mettendo le mani avanti nel dire che la sola idea di fare delle considerazioni, trinciare giudizi e volere buttare lì pareri su un luogo dove sei stato soltanto cinque giorni, è pretesa di per se stesso sciocca ed arrogante. Tuttavia devo farlo, anche se inevitabilmente sarò soggetto ad essere stato sensibilizzato maggiormente da fatti singoli, da emozioni personali e da casualità magari poco importanti nel discorso generale. Molto sicuramente avrà influito il fatto di essere stato accompagnato in questa scoperta da Alfredo Lorenzo Ferrari che mi ha saputo, con la sua passione di esperta guida residente quaggiù, trasmettere la bellezza e l'interesse del paese che lo ospita da anni fino a diventare la sua seconda patria. Intanto devo cominciare enumerando le motivazioni che mi hanno condotto su queste vie del mondo piuttosto inusuali, almeno per il momento, per i consueti turisti. Una, poco nobile in verità, come già detto è l'acquisizione di due figurine abbastanza rare per il mio album personale di paesi visitati e di portarmi anche a meno uno nel completamento della pagina dell'Europa, l'altra è il desiderio di vedere luoghi che inevitabilmente prevedevo mi avrebbero riportato indietro nel tempo, a quando per lavoro, mi muovevo nell'area ex-URSS per vedere cosa sia rimasto oggi, a distanza di quasi trenta anni dal disfacimento di quel vecchio mondo che ormai fa parte della storia. 

Monastero di Chițcani
Infine la curiosità di vedere una nazione di cui si sa molto poco, pur essendo, noi italiani, spesso a contatto in Italia con persone che arrivano da questo mondo per noi sconosciuto raccontandocene particolari e cartoline che è però sempre interessante andare a verificare di persona. Molti, a cui avevo raccontato il mio desiderio di sviluppare questo programma, si sono fatte stupite meraviglie, dando per scontato che una totale scarsità di interessi o di stimoli sconsigliasse di dedicare tempo a questo itinerario. Devo invece dire che, non avendo mai trovato un paese che non abbia presentato spunti di interesse e, andandomene, di voglia di rimanere qualche giorno in più per approfondire aspetti che non avevo avuto il tempo di vedere completamente, ho sempre dovuto constatare, soprattutto a me stesso, che valeva la pena fare quel viaggio comunque. Infatti sempre, invariabilmente, da ogni viaggio in paesi che sulla carta si presentavano poco stimolanti, mi sono portato a casa qualche cosa di importante, che valeva la pena di vedere e di vivere e voglio confermare che anche questa volta ne ho avuto piena conferma. Aggiungi a questo la chicca finale della possibilità di vedere anche se per pochissimo, la realtà della Transnistria, un mondo perduto talmente poco conosciuto che la maggior parte delle persone con cui ne ho parlato, non ne sospettava neppure l'esistenza e ditemi voi se tutto questo non era di per sé uno stimolo sufficiente. 

La fortezza di Bender
Ciò detto e confermato che le mie aspettative appena sopra riportate, si sono poi nella pratica rivelate inferiori alla realtà toccata con le mani e con gli occhi, devo proprio dire che vale la pena programmare un giro da queste parti, magari anche con un pochino di tempo in più a disposizione per vedere le cose che ho dovuto forzatamente trascurare o per allargarsi un po' di più a spazi circostanti che normalmente non vengono inclusi nelle classiche mete turistiche come il sud ovest dell'Ukraina e il nordest, più conosciuto per la verità, della Romania, che sono comodamente raggiungibili grazie alla posizione centrale di Chisinau. Ma veniamo ai fatti specifici ed a quali sono state le mie impressioni, certamente forse affrettate e superficiali, su questo paese. La Moldavia era una dele repubbliche dell'Unione Sovietica, di certo una delle più marginali, cosa che ha ripercorso una situazione storicamente simile fin dal periodo zarista che considerava la Bessarabia una dependance dell'impero con valenza unicamente agricola. Lo sfaldamento dell'impero, oltre ai problemi di disordine sociale e civile, ha lasciato la nazione, già di per se stessa povera ed economicamente difficile, in una situazione di grave necessità, accresciuta da una sorta di guerra civile che ha portato alla separazione della Transnistria e che ha costretto alla migrazione economica un quarto degli abitanti del paese. 

La chiesa del monastero di Orheiul Vechi
La ripresa è stata lenta e faticosissima, anche se molto hanno fatto le rimesse degli emigranti, qualche investimento straniero  che vede opportunità nei bassissimi salari, oltre ad una certa benevolenza del nostro mondo che ha interesse a mantenere questo paese nell'area geopolitica occidentale, confermata da una situazione politica interna con orientamento fino ad ora filoeuropeista. Ma quale è la sensazione di pelle che si ha passeggiando per la strada? Se devo essere sincero la crosta esterna che vedi nelle vie della capitale è quella di un paese tranquillo e ragionevolmente sicuro, dove le ragazze escono sole la sera e la gente cammina per strade ordinate, pulite e abbastanza curate. Di sicuro c'è una povertà diffusa che però viene vissuta molto dignitosamente senza essere esibita. Certo la quantità delle vetrine dei Monti dei pegni e Compro oro, che qui si chiamano curiosamente Lombard, non depone per il benessere diffuso, ma la sensazione della città è quella di un paese che ha una visone moderatamente positiva del suo futuro, insomma che crede che il domani sarà migliore dell'oggi, cosa che ad esempio da noi, infinitamente più ricchi, è esattamente contraria. Questo per sottolineare quanto sia diversa la realtà da quanto avvertito dalle persone. Diversa è la situazione che vedi nelle campagne. Qui sicuramente sopravvive un mondo rimasto nel passato, con una agricoltura, che anche se potenzialmente ricca e rigogliosa, grazie ad un territorio vocato e fertilissimo e ad una esperienza storica, non permette il livello di vita moderna alla quale tutti ormai aspirano. 

Una casa museo
Certo, come è costume, la campagna ti impedisce di morire di fame, concedendoti comunque una possibilità di sussistenza; i soldi che tornano dagli emigranti consentono interventi di miglioramento a case e strutture, in vista forse dell'auspicato ritorno, ma il mondo rurale ti rimanda sempre ad una cartolina di altri tempi. Tutto questo fa parte del fascino della visita; un tuffo nel passato e nelle tradizioni che in molti altri paesi sono andate perdute o sopravvivono solo nelle feste delle Pro Loco e che qui sono invece parte della vita di tutti i giorni. Avere la possibilità di partecipare a feste o celebrazioni tradizionali o religiose, come il pranzo del morti o il festival del vino, dovrebbe essere considerato nella programmazione delle date di visita. Informatevi eventualmente per tempo. Ci sono poi gli interessi paesaggistici e storici, che ti possono portare a progettare un itinerario attraverso il paese vistando antiche fortezze, monasteri recenti o antichi, scavati nella roccia, siti storici che rimandano al medioevo e alle lotte contro i turchi o prima, con le evidenze delle invasioni delle orde che arrivavano dal nord, dei Geti, dei Daci, dei Tatari, fino agli insediamenti preistorici. Un'altro interesse storico ed etnografico è dato dalla presenza nel paese di molte differenti gruppi etnici dalle abitudini diverse che contribuiscono a colorare la nazione di aspetti particolari, dai russi, alle minoranze polacche, turche, ukraine e molte altre. 

Le cantine di Cricova
In particolare i Rom, presenti in forti percentuali in zone specifiche del paese, darebbero l'occasione per vedere aspetti culturali di grande interesse, con le loro feste tradizionali, per chi vuole conoscere questi aspetti naturalmente e magari chiarirsi le idee su preconcetti fortemente presenti in tutti quanti hanno una visione parziale delle cose. Forse viaggiare serve anche a questo. Ci sono poi parti curiose del paese che andrebbero indagate, come la piccola Gagauzia, all'estremo sud, un piccolo territorio abitato da una minoranza, che aspirava tanto per cambiare, all'indipendenza, comprendendo poi si spera, la sciocchezza di questa spinta alla microframnmentazione che colpisce come un virus in ogni parte del mondo. Rimane l'aspetto paesaggistico, questo è il paese delle dolci colline e il solo viaggiare lungo le strade della Moldavia, scavalcare rilievi infiniti tra campi di terra nera, boschi fitti e selvatici, vigne che si perdono all'orizzonte, fermandosi a mangiare polenta e maiale in qualche trattoria di campagna, bevendo un bicchiere di vino di fattoria, è un sottile piacere della vista. Passare qualche giorno in campagna o in qualcuno degli agriturismi che stanno sorgendo nei paesini più isolati o lungo il fiume dovrebbe essere davvero uno stacco deciso a cui molti ambiscono (per poco naturalmente, che poi, vi conosco, vi mancherà la confusione caotica del mondo moderno). Non faccio cenno naturalmente a tutta la fuffa del naturalbiologicokilometrozero, che da queste parti darà il paradiso a chi ci crede. 

Banchi di carne di maiale
Per gli amatori e per chi è interessato a questo aspetto, c'è anche il versante enogastronomico, che vi proietterà in una cucina semplice, ma molto buona e adatta al nostro gusto, con pochi piatti tradizionali, buoni e sapidi, dove maiale (il migliore che avrete provato, anche se non nella parte salumi, ma qui siamo troppo bene abituati) e formaggi la fanno da padrone. Assolutamente imperdibile è l'aspetto enologico, da esplorare nei suoi aspetti del tradizionale vin de pays e in quello moderno ed altamente tecnologico e qualitativo delle grandi cantine. A questo vanno accoppiati i distillati, con un brandy che lascerà sorpresi ed ammirati tutti coloro che non conoscevano la tradizione sovietica in questo campo. Ma di questo vi parlerò più diffusamente nella apposita sezione dedicata. Infine non si può trascurare l'ultimo aspetto, a mio parere di grande interesse, della unicità della situazione della Transnistria, paese, non riconosciuto e già solo per questo anomalo, in cui troverete tutte le situazioni scomparse ed ereditate dalla vecchia URSS. Per me e per tutti coloro che hanno vissuto quel mondo, ovviamente una cosa imperdibile, ma a mio parere di grande interesse anche per chi vuole conoscere da vicino un mondo che oggi non esiste più; insomma archeologia socio-politica. Dunque di ragioni per programmare un viaggio in questo paese ce ne sono molte, che un poco accontentano tutti i palati, non ultimo il fatto che, complice il tasso di cambio, sarà un giro estremamente economico. Bisogna quindi andarci al più presto, prima che aumenti il turismo generale, che già sta scoprendo e proponendo la zona, prima che cambino le abitudini che, con una velocità incredibile tendono ad omologare tutto e prima che anche i prezzi si adeguino al resto del mondo. Se avete dubbi scrivete una mail ad Alfredo (info@chisinau-kishinev.com). Io ve l'ho detto, vedete voi.

Monastero rupestre




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