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Il carro armato liberatore |
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Le ambasciate di Abkazia e Ossezia |
Continuiamo a passeggiare per il centro della città e ogni insegna è un flash nella mia testa: ателье, i negozi di sartoria che esponevano in vetrina tristi cappellini di veletta, ремонт часы, i riparatori di orologi che poi fungevano da rivendita degli usati, обмен валюты, gli onnipresenti cambiavalute, mi sembra davvero di essere ripiombato indietro di trent'anni. Passi davanti alle ambasciate di Ossezia e Abkazia, non più di un ufficietto al primo piano di una casa d'epoca, dove sventolano le loro sconosciute bandiere, anche questa davvero una curiosa unicità. Intorno al centro grandi parchi ed il verde consueto delle città sovietiche, coi grandi viali semideserti che passano davanti ai palazzi del potere, dove puoi vedere i simboli di un mondo che dovunque è stato abbattuto, abbandonato ed in larga parte dimenticato, specialmente da chi ha meno di trenta anni. La colossale statua di Lenin a guardia e monito perenne davanti al palazzo del Parlamento del Soviet Supremo e la bandiera che sventola con tanto di falce e martello ancora ben presente, gialla sulla banda rossa superiore. Non sono a conoscenza di altre bandiere nazionali che contengano ancora questa simbologia. Se qualcuno ne conosce una me lo segnali per favore.
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Le ultime falci e martello |
Dunque un altro unicum. Davanti ad un altro palazzo del potere, ecco la sfilata di foto degli impiegati e politici meritevoli di lode, davanti ai monumenti le foto dei generali che hanno contribuito a rendere stabile l'attuale situazione politica. Nel parco all'ingresso del centro fa bella mostra di sé il carro armato, il liberatore che per primo è arrivato in città per iniziare la guerra civile. Intanto è venuta ora di pranzo e bisogna cambiare i dindini per mangiare. Qui puoi spendere solo i famosi rubli transnistriani, quindi si cambia qualcosa, più che altro per avere come resto, qualcuna delle curiose monete di plastica e poi finiamo in un moderno ristorante, del tipo catena che si trova anche in molte altre città, naturalmente di proprietà dell'onnipresente Sheriff. Si mangia mica male dopotutto. Intanto arriva anche il momento di andare a vedere il vecchio negozio della distilleria Kvint. Sembra quasi di essere da Elisieiev sulla Tvierskaja, con tutte le moganature in legno e gli scaffali che espongono bottiglie preziose. Alcune repubbliche dell'URSS erano sempre state famose per la loro produzione di brandy che impropriamente chiamavano Koniak. Mi ricordo lo straordinario Ararat armeno di 25 anni che si trovava a prezzi ridicoli, poi dopo il disastro dell'economia, sono arrivati i francesi che hanno rilevato tutto specialmente per impadronirsi delle immense riserve di materiale che invecchiava da decenni nelle cantine sotterranee.
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I simboli del passato |
Qui la Kvint (acronimo dal russo Koniaki Vini I Napitki Tiraspolia) è un'istituzione storica, anche se non so chi ci sia adesso nel capitale (forse anche qui la Sheriff?) e complice la grande produzione di vini, rimane un colosso degli alcoolici da 20 milioni di bottiglie all'anno. I brandy (che in moldavo si chiamano divin) che ho potuto assaggiare da queste parti e che si trovano normalmente anche in Moldova, mi sono parsi davvero di ottima qualità, anche se non sono arrivato oltre i 12 anni. In generale sono morbidi e gentili come i brandy spagnoli e non piuttosto secchi come i parenti francesi. Così aggirandomi tra le perle del negozio esposte sugli scaffali, guardando con invidia, se non con bramosia, una bottiglia di 60 anni, messa giustamente su una specie di altarino, mi accorgo di una tragica evenienza, che, come al solito, il mio braccino corto, mi ha tradito, infatti il mio biglietto di ritorno non include il bagaglio in stiva e pertanto non ho nessuna possibilità di acquistare alcunché di liquido che in base alla legge mi verrebbe sequestrato all'imbarco come sospetto materiale terroristico e quindi devo lasciare, mio malgrado, i due litri di alcoolici che avevo pianificato di acquistare, toccherà prenderli al duty free dell'aeroporto con conseguente sovrapprezzo, ma vi assicuro che valgono la pena.
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Il lido di Tiraspol |
Insomma ce ne andiamo a mani vuote con un poco di dispiacere, ma lasciare quel po'po' di bottiglie ai controlli di sicurezza non mi pare proprio il caso. Al memoriale dei caduti della guerra di separazione, ritrovo un'altra vecchia conoscenza, la statua di Frunzé, il famoso generale che aveva dato il nome alla capitale del Kirghizistan, l'attuale Bishkek, dopo che tutte le città intitolate agli eroi dell'URSS, sono tornate ai loro nomi originali. La giornata è molto bella, ormai il pericolo di pioggia di ieri è definitivamente scongiurato e si può fare una passeggiata lasciando alle nostre spalle il bel viale di passeggio, dove fa bella mostra di sé il ristorante italiano Mafia, tanto per farci riconoscere e attraversando il parco sul fiume Nistru, che qui ovviamente si pronuncia alla russa Dniestr, che scorre placido in mezzo alla città con una larga ansa che lascia su una riva una bella lista di sabbia, la spiaggia di Tiraspol, dove appena arriva la bella stagione accorrono le coppiette in costume a prendere i primi scampoli di sole. Insomma il bagno di nostalgia da ex guerra fredda me lo sono fatto, d'altra parte è una delle poche ragioni che, per la sua rimasta unicità, invogliano i turisti a fare un salto da questa parte. Bisogna ritornare senza neppure aver comprato e spedito la solita cartolina all'amico che ne fa collezione, in quanto il francobollo in vendita qui, ha validità solo sul territorio transnistriano e non può, non essendo riconosciuto da nessuna altra organizzazione postale, essere spedito in nessuna parte del mondo, tranne ovviamente Ossezia e Abkazia, come già detto, posto sempre che ci siano voli diretti.
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Il monastero di Kizkani |
Se qualcuno ne conosce le capitali, senza guardare su google,eh che vi controllo, dia un'occhiata da Skyscanner e poi mi faccia sapere. Facciamo una strada diversa con una piccola sosta al monastero di Kizkani (o Chitani a seconda delle grafie) che pur essendo già sulla sponda occidentale del Nistru, rimane in un piccolo scampolo di territorio appartenente ancora alla Transnistria. Anche qui ci sono stati combattimenti feroci con diversi morti. Adesso il monastero è un tranquilla oasi di pace dal cui campanile, che con i suoi 64 metri è il più alto della Moldova, si può ammirare un bel panorama sul fiume e sul piccolo villaggio. Nel suo bel giardino solo qualche anziano che sonnecchia sulle panchine. All'interno delle chiese una atmosfera raccolta, gli ambienti scuri di tutte le chiese ortodosse con le lunghe candele sottili di cera gialla accese e le icone addossate alle pareti dell'iconostasi sopra i reliquiari dagli spazi suddivisi in piccoli quadretti aperti alla devozione, come quei raccoglitori dei collezionisti che però al posto delle monete ospitano minuscoli pezzetti di ossa o denti di qualche santo importante. Ci sarò di certo anche qualche frammento di legno della croce o una spina della corona di Cristo. Sulla fede non si discute, noi invece torniamo a Chisinau, dando un ultimo sguardo ai palazzoni della cittadina ben visibili al di là del confine e colorati di tinte allegre, per mostrare a chi sta al di là del confine che lì le cose vanno molto bene e si costruisce roba nuova e di pregio. Anche il terzo giorno se ne è andato in fretta.
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Il miglior ristorante italiano di Tiraspol |
SURVIVAL KIT
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Il campanile di Kizkani |
Kvint distillery - Molto vicino al centro, è possibile fare la visita guidata alle cantine (gruppi minimi di 5 persone) che sono impressionanti con la loro sfilata di botti, per seguire i processi di distillazione ed i vari prodotti, una settantina di etichette tra superalcolici e vini e 30 di distillati, invecchiati dai 3 ai 50 anni. Con la visita si può includere la degustazione da un minimo di 10$ (5 assaggi da 30 ml da 5 a 10 anni fino alla formula VIP con 8 assaggi da 8 a 50 anni (anche in 2 persone) per 70$.Poi c'è il negozio per gli acquisti che essendo senza tasse e accise fornisce bottiglie a prezzi ridicoli. La vodka a 0,5 Euro e il Brandy 10 anni a 5 Euro. Ricordatevi che potete transitare in Moldova con 1 litro a testa massimo. Controlli severi. Assaggi di vini con buffet da 8 a 17 $.
Ristorante La placinte - Shevschenko St. 10 - Vicino al supermarket Sheriff (tanto è dello stesso proprietario, catena di ristoranti e caffè che offre piatti tipici moldavi e internazionali, in un ambiente moderno, giovanile e pulito. Spenderete sui 5 euro per un paio di piatti e una birra, l'ottima Chisinau. Noi abbiamo assaggiato appunto la
placinte, piatto tipico moldavo che è una sfoglia l formaggio molto buona, una insalata con formaggio di capra, crespelle al forno con besciamella e dei deliziosi
blinì ripieni di amarene in composta alla panna. servizio cortese ed efficiente. Li trovate dappertutto anche in Moldova.
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La placinte |
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Un reliquiario |
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