giovedì 6 gennaio 2022

Ancora nebbia tra Tanaro e Bormida

immagine da La voce alessandrina

 Ieri una grande mente di natali alessandrini avrebbe compiuto novanta anni, Ovviamente, ma comprensibilmente, il nostro Umberto è assai poco amato dai suoi concittadini, che a torto gli hanno addebitato chissà quali colpe, come del resto fanno per propria natura o per maligna accidia incardinata nel loro DNA (speriamo che almeno il vaccino abbia una influenza in questo senso) con tutti quelli che hanno o hanno avuto un certo successo. Non chiamatela neppure invidia, è piuttosto un sentimento a diminuire che pare come infastidito da particolari doti o opere e che mette senza troppo sottilizzare nel mucchio del "e che sarà mai", atteggiamento che tuttavia stupisce chi non sia mandrogno dalla nascita. Infatti ieri un articolo della Stampa, celebrativo appunto della ricorrenza, si meravigliava del fatto che i suoi concittadini si siano rifiutati addirittura di intitolargli il suo Liceo, cosa che invece in città è stato considerato del tutto naturale, lasciando la primazia dell'intitolazione di una scuola, senza rimpianti ad un istituto siciliano che con Eco non c'entra evidentemente un bel nulla. Del resto la ricorrenza è stata totalmente ignorata dall'amministrazione cittadina,così come aveva snobbato lacquisizione almeno parziale della famosa biblioteca. Cari ragazzi, non conoscete la mentalità dell'Alessandrino, il mandrogno tipo, l'abitante della Fraschetta che quando passava l'esercito nemico non si opponeva, ma nascosto tra i cespugli ne attendeva il passaggio per abbattere i ritardatari indeboliti o feriti, dandogli addosso con la marra del contadino, ma in testa, per non rovinar la giubba.

C'è poco da fare, d'altra parte basta leggere il motto che circonda lo stemma cittadino: Deprimit elatos, levat Alexandria stratos. Tralasciando la seconda parte su cui avanzerei comunque qualche dubbio su questa aspirazione a dare aiuto a far prendere l'ascensore sociale ai disgraziati, la tendenza invece a sminuire o comunque a non dare troppa rilevanza alle figure che spiccano nella società, come bene era stato rilevato dallo stesso Eco nei vari pezziche ha dedicato alla sua città, non è neppure una patente di malevolenza incondizionata, perfida e gretta, quanto piuttosto un voler calmare gli eccessivi entusiasmi, lasciando spazio piuttosto ai "non esageriamo". Così, per ovvia conseguenza, oggi anche i commenti dei miei concittadini su uno dei fatti del giorno, la meritata espulsione del famoso tennistadalla terra australe, non solo ligia alle leggi, ma soprattutto ferma nel farle rispettare, è generalmente commentata con quel ghigno di soddisfazione che mantiene di norma l'Alessandrino appoggiato all'angolo del vicolo di Baleta sulla Piazzetta, commentando i fatti del giorno con gli astanti, anche loro micraniosi e borbottoni, che significa, lo sapevo già  che andava a finire così, vula bas natra vòta, vola basso un'altra volta

Che ci volete fare, siamo fatti così, ci piace quando si deprimono gli elatos e anche la scelta di questo termine è centrata. Elatus in fatti significa sì Alto, Elevato, ma anche Superbo, Pretenzioso e dulcis in fundo Gonfio, certo gonfioodi se stesso e della propria presunta superiorità sugli altri, ovviamente gli stratos, i prostrati, abbattuti e anche caricati dal pesante basto del peso della vita. E pensa un po' che goduria vedere il n.1 del mondo, rigonfio di denaro e prosopopea, grande amico di trucidatori di genti, ovviamente no-vax, che ha organizzato feste e tornei attraverso i quali, vantandosene ha impestato tutto il possibile creando focolai perniciosi, appartenendo evidentemente alla genia di quelli che vanno a cercare un braccio finto di silicone, che si presenta col certificato falso e viene ricacciato con ignominia e timbro di "rispetta la legge e smettila di fare il furbo", come il famoso marchese dell'io sono io e voi non siete un c... Una bella soddisfazione, un bel trofeo nella bacheca a coronamento del personaggio e della sua nota simpatia e che è riuscito a cancellare malamente anche il fatto commendevole che abbia largheggiato in beneficenza con un ospedale bergamasco. Ma anche su queste cose, l'Alessandrino passa e va e sminuisce il fatto, contento sì di aver depresso l'elatus, ma soprattutto in attesa che la nebbia cali un po', ma non troppo che caso mai ci sarebbe troppa gente in giro.


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4 commenti:

OLga ha detto...

Buona Epifania!

Enrico Bo ha detto...

altrettanto a te!

Antonio ha detto...

Caratteristiche non solo dell'Alessandrino, purtroppo

Enrico Bo ha detto...

ma in noi mandrogni è un DNA particolarmente diffuso

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