venerdì 25 febbraio 2011

Chuǎn , Jié.

Oggi per l'ennesima volta utilizzeremo l'esame dei caratteri cinesi per cercare di capire un po' meglio la mentalità di un popolo e prendendone spunto, vorrei sottolineare come certi concetti si possano diffondere o siano facilmente comuni in situazioni che tendono a diventare simili. Nel primo ideogramma (Chuǎn) pur modificatosi nel tempo, si indovinano due figure umane che si voltano la schiena, che si allontanano lungo strade diverse (cosa che, per la verità, era molto più chiara nel disegno antico).

Questo rappresenta per i cinesi il concetto di opporsi, di opposizione, nel senso che se due persone si voltano la schiena non hanno più possibilità di comprendersi, anzi sono destinate ad allontanarsi irrimediabilmente. Ma, attenzione, lo stesso segno si usa per il concetto di errore, sbaglio irrimediabile. Segno evidente che in un paese che non ha mai potuto conoscere nella sua storia, il concetto di democrazia, opposizione ed errore sono la stessa cosa. Questo fatto è ben noto. In tutti i regimi totalitari, non c'è spazio per la discussione, chi si mette contro è in errore, sempre e a prescindere e l'errore va soffocato perchè non contamini la parte sana, che è nel giusto. Non deve turbare l'armonia. L'errore va cancellato, non ascoltato. Notate che questa filosofia è comune in tutti quei posti dove qualcuno ha preso il potere e non lo molla a nessun costo o dove i poteri coincidono con le fedi. Per forza, chi si mette contro, sbaglia ontologicamente, potremmo dire che che è geneticamente un coglione. E di qui non se ne esce.

Ma già che abbiamo spazio, esaminiamo anche un composto di questo carattere. Il segno Chuǎn nei caratteri complessi semplificati, viene stilizzato con quattro puntini, quindi in Jié dove al di sopra viene posto il carattere di albero si ha una raffigurazione abbastanza chiara. Un albero da cui pendono corpi in fila. Gente che si è opposta, che era in errore, che ha sbagliato. Jié infatti significava forca, perchè in questi casi verso chi sbaglia e si oppone non si può andare tanto per il sottile. Per estensione il termine significava anche condanna, colpa. Ma nel tempo tutto si stempera e col passare dei secoli il carattere assunse il significato di trespolo per uccelli. E dato che la lingua è destinata a mutare nel tempo, oggi addirittura vuol dire "persona eminente" che come un uccello raro sta ritto ed orgoglioso, esibendosi sul suo sostegno. Forse la saggezza popolare ha constatato che molti condannati, meritevoli di dure pene, alla fine ce li si può ritrovare seduti, tronfi e potenti, nelle più alte posizioni di potere.


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4 commenti:

Unknown ha detto...

Insomma, pendaglio da forca.
Cristiana

Ambra ha detto...

Alla fine è vero che la saggezza popolare riesce ad andare oltre alle apparenze vedendo il marcio che sta dietro il fiore.

nidia ha detto...

Sempre molto interessanti le tue spiegazioni sugli affascinati caratteri cinesi, c'è dentro un mondo! 谢谢

Enrico Bo ha detto...

@Cri - Diciamo che spesso dietro le persone eminenti si celano brutti soggetti, a volte poi non si celano neanche ma, come direbbe Macchiavelli , di lor nefandezze menano vanto.

@Ambra - Spesso il marcio puzza talmente che non è necessario essere saggi.

@Nidia - Grazie a te. In effetti è una miniera inesauribile.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!