domenica 15 maggio 2011

Recensione: Marco F. Barozzi (Popinga) - Giovanni Keplero aveva un gatto nero.

Mica deve essere vero che la gente non legge più. A giudicare dalla ressa che c'era ieri al salone del libro di Torino, con una bella mezz'ora di coda alle casse (almeno una decina) direi che la gente si ammazza per comprarli 'sti libri. Voi direte che questo non prova che poi vengano letti. Si dice che il 90% degli acquirenti del Cimitero di Praga poi non l'abbia neppure sfogliato, infatti. Ma tant'è, che piacere passeggiare tra torme di assatanati consultatori delle montagne di libri che emergevano dagli stand e mamme e bambini incuriositi qua e là, attente pusher per nuovi consumatori. I molti spazi con autori che presentavano i loro lavori, erano costantemente gremiti di gente e non solo quelli importanti. Però, in fondo lo scopo della mia scampagnata, oltre a quello di andare a dare un'occhiata alla Boopen, l'editrice virtuale del mio libro, che invece è reale, guarda un po', arrivando addirittura a parlare con chi del mio volume aveva seguito la stampa (che emozione!), era proprio quello di andare ad assistere alla presentazione del libro Giovanni Keplero aveva un gatto nero, del mitico Popinga, oltre che conoscerlo di persona, ottenendo, cosa non secondaria, di arraffarne una copia ad ufo, alla faccia dell'"aiutare l'arte".

A mia parziale scusante, va detto però che ho contribuito a piazzarne una ulteriore copia al mio accompagnatore. Gran bel lavoro quello di Marco, che, noto a chi già lo conosce ed apprezza, non mancherà di affascinare i suoi nuovi lettori. Presentare gli argomenti scientifici, matematica e fisica, nei loro aspetti più complessi con uno stilema poetico scherzoso e divertente era tratto comune anche di scienziati del passato e Popinga, nel suo volume ne riprende i metri più classici, il limerick o il clerihew, senza trascurare l'haiku o altre forme di strutture assai adatte all'argomento come il fib, che usa versi con un numero di sillabe corrispondente alla serie di Fibonacci o il verso malthusiano, gradito ai futuristi, riuscendo tra nonsense e scienza a strappare sempre un sorriso quando non una risata, a riprova che non è vero che gli ingegneri non sono spiritosi. Potrebbero addirittura essere adatti alla politica. Ve ne riporto qui solo un trio per non togliervi la voglia di avere il libro nelle mani, un tenero haiku e due limericks, il primo matematical-politico, l'altro di ordinaria lotta tra i sessi.

Ormai tra di noi
forze di Van der Wall.
Stanco amore.

L'autoritario

Un > dall'aria marziale
dava ordini al povero =
"Con la democrazia
solo licenza e anarchia!"
"Da un -1 sarai capovolto, maiale!"

Lite coniugale

Il lato del quadrato alla diagonale:
"Sei sempre la solita irrazionale"
"Caro, ciascuno ha le sue
e se tu valessi radice di due?
Il maschilismo in geometria non vale!"

La presentazione poi, e qui lo dico ad appannaggio di tutti gli amici del web che lo seguono, troppo pigri o distanti per partecipare, ma che vogliono una relazione puntuale, è stata simpatica e coinvolgente come ha dimostrato una platea attenta e numerosa (posti in piedi) e tra l'altro composta quasi completamente di giovani, probabilmente affascinati dall'argomento accattivante. Fossi in voi il deca glielo darei e vi dà anche il resto!



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8 commenti:

giovanna ha detto...

Bravo Enrico.
Sono contenta che tu abbia recensito Pop!
Io ho ordinato il libro già da un po' ma non mi è ancora arrivato (assieme ad altri disponibili in tempi più lunghi..)

g

PS: ti ho risposto... Causa disguidi Blogger ho scoperto che evidentemente tutte le operazioni tra l'11 e il 12 erano sparite! Anche per i post antecedenti. Perciò anche tuo primo commento e mia risposta.

il monticiano ha detto...

Sapessi che piacere mi ha fatto sapere della "ressa" al salone del libro di Torino e soprattutto della presenza di tanti giovani

Adriano Maini ha detto...

Concordo con Aldo @il monticiano ed aggiungo i miei complimenti per la tua vivace recensione!
P.S.
Togliere il capthcha, no?

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Grazie, Enrico. Sono convinto che capiterà un'occasione più propizia per scambiare quattro chiacchiere.

Rosalba ha detto...

Il libro di Pop ce l'ho quasi un mese, fatto acquistare direttamente a Milano, mi terrà compagnia nei pomeriggi in spiaggia. Confido un giorno nella possibilità di vedere il libro firmato dall'autore, magari quando avrà preso le pieghe del tempo. Perchè le poesie non si leggono una sola volta, ma vanno lette e rilette in quanto riservano ogni volta nuove sorprendenti intuizioni.

rosalba

Ambra ha detto...

La tua recensione è estremamente accattivante e la notizia che c'era ressa al Salone del Libro è una gran bella notizia.

bacillus ha detto...

Forte Popinga. Quando però ho rilevato da parte sua espressioni del tipo "vergognarsi" ed "inculcare" nei confronti di altre manifestazioni culturali, ho cambiato radicalmente la mia opinione.
Ma, tanto per dire, una opinione vale l'altra...

Enrico Bo ha detto...

@Gio- Pop se lo merita. Ho visto tutto grazie.

@Monty - Credo che le cose siano sempre meglio di come vengono dipinte.

@Adr.- Non sono capace a toglierlo, anche a me da fastidio, come si fa?

@Pop - Grazie a te, ancora complimenti e certo non mancherà l'occasione.

@Rosy - E' proprio il bello dlela poesia!

@Ambra - sembra che siano stati bettuti tutti ii record in effetti.

@Bac - benvenuto, che piacere averti da me! Sulle opinioni non si discute!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!