martedì 21 marzo 2023

Leb 9 - Nostra Signora dell'attesa

Nostra Signora dell'Attesa - Sidone - marzo 23


Il monumento
 Rileggendo quanto vi ho detto nei giorni scorsi, mi accorgo di aver dimenticato di fare cenno ad una tappa piuttosto interessante che si ha l'opportunità di fare appena lasciata Sidone, sulla via del sud, prima di raggiungere Tiro. Si tratta  di un importante santuario Mariano, che può essere occasione per approfondire appunto l'argomento religioso che, come capirete, è fondamentale in questo paese per la sua comprensione. Dunque appena risalita la collina prospiciente alla costa, e qui continuo a sottolineare la vicinanza orografica con la nostra Liguria, si arriva ad un ampio parco dove sorge il Santuario dedicato a Nostra Signora dell'Attesa, meglio conosciuto in arabo come Sayidat al-Mantara. Infatti è noto e riportato diffusamente nei Vangeli, che Cristo venisse a predicare, con i suoi discepoli nella città di Sidone, nella allora Cananea e poiché la città, decisamente pagana, era interdetta alle donne di Israele, si riporta che la Madonna fosse solita aspettare il figlio in una grotta sulle colline nei pressi della città (Marco. 7,3). Il leggendario ritrovamento, un paio di secoli fa, da parte di un pastore in questo luogo di una grotta, avvenuto come sempre a causa della perdita di una capra, in fondo alla quale fu rinvenuta una antichissima icona risalente ai primi secoli dopo Cristo, fu casuale e giudicato ovviamente miracoloso. Il Vescovo Melkita di Sidone, subito richiamato sul luogo, consacrò quindi il luogo alla venerazione dei fedeli che da allora divenne punto di aggregazione consacrato appunto alla Madonna dell'Attesa.  

La basilica

Questo posto è davvero paradigmatico delle aspettative religiose di questo paese. Infatti proprio qui sono stati rinvenuti anche resti di un precedente tempio dedicato alla dea Astarte e risulta che di certo fu punto di attenzione fin dal IV secolo con la costruzione di un primo santuario e di un faro, da parte di Elena, madre di Costantino. La località infatti è ricca di ritrovamenti di epoche varie, non ultime e ben visibili, le rovine di un castello crociato del XII secolo posto a guardia appunto della zona, già allora evidentemente giudicata meritevole di protezione. Comunque l'attenzione moderna crebbe dopo il 1800 e l'area divenne oggetto di venerazione crescente, con le consuete attribuzioni miracolistiche varie che hanno attirato quassù folle sempre maggiori. Già 17 miracoli vengono registrati ai primi del '900, tutti attribuiti alla presenza della antica icona, che rappresenta una immagine cosiddetta Odigitria, con la madonna in manto blu e velo rosso porpora che indica il bambino tenuto sul braccio sinistro, presentandolo come la via della verità. Attualmente nella grotta attrezzata con altare e abside, c'è una grande esposizione di ex-voto a testimonianza della recente e numerosa devozione, ripresa dopo che il luogo era appunto caduto in abbandono per secoli e dimenticato, inclusa una lunga treccia bionda evidentemente sacrificata a grazia ottenuta. 

Un presepe

Recentemente è diventato uno dei punti devozionali cristiani più frequentati del paese; tutta l'area è stata restaurata con l'erezione di un monumento alto 40 metri con una statua della madonna col Bambino già nel 1963 e con la recentissima costruzione di una basilica di grandi dimensioni che data ad una quindicina di anni fa. Un grande belvedere consente di spaziare tutto intorno, di fronte hai la costa che si perde verso sud, fino alla Galilea e davanti spazia sull'abitato di Sidone e oltre, alle spalle indovini le alture ormai digradanti della catena del monte Libano,  che si mostrano di un verde intenso data dalla fitta copertura di cedri, mentre tutto intorno nelle colline più basse, domini tutta una serie di paesi e paesini che le punteggiano. Per la verità al momento della nostra visita non c'è nessuno ed il santuario è addirittura chiuso, ma pare che nei giorni di festa, la folla che vi converge, sia particolarmente numerosa. Ora, al di là del fatto specifico e delle dimostrazioni di fede, iconografia comune a tutti questi luoghi sacri alle varie linee religiose, il momento si presta ad una riflessione su questo argomento che è di particolare importanza per il paese dei cedri. Come punto di partenza cominciamo a vedere quante e quali sia le confessioni religiose presenti in Libano, cosa non facile in assoluto. Guardando qua e là sulla rete, vedo che qualcuno parla di 18, ma mi sembra che questo numero riferisca solo alle principali, infatti se cominciamo a guardare tra i cristiani vedo che superiamo ampiamente la dozzina. 

Sidone

Infatti, tanto per fare un elenco senza troppi commenti, vediamo che tra i cattolici ne annoveriamo già sei: Maroniti, Greco-melchiti, Armeni, Siriaci, Caldei e Latini che poi saremmo noi di Roma. Tra gli Ortodossi ne abbiamo altre quattro: Greci, Siriaci, Copti e Armeni; veramente ci sarebbe anche la chiesa Assira, ma non saprei dove collocarla. Poi c'è la galassia dei Protestanti, divisi in almeno tre gruppi principali: Unione delle chiese Evangeliche (almeno 9 gruppi), Battisti (almeno 30 chiese), Avventisti (altre 4). Poi ci sono gli Ebrei con le loro suddivisioni, che però nel paese sono rimasti non più di un centinaio dopo le guerre che ne hanno convinto il folto numero ad emigrare definitivamente nel vicino Israele. Infine abbiamo gli Islamici con le grandi divisioni, più o meno a metà tra Sunniti e Sciiti, che a loro volta presentano minoranze di Alauiti e Ismailiti, infine i Drusi, una deviazione considerata eretica nata verso l'anno 1000, che non riconosce i cinque pilastri dell'Islam, ma uno soltanto. Ma secondo altri le suddivisioni tra i Musulmani sono almeno dodici. E qui, non ridete, ci siamo fermati solamente ai gruppi principali essendo presenti nel paese anche piccole minoranze di Induisti, Ba'hai, Sikh e Bhuddisti, per non farci mancare nulla. Diciamo che fino al 1800, al di là delle antiche lotte tra Crociati e Saraceni, tutto questo mescolotto conviveva tranquillamente senza apparenti attriti, con una forte mescolanza all'interno delle varie città, anche se in molte zone del paese prevalevano le une o le altre minoranze. 

La Madonna

E' pur vero che le mescolanze in realtà non avvenivano in quanto i matrimoni misti, benché non proibiti da alcuna legge, erano nella pratica molto infrequenti, facendo rimanere i gruppi molto delimitati tra di loro, con scarse infiltrazioni culturali. Le suddivisioni potevano quindi essere sia di posizione territoriale, sia perché portate nel paese dalle tante migrazioni di profughi dai paesi vicini, in seguito a guerre e persecuzioni, ad esempio palestinesi o armeni e più recentemente i siriani, tanto per citarne solo alcune, oppure da semplici ragioni storiche. Comunque sia, l'abbandono dell'area da parte della Francia, nel '46, che aveva contribuito alla creazione del paese come entità geograficamente delimitata già nel 1926 e poi successivamente indipendente dal '43, lasciò un paese molto diviso dal punto di vista religioso, tanto è che si reputò necessario ripartire le varie cariche politiche in base proprio a questo aspetto, costituendo pertanto un parlamento con 64 cristiani e 64 musulmani, un presidente della Repubblica cristiano, un primo ministro sunnita e un presidente del Parlamento sciita. Insomma da quel momento politica e religione sono diventati aspetti inscindibili della società libanese e da allora si è scoperchiato il vaso di Pandora e sono cominciati gli attriti che hanno condotto a lotte e successive guerre sanguinose, che hanno portato come risultato finale ad odi insanabili. Tra le altre cose al momento, bisogna considerare che i rapporti tra la popolazione sono cambiati e la suddivisione tra Cristiani e Musulmani, che era precedentemente al 50%, tra emigrazioni e costumi demografici, è passata a 35 e 65%, suscitando malumori e revanscismi vari. 

Le cupole della Basilica

Così un area che aveva visto uomini di religioni diverse convivere senza problemi per secoli, con moschee, chiese e sinagoghe, dirimpettaie e rispettose delle diverse esigenze dei propri fedeli, che alternavano suoni di campane a richiami dei muezzin, senza il minimo attrito, si sono trovati a spararsi dalle finestre, con massacri epocali, che continuano a minare ancora oggi la vita di questo piccolo e martoriato paese. Bisogna sempre considerare con è così facile, accogliere profughi di religioni che magari un decennio prima ti hanno massacrato parenti o cacciato di casa, riprendendo a dialogare tra persone che si sono combattute aspramente con le armi da un quartier all'altro della stessa città. Per questo il paese rimane perennemente in bilico tra tranquillità e guerre civili latenti, odi conclamati con la creazione di milizie armate dall'una parte e dall'altra, con le diverse fazioni ovviamente sobillate dall'esterno con fondi e propaganda, da stati che possiamo tranquillamente definire canaglia e che hanno l'evidente interesse a buttare benzina sul fuoco per mantenere uno stato perenne di tensione e disordine che evidentemente fa loro aggio. Una situazione generale disagevole che procura alla fine una continua instabilità e a cascata la serie di problemi economici che stanno conducendo il paese alla rovina finanziaria, come vi ho già detto precedentemente. Tutto questo si deve coerentemente ascrivere in toto alla malefica influenza delle religioni e al loro massimalismo che impedisce ogni dialogo concreto e che rimangono, oggi molto più di ieri, fonte insanabile di divisione, violenza e martirio per le popolazioni di ogni schieramento. E mai come qui, politica e religione sono inscindibili, nel bene ma soprattutto nel male, Come ci racconta Joelle, in Libano se si parla di politica, escono subito le pistole sul tavolo, tanto per capirci. 

Sidone 

SURVIVAL KIT

Santuario Mariano di Nostra Signora dell'Attesa - Situato sulla collina a circa 10 km a sud di Sidone. Prendete la deviazione dall'autostrada e risalite sulla altura adiacente, oltre il villaggio di Magdouché, per un paio di chilometri, all'altezza di circa 150 m. Il monumento è visibile dal basso e vi guiderà per le rampe che portano in cima. Bellissimo il panorama all'intorno che spazia sul sud del paese fino alla catena centrale. Il parco che comprende il santuario è di oltre 4000 m2 e comprende oltre alla grotta oggetto di venerazione, e alle attigue costruzioni, il luogo di sosta per i malati richiedenti grazie e le donne che aspirano alla maternità con un portico di tre arcate eretto già bel 1800, la cosiddetta via dei Santuari, una sorta di Via Crucis fatta di diverse sculture, la torre con la statua della Madonna e il moderno santuario. Sarebbe interessante arrivarci in concomitanza con qualche evento religioso, per osservare lo svolgersi delle cerimonie. Merita comunque una deviazione anche soltanto per il panorama.


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