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Aspettando - Chouf - Libano - marzo 23 |
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Al lavoro |
Il Chouf con la sua complessa orografia è tutto un su e giù per strade tutte curve, un saliscendi continuo, tra costa e monte che ti propone un paesaggio continuamente mutevole e piacevolissimo. Adesso siamo di nuovo in alto, i monti della catena più vicini, tali da illuderti di poterli toccare con un dito. Il cielo è completamente sereno e la neve, compatta più in alto, a chiazze negli avvallamenti vicino alla strada, gioca a nascondino ad ogni curva, circondata da gruppi di conifere protettive. Anche se siamo decisamente più in alto, sicuramente oltre i 1500 metri di quota, le case continuano a costeggiare il paesaggio, senza essere più raggruppate in paesi isolati, ma come buttate qua e là ad occupare spazio, almeno i punti più apparentemente panoramici. E si tratta di case di nuova o nuovissima costruzione, almeno a prima vista, come se qui, come un tempo da noi, una potente volontà di cementificazione sia seguita ad un periodo recente di prosperità economica che abbia vitalizzato una moda di seconde case, dove venire a passare la calda estate che di certo incombe sulla costa, almeno ad un ceto benestante che ne possa avere la disponibilità. Sono infatti moltissimi i piccoli condomini, alcuni apparentemente ancora non abitati, che si posizionano su alture isolate o si raggruppano in vallette panoramiche. Insomma questo Libano non finisce mai di stupire nelle sue continue contraddizioni. Tuttavia questa area, di certo vicina ad un passo tra le montagne che scavalca la catena per scendere nella successiva valle della Bekaa, è un'area vacanziera che ha ampliato a dismisura, in tempi recenti, i precedenti gruppi di abitazioni.
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Varianti |
Ci fermiamo lungo la strada. C'è un negozietto con un paio di tavoli fuori, un forno a vista e tre ragazzi dalle facce allegre e la risata facile che si danno da fare dietro ad un bancone, tutti infarinati. Sono amici di Joelle e accreditati di fare una delle migliori similpizze del Libano. Tocca provare per forza. Neanche il tempo di sederti e subito qualcuna delle palline di pasta già pronte, vengono stese in dischi sottilissimi, ricoperti da materiali vari raccolti da differenti scodelle e messi in forno per pochissimi minuti, che il supporto è così fine da diventare croccante in pochissimi minuti, così da farle uscire fumanti e golosissime quasi mentre ancora stiamo disponendoci attorno alla tavola. Neanche il tempo di fare qualche scatto per commemorare l'evento ed eccole lì le nostre spianatine, dai colori diversi. Una di certo cosparsa completamente da uno strato di carne finemente tritata, altre con formaggio e vegetali diversi, un'altra rosata con erbe sminuzzate, un'altra ancora ripiena e ricoperta di sesamo a pioggia, tutte esprimenti effluvi di spezia, profumate e accattivanti. I bordi delle spianate, tirate al massimo e per queste diventate larghissime, sono rivoltate all'interno, come per impedire al condimento di debordare e hanno assunto quel colore caramellato sulla sommità delle bolle rigonfiate per la lievitazione, che promette un delizioso contrasto col ripieno. Il morso è particolarmente godurioso, visto che mescola la croccantezza del supporto alla sapida morbidezza del materiale sopra profuso, in una sapiente mescolanza tra prodotti, pomodoro, altre verdure, carne e aromi, tali da renderle indistinguibili tra di loro, dato che hanno ormai sposato un nuovo gusto unico.
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Ripiene al sesamo |
Davvero buone, divise a fette, così da poterne gustare tutte le varianti, raddoppiando o triplicando quelle che maggiormente hanno causato maggiore salivazione alla sola vista. Insomma dopo un poco abbiamo ingordamente fatto il pieno anche se, in tutto, con una bibita, ce la caviamo con un paio di $ a testa. I ragazzi sono molto soddisfatti di come abbiamo apprezzato il loro lavoro e mostrano una certa orgogliosa consapevolezza di saper fornire un prodotto che piace. Li salutiamo dopo un po', disposti a scendere a valle più satolli e tranquillizzati dal fatto che anche oggi non moriremo di fame, anche se si comincia a maturare la consapevolezza di come questa sia una eventualità molto improbabile se non impossibile in questo paese, quantomeno se hai qualche soldo in saccoccia, ma la salita in macchina dura solo qualche centinaio di metri, in quanto c'è un'altra tappa da non perdere e da smarcare sul calepino del cercatore di angoli segreti. Infatti ecco un altro negozietto sulla strada, apparentemente chiuso però. Ma una scaletta al fianco conduce più in basso ad un giardino nascosto davanti ad una casetta rivolta alla valle. Joelle chiama all'interno e qualcuno esce ad incontrarci. Qui troviamo una famiglia al completo, apparentemente composta di sole donne, tra madri zie e due ragazze giovani, le figlie, con anche qualcuna altra che finge da aiutante.
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Il laboratorio |
Si sono messe da qualche anno a produrre biscotti e paste secche, creando così un laboratorio familiare e un negozio che a quanto si dice, si è guadagnato una certa fama nella zona. Scendiamo subito nell'ampio locale dove vengono prodotte le loro specialità. Hanno appena sfornato i biscotti alla mandorla, piccole mezzelune delicate, dal colore ambrato appena spolverate di zucchero a velo che emanano un profumo straordinario. Tutto intorno grandi vassoi che mostrano tutte le varianti della produzione. Frolle piccoline, palline sgonfiotte caramellate e golose, sfogliate e crostatine velate di confetture locali, e molti altri formati evidentemente di gusti e consistenze diverse. Ovviamente parte subito l'assaggio compulsivo. Bisogna subito dire che queste frolle alla mandorla sono assolutamente deliziose. Si sfarinano immediatamente al primo morso e ti riempiono la bocca di un ampio gusto fragrante, impastandotela un po', come a richiedere un sorso di una bibita fresca di agrumi o di orzata, chissà. Tra la morbidezza della pasta senti la granulosità delle mandorle spezzate grossolanamente che, masticate, spargono ancor di più il loro aroma tenue e avvolgente. Anche le altre varianti sono buonissime. In fondo alla sala vedo anche una grande teglia con quelli che, dalla forma inequivocabile, sono identici ai nostri baci di dama. Due semisfere appena appena bombate unite da un velo di cremina per tenerli attaccati. Mi profondo subito in spiegazioni che le ragazze, che appena si nascondono dietro i loro lunghi veli candidi, accolgono con interesse, anche se il nome con cui da noi sono conosciuti, muove risolini di appena simulata pudicizia.
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La varietà dei biscotti |
Naturalmente evito di fotografarle, anche se quei deliziosi visi da madonnine lo richiederebbero morbosamente, ma è per non metterle in difficoltà, senti subito infatti la loro ritrosia mitigata appena dalla necessità dello svolgersi dell'attività commerciale, scopo finale che tutto consente, naturalmente nei confini dell'ammissibilità. Le vecchie sono ancora più ritrose, ma tuttavia c'è una bella sensazione di amichevole cordialità. Il turista, si sa, è bestia franca a cui sono concesse licenze maggiori e poi porta grano, quindi gli è ammesso qualche strappo alla regola, tanto poi se ne va per sempre e non disturba più. Sono tutte appartenenti alla stessa famiglia di Drusi che abitano questi monti da generazioni. Comunque bisogna assaggiarli questi baci, anche se qui il mio campanilismo feroce non può che fare un paragone impossibile con i nostri baci di Tortona e guai a nominarli, con i famosi ed ineguagliabili, mi spiace, Baci della pasticceria Gallina, vanto alessandrino, che duole dirlo, ma sono, senza tema di smentite, i migliori del mondo. Tuttavia le ragazze meritano davvero un plauso per l'intraprendenza e la qualità offerta e non si può lasciare la casa senza un pacchettino di un chiletto dei fragilissimi biscottini, confezionato a mano con amorevole cura dalle ragazze, visto anche il fatto che costano solamente 7 $, dopo esserci profusi in saluti e accompagnati fin sulla strada. Insomma qui non puoi scendere in un posto senza poi lasciarlo con qualcosa in mano, oppure nella pancia, meglio se in entrambi. Ma è venuto il momento di scendere a valle che di cose da vedere ce ne sono ancora parecchie per oggi.
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Le teglie sfornate |
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