martedì 14 marzo 2023

Leb 4 - Verso sud


Beirut - Downtown - marzo 23 - foto T. Sofi

Hummus

L'alba del nuovo giorno è arrivata. Detta così indubbiamente fa più scena, ma quando arrivi in un paese nuovo, sei preso da un'ansia di aspettativa mal celata che ti eccita quanto è ancora possibile e ti fa svegliare ancor più presto di quanto sia la norma dell'anziano in vacanza, cioè sempre. Inoltre c'è da provare la colazione dell'albergo che è stata inserita a viva forza nel progetto vista l'abitudine già bene testata di ingozzarsi al mattino, secondo le regole nutrizionistiche del momento e fare poi uno spuntino light a metà giornata, unendo così il vantaggio economico al risparmio di tempo da spendere meglio, vedendo più cose. Questa è la teoria del bravo viaggiatore, la realtà dura è poi quella che ti fa ingozzare anche a pranzo e anche durante tutto il corso della giornata, perché vorrai pur ben provare, testare, assaggiare, che in fondo tutto è cultura, mentre la mollezza delle gambe ti costringe a più soste consecutive invece del trotto continuo e più produttivo dal punto di vista culturale. Sia come sia, la colazione del Parisian è abbastanza ricca, soprattutto di proposte libanesi, su cui campeggia maestosamente l'hummus, del quale se già siete amatori, qui troverete una qualità assolutamente somma. quel velluto totale, che lo mostra come una crema scioglievolissima al palato e che accompagna con delicata untuosità pani locali o similari, intercalato da olive, pomodori ciliegini (che sono arrivati anche qua) e altre squisitezze e che trova in questo paese il suo massimo splendore e sarà quindi l'accompagnamento di sottofondo, la nota continua sempre presente su ogni tavola alla quale ci siederemo. 

Caffettino

Tuttavia rimarco come sempre una stranezza, forse solo italiana e che sempre mi stupisce. Come mai gente, come me ad esempio, che al mattino a casa, di norma non introduce nello stomaco più di un caffè nero, con al massimo una goccia di latte, un biscotto di meliga se decido davvero di fare uno strappo alla regola, quando si trova fuori casa, tenta fin dal mattino, di ingurgitare quantità di cibo che poi gli massacrano di solito tutta il resto della giornata, appesantendone il passo, provocandogli poi comunque problematiche di far fuoriuscire in qualche modo il materiale, con diversi gradi di impellenza, durante camminate, visite, momenti di gioviale comunicazioni, quando queste necessità diventano via via fastidiose e/o imbarazzanti. Mistero, fatto sta che il primo giorno, oggi, non si può resistere dal provare tutta l'offerta complessiva del buffet, frittate, melanzane in crema, verdurine grigliate, salse all'aglio che stenderebbero un mulo, hummus, tzatziki o come si chiama qui, dolcini vari e tutte le marmellate proposte, si sa che il gusto va testato per poter scegliere poi la migliore, ma siccome è difficile decidere, le riproverai nuovamente nei giorni successivi, in cui tuttavia, lo slancio iniziale cede man mano ad un prelievo più misurato e in costante diminuzione fino all'ultimo giorno in cui si ridurrà a caffè e dolcino come si dovrebbe convenire ad un uomo francescanamente morigerato come me. 

Beirut - palazzi in rovina
Comunque sia, colazione fatta, usciamo perché è arrivata la  nostra deliziosa Joelle con cui avrà principio il nostro itinerario libanese e della quale vi parlerò dettagliatamente più avanti. Intanto dai finestrini dell'auto si va appalesando questa città, la capitale di questo minuscolo paese di cui molto si è sentito negli anni recenti senza conoscerlo veramente nella sua multiforme realtà. Intanto la luce del giorno illumina finalmente appieno, le facciate di questa anomala capitale e capirete il motivo di questo aggettivo, che subito ti riempie di interrogativi, con le occhiaie buie delle finestre di palazzi deserti, abbandonati alla rovina e il rutilare dei nuovi grattacieli splendenti di cristalli e acciaio, di palizzate che isolano dalle occupazioni case con le porte sbarrate da pannelli di legno e dal traffico caotico di macchine che vanno dalle carrette rappezzate con quaranta anni di vita e nuovissimi e giganteschi SUV neri con i vetri oscurati e lussuose berline lucidissime. Ma mentre compulso questi ragionamenti inconsci, il centro città scivola via rapidamente, dando spazio ad infinite periferie, lungo l'autostrada che costeggia l'aeroporto in direzione sud. Subito ti è chiaro il paesaggio che ti accompagnerà sempre nei prossimi giorni. Questo piccolo paese infatti è una fetta di territorio, in fondo non molto dissimile dalla nostra Liguria, formata da quattro fasce parallele al mare. La prima è la costa popolatissima e quasi completamente ricoperta di costruzioni con minime interruzioni tra una località e l'altra, che riempiono l'affaccio al mare, quasi senza soluzione di continuità. Alle spalle c'è una fascia montuosa detta appunto del Monte Libano, che ha dato il nome al paese, con le cime più alte del Medio Oriente, fino ai 3088 metri del Qumat al Sawda, quindi la lunga e nota valle della Bekaa, che costituisce la terza fascia pianeggiante e fertilissima, che ospita la gran parte dell'agricoltura del paese ed infine la quarta fascia, un'altra catena montuosa lungo il confine siriano, dalle alture più arrotondate e meno severe. 

Nuove costruzioni

Oggi il nostro itinerario si dirige verso sud costeggiando quel Mediterraneo d'Oriente, lunga linea d'orizzonte, da cui tre millenni fa è partito tutto. Da questa costa gentile, da queste spiagge amiche e sicure, la mitica figlia di Agenore e Telefassa, Evropa, fu rapita da Zeus che la condusse a seguire la rotta di occidente, tenera fanciulla alla conquista di un ponente ancora in nuce, le cui vicende sono riverberate in quel meraviglioso libro poema di Paolo Rumiz, Canto per l'Europa, che prende il via dalla fuga della profuga fanciulla, Evropa appunto, in cerca di quell'ovest che rappresenta assieme salvezza e conquista. Un libro che vi consiglio assolutamente. Dall'autostrada che percorre la via del sud, intanto, questo mare bellissimo e apparentemente amico, non mostra mai la sua violenza, ma appare come un calmo invito al viaggio, dalle onde lunghe e gentili, le spiagge dorate dalle curve gentili, con le barche dei pescatori a riva in minuscoli porti naturali formati da capi poco pronunciati, qualche roccia al largo e la storia dei millenni alle spalle, che sempre ti accompagnerà in questo viaggio. Anche il clima ti conduce benevolo, avevo  letto di previsioni un po' più fosche, con un prolungamento dell'inverno e con minime fastidiose, acqua dal cielo e freddo, invece ecco un bel sole che scalda oltre i venti gradi, che insiste perché tu ti liberi da felpe e vesti pesanti e fa esclamare a Joelle, radiosa come la primavera che sta arrivando: - Finalmente è finito l'inverno! -. E la macchina scivola via sempre più a sud, Intanto le prime case di Saida, come adesso si chiama l'antichissima Sidone, compaiono, bianche, sulla linea dell'orizzonte.


Di fronte al mare

SURVIVAL KIT

Tourleb - Kassis Street, Antelias, Beirut  - E' una piccola organizzazione turistica che propone ogni genere di servizi nel paese, fornendo suggerimenti, itinerari di uno o più giorni, auto, autisti  e guide per tutto il paese (e non solo, se avete il visto vi porta anche in Siria). Disponibile e gentilissima, Joelle alla guida di uno staff composto quasi esclusivamente di donne, vi saprà suggerire soluzioni adatte alle vostre necessità, fornendovi tour preparati o completamente tagliati sulla misura dei vostri interessi e dei giorni che avrete a disposizione, singolarmente o in gruppo. Noi abbiamo usufruito di una macchina per quattro persone accompagnati dalla stessa Joelle, guida preparatissima che ha saputo, raccontandoci, storia, geografia, politica, gastronomia e costume del suo paese di cui è ovviamente innamorata, conquistarci completamente, facendoci appassionare a questo Libano del quale ci ha mostrato anche gli aspetti più intriganti e meno conosciuti. Anche se il tempo a disposizione era poco, pensiamo che il mix di itinerari e cose che abbiamo avuto modo di vedere, abbia interpretato molto bene i nostri interessi specifici e le nostre aspettative. Vi suggerisco assolutamente di sentire questa organizzazione e Joelle, se volete preparare una avventura libanese. Non per niente su Tripadvisor ha solo commenti da 5 stelle. Questi sono i riferimenti.

Mail: info@tourleb.net - tourlebanon@gmail.com   Tel. : +961.70484545  Wathsapp: +961.3240907

Beirut 2023

Se invece qualcuno non se la sente di auto organizzarsi e preferisce rivolgersi ad una agenzia italiana che gli fornisca il pacchetto chiavi in mano, con accompagnatore, guida italiana e tutte le soluzioni previste in questi casi, e che giustamente hanno un costo corrispondente al servizio, vi consiglio la sempre ottima Easynite di Torino, dell'amico Pierluigi Bertotti che propone un tour specifico di una settimana nel paese dei cedri, al quale potrete tranquillamente rivolgervi anche a mio nome. 

Sulla strada

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