mercoledì 1 aprile 2020

1 aprile



Pesce d'aprile 2020: immagini e scherzi/ Foto, messaggi, idee per ...

Accidenti oggi è già il primo aprile, giorno che da anni dedico, come certo ricorderanno quei pochi che ancora hanno la bontà di seguirmi, al classico pesce, attività che deliziava la stanca meninge e che generalmente preparavo con giorni di anticipo, lambiccandomi il cervello alla ricerca dei più sofisticati ami che potessero segnalare la presenza del pesce, se pure il più possibile nascosti e difficili da individuare. Ci crederete che oggi non ne ho per niente voglia, non mi è venuto in mente nulla e la inutile chiacchierata di oggi esulerà completamente dall'argomento. Il fatto è che sono veramente indignato. Di cosa, mi chiederete, visto che sono talmente tanti i motivi per essere indignati, anzi incazzati neri! Ve lo dico subito, sono indignatissimo del fatto che tutti siano così genericamente e tuttologicamente indignati. Oramai ci si indigna per qualunque cosa, è diventato anzi per molti una vera e propria professione. Seguo con una certa attenzione antropologica soprattutto facebook, perché ritengo questo social, uno spaccato molto realistico della società attuale e di quello che pensa davvero la gente, una vera e propria vetrina sul mondo che ci circonda. Non di quello che dice ufficialmente, ma proprio di quello che pensa, perché è proprio dietro quello che è il presunto o frainteso anonimato della tastiera, che la gente dà fondo ai suoi istinti reali, i peggiori, quelli che albergano in fondo all'anima e che, almeno una volta ci si vergognava a mostrare pubblicamente. 

Appositamente ho tra i circa 1000 contatti che tengo con grande attenzione, persone di ogni tipo, dalla destra più estrema, ai veterocoministi più intransigenti, passando per tutto quello che una volta si definiva arco costituzionale. Gente che vomita sul web tutta la propria rabbia inespressa, tutto il livore e la cattiveria che difficilmente produrrebbe vis à vis, per decenza, per decoro, per semplice buonsenso. Li tengo tutti assieme per radunati come un tesoretto prezioso, per vedere dove riesce ad arrivare l'abisso dell'animo umano e nel contempo dove sta andando a parare il mondo. Oltretutto molti di questi, che conosco anche personalmente, sono anche delle brave persone, nominandoli per così dire, da vivi, ma non si sa come, in fondo ad ognuno di noi c'è un qualche cosa di inspiegabile, che vorrebbe liberare tutta la propria rabbia e che viene in generale sfruttata per dare la colpa agli altri e per sfogare la propria indignazione, naturalmente secondo il mio insindacabile e assolutamente giusto giudizio (la mia dote principale, come immaginerete, è la modestia, nulla se mi considero, tanto se mi confronto), sbagliatissime. Voglio farvi soltanto un piccolissimo esempio di questa insensata indignazione (che mi indigna a morte) e che mi impedisce oggi di pensare a qualche divertente pesce d'aprile. 

Porto alla vostra attenzione due fatti avvenuti a poca distanza l'uno dall'altro. Qualche settimana fa, tre al massimo, all'inizio del dispiego della pandemia, ricorderete sicuramente che la bieca Germania (quanto odio inutile e totalmente male indirizzato, verso questo paese) aveva bloccato l'invio di una partita delle famose mascherine che noi avevamo comprato e pagato regolarmente da una azienda tedesca. Apriti cielo, cosa non è stato detto sui biechi crucchi insensibili ed egoisti che ci rifiutavano cose a noi indispensabili e pure pagate, per pura e nazista malizia. Non vi nego che l'indignazione montava sorda anche dentro di me, per questa indecente mancanza di rispetto e considerazione e le male parole indirizzate nella direzione della culona, hanno affollato il web in maniera compulsiva. E va bene. Altro fatto. La scorsa settimana, la guardia di finanza ha beccato una azienda, mi sembra del centro Italia che stava esportando verso la Grecia, una partita di materiali sanitari, mascherine e respiratori di varia tipologia. Apriti cielo, qui l'indignazione è salita davvero alle stelle, ma come, siamo in piena emergenza nazionale e tu lurido speculatore, togli il pane dalla bocca, anzi i tubi dai polmoni esausti dei tuoi compatrioti per mandarli a quei pezzenti ellenici? 

Ma proprio non c'è limite al peggio. E qui davvero l'indignazione è salita alle stelle, mentre una Barbara D'Urso basita e con gli occhi sgranati, assentiva applaudendo al capitano della Guardia di finanza che mostrava il bottino sequestrato. Bravo, bravo, dalli al maledetto speculatore. Ho cercato a lungo nel web, anche nei giorni successivi. Ebbene vi assicuro che non ho trovato, da nessuna parte il minimo cenno alla evidente discrasia di giudizi, all'incoerenza totale che anche la mente più debole dovrebbe rilevare di primo acchito, al mettere insieme le due notizie. Ma come, in un caso vorresti impiccare chi ha impedito l'esportazione del materiale verso di noi e nell'altro caso, esattamente speculare, vuoi fucilare chi invece l'esportazione la vuole fare verso l'esterno? L'indignazione monta alle stelle una volta verso una parte della barricata e la seconda volta verso l'altra? Ma il senso del ridicolo dove è finito ? Sono indignatissimo.
Quello di oggi non è un pesce d'aprile, oltretutto c'è un invito ufficiale proprio da parte dell'odiata Germania a non fare pesci d'aprile sul coronavirus per non ingenerare ulteriore panico e diffusione di fake che ce ne sono già abbastanza.


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