Mi è piaciuto molto questo prodotto del cinema inglese, sempre elegante e allo stesso tempo inconfondibile nelle sue sfumature british. Il racconto di un aspetto personale poco conosciuto della vita di Giorgio VI, a cui la balbuzie impediva di parlare in pubblico, salito al trono dopo l'abdicazione del fratello Edoardo VIII per la vicenda di Wallis Simpson, si dipana in maniera convincente e piacevole, aiutata senza dubbio da un'ottima regia e dalla bravura degli interpreti, in particolare il bravissimo Colin Firth che riesce a rendere la figura dell'incerto aspirante re, proiettato per un caso della sorte, in un ruolo che non sente suo e che gli impone un peso psicologico insopportabile, in maniera perfetta e tenera allo stesso tempo. Indovinate anche le ambientazioni, prive delle esagerazioni e delle maestosità di corte che avrebbero appesantito il racconto, sempre mantenuto sui toni di un intimismo misurato e probabilmente molto vicino alla realtà. Una strepitosa fotografia racconta con colorazioni d'epoca le nebbie e le atmosfere sempre ovattate dalle sfumature seppia di un album d'antan. Dalla vicenda traspare anche un altro punto interessante. La descrizione degli anni immediatamente precedenti la guerra come il periodo in cui i media e la comunicazione cominciano ad assumere un peso preponderante nella governance delle nazioni. Solo la Simpson è trattata piuttosto male e può darsi che anche questo abbia contribuito al fatto che il film sia molto piaciuto alla famiglia reale. Insomma ve lo consiglio caldamente.
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4 commenti:
Ancora non l'ho visto, ma non me lo perderò!
E poi Colin Firth è uno dei miei attori preferiti... :)
Dico a Dario di cercarlo.. La simpson nen era un personaggio che attirasse simpatie. In compenso (dal mio punto di vista) era una grande collezionista di gioielli!
p.s. dal tuo blog ho cliccato Pesavento gioielli :-D
Dai che arriviamo ai 20 euro all'anno!
Ragzze attenzione a fidarsi dei consigli degli sconosciuti!
Mi sembra ci sia molto di quel periodo! Del resto é solo un film. L'importante é, come affermi tu, che offra una storia da gustare.
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