martedì 26 luglio 2011

Ballare sulle punte.




Le serate estive sono ravvivate non solo dalle simpatiche dichiarazioni di Borghezio o dall'interessante tesi sostenuta nell'articolo di Feltri di ieri sulla debolezza ormai cronica dei giovani norvegesi caduti nella strage, giudicati incapaci ed egoisti, ma anche, per fortuna dai tanti spettacoli estivi che nonostante il calo del soldo, riescono a mettere insieme le varie manifestazioni che ogni città cerca di offrire a chi, sempre in maggior numero, rimane a popolarle in questa stagione di transumanze. Sarà la complicità del frescolino serale che ti riconcilia col resto del mondo, sarà il buon gelato che ti lenisce i guasti causati dal morso dei raggi solari ormai declinati, ma si è indubbiamente portati ad essere meno criticoni e ad apprezzare quel che si vede con una certa generosità di giudizio. Non è che ci si voglia accontentare ad ogni costo, ma si cercano di vedere innanzitutto gli aspetti positivi e certamente piacevoli delle produzioni. Così ieri sera nell'incanto della Cittadella di Alessandria, contenitore meritoriamente sempre più messo a fruizione della città, il Balletto di Mosca ha presentato una onorevole Giselle, il balletto classico per antonomasia, con il rigore e la precisione dei corpi di ballo russi, una delle cose che non sono andate perdute con il crollo del regime. 


Chi ama il balletto si commuove sempre un po' allo svolgersi della vicenda e lo sforzo degli interpreti non lascia mai indifferenti, così, il comunque folto pubblico, ha salutato la loro fatica con applausi frequenti anche se non eccessivamente calorosi, in linea con la sua alessandrinità. Una serata gradevolissima anche se, come potete vedere dalle foto, da nessuna sedia della grande platea (cosa assolutamente democratica) si sono potute vedere le gambe dei ballerini dal polpaccio in giù, cosa evidentemente giudicata di importanza secondaria in un balletto classico e che ha condotto alla scelta ragionata di mantenere il palco ben al di sopra degli occhi degli spettatori. La sera precedente invece, nell'ambito del noto Vignaledanza, la Compagnia di Danza di Pechino ha affascinato il folto pubblico con uno spettacolo diverso e coinvolgente, La poesia del vento. Le coreografie di Wang Wei hanno coniugato armonicamente come si conviene alla filosofia del Regno di mezzo, l'antico con il contemporaneo, slegandosi definitivamente dal binomio obbligato della musica e dell'opera cinese e hanno convinto nella maniera più totale, facendo così dimenticare i nugoli di zanzare, antiche compagne fedeli della manifestazione. 

Una dozzina di quadri per presentare quello che è la danza oggi in Cina, dalle sinuose ed eleganze movenze Tang, alla forza ed alla tradizionale atleticità acrobatica dei movimenti, al folklore delle minoranze, all'aspetto enfatico della rivoluzione. Ecco dunque la bellezza dei costumi ed il rutilare dei colori, l'insieme che appare così omogeneo dei movimenti tradizionali e codificati, uniti alla tipica espressione plastica della danza contemporanea o gli schemi più tipici del balletto classico russo, l'elaborazione affascinante delle tecniche delle arti marziali dal Wu Shu, al Tai Ji, al Ba Gua e dall'uso delle armi dalla spada al ventaglio. "Fare emergere il nuovo attraverso il passato", un melange convincente che rappresenta davvero la migliore Cina di oggi, quella che non rinnega la sua cultura millenaria, che la rivitalizza e che assorbe, mediandole con la sua cultura, il meglio delle espressioni che arrivano dal mondo, imparando/copiando (vi ricordo che l'ideogramma per queste due parole è lo stesso) nel senso più positivo del termine per arrivare ad un risultato originale e valido. E' questa la Cina che dovremmo temere, quella che con testarda determinazione e impegno sa creare e quando lo fa, lo fa bene ed in modo convincente.


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3 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Immagino il piacere di seguire questa magia di balletto!

Anonimo ha detto...

foto bellissime e molto suggestive. e per fortuna che non ci sono solo quei pazzi scatenati che nomini...

laura ha detto...

Il balletto è sempre bellissimo, almeno ai miei occhi. Ma scusa, dove sono i morsi della calura estiva? vivi in Piemonte o ti sei già trasferito in Cina?...

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