Vi prego di non saltare a pié pari questo post giudicandolo subito troppo tecnico, non siate superficiali e andate a fondo nelle cose. Sapete quanto mi interessi l'argomentare sull'economia in generale e sugli aspetti che quest'ultima gioca all'interno della geopolitica. La maggior parte degli eventi, del maggiore o minor benessere della gente e l'andamento definitivo della storia dipendono quasi completamente da questo. Quindi quando trovo qua e là sul web qualche notizia che getta luce su qualche aspetto di novità o che comunque illustri i concetti economici mettendosi da punti di vista diversi dai tradizionali, mi ci butto subito per cercare di rimanere informato. Così ieri una notizia particolarmente ghiotta, ripresa da Cristiana con Aspettiamoci una insurrezione, ha richiamato la mia attenzione su un importante studio dell'Università di Helsinki, appena pubblicato. Il lavoro del Centro di ricerche economiche, piuttosto corposo che vi invito a scorrere per intero qui, è teso a dimostrare con l'inoppugnabilità delle cifre e dei grafici le correlazioni tra uno dei parametri fondamentali per l'uomo e la sua efficacia nel mondo economico ormai globalizzato. Già lo stesso parametro era stato esaminato e pare senza contraddizioni, nella sua correlazione, confrontandolo col valore del Q.I medio dei vari popoli, come vi avevo già relazionato qui, suscitando una reazione indispettita da parte della Cina che era risultata agli ultimi posti. Ma si sa che quando si dà dello stupido a qualcuno anche solo coi numeri la reazione difficilmente è positiva.
In questo caso, invece, il valore del PIL pro capite e la sua crescita nel tempo, è un numero inoppugnabile che misura il benessere di una nazione e c'è poco da offendersi. Per meglio delineare la valutazione, gli studiosi finlandesi hanno eliminato dallo studi i paesi produttori di idrocarburi, elemento che influenza, senza merito, il dato, in modo sbagliato. Si sono quindi presi in esame la crescita del PIL di 76 paesi tra il 60 e l'85 (intendo gli anni, non altro), relazionandoli con la lunghezza media del pene dei suoi abitanti (maschi), di cui evidentemente un apposito organo internazionale, tiene aggiornate le tabelle. E' emerso quindi in modo inequivocabile una relazione che potremmo definire a campana o a cappuccio, come potete vedere dalle tabelle molto sofisticate, che sanciscono un andamento quasi costante nello sviluppo dei due dati. Infatti per i paesi con misura media mediana (13,5 cm) si ha una massimizzazione del dato economico, mentre ai lati estremi della curva, (al di sotto degli 11 o decisamente oltre i 16 cm delle popolazioni sudamericane e africane, certificando un luogo comune assai diffuso) si va ad un vero e proprio collasso dello sviluppo economico, quasi che costoro avessero altre cose per la testa, invece che di occuparsi di economia. Si conclude col risultato inoppugnabile che nel quarto di secolo esaminato, la crescita del Pil è correlabile significativamente alle dimensioni dell'organo maschile e questo inciderebbe da solo per il 20% della crescita economica, concludendo e qui cito testualmente che : the `male organ hypothesis' put forward here is robust to exhaustive set of controls and rests on surprisingly strong correlations.
Sarebbe interessante riesaminare lo studio nel quarto di secolo successivo, alla luce dell'esplosione delle economie orientali notoriamente criptopeniche; pare che i cinesi ci stiano lavorando di brutto all'insegna di piccolo è bello. Le conclusioni puntano a suggerire, con la cosiddetta "male organ hypotesis", di tenere conto di questo aspetto nelle valutazioni previsionali degli andamenti economici futuri e questo basta a sottolineare l'importanza di investire nella ricerca, argomento, ahimé, negletto nel nostro paese. Ho già capito adesso ve ne starete lì eretti nelle vostre torri d'avorio a guardare con occhio malevolo, ma la scienza è scienza e questi qua, sono tra le prime università del mondo e non stanno lì a pettinare le bambole; tutto è stato valutato secondo i più sofisticati strumenti della scienza statistica, tanto per dire questa è la formula utilizzata nello studio, per i particolari tecnici della quale vi rimando direttamente a pag. 5 del lavoro:
ln GDPi = beta 0 + ln Xi beta + ORGAN1igamma1 + ORGAN2igamma 2 + Di delta + mu i
Le più curiose, lo dico perché la maggioranza del mio pubblico è femminile e questo è anche un blog di servizio, potranno esaminare la situazione dei paesi citati, nelle tabelle dimensionali a pag. 15 e 16, utili non solo per organizzare le vacanze. Noterete tristemente che anche qui l'Italia con i suoi 15,74 (le misure sono molto precise e vanno al decimo di mm) è appena dietro ad Haiti (16,01), proprio come, destino bastardo, nella crescita del PIL. Se qualcuno si permettesse di aver da ridire sulla serietà della ricerca, basta che scorra un attimo la ricca bibliografia tra cui spiccano anche capisaldi come : K. Siminoski & J. Bain (1993). `The relationships among height, penile length, and foot size'.
Refoli spiranti da : Helsinki Center of Economic Research - Male Organ and Economic Growth: Does Size Matter? - July 2011
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7 commenti:
Grande Enrico!
Solo tu potevi svolgere TANTO ARGUTAMENTE UN TEMA COSì DELICATO.
pOVERI RICCHI!
cRISTIANA
@Cri - casomai povere ricche! e poi non è mica tanto delicato, capisco, ma la ricerca scientifica è inderogabile.
Mazza, oh .... che abilità argomentative!
;0)
Macca
Enrico, complimenti davvero per l'esaustivita' del tuo post!
Io ho letto l'articolo linkato sul blog di Cristiana, e affermare che chi è ben dotato fisicamente sente meno la necessita' di uno sviluppo economico mi pare un'offesa verso i Paesi del Terzo Mondo, ma forse sono io che non ho il senso dell'umorismo.
Buona serata.
Dony
@Sandra - Mazza , senza infingimenti ma quando ce vo' ce vo'!
@Don - No è solo un' offesa all'intelligenza di chi le finanza queste ricerche. Comunque attenzione che secondo gli eminenti ricercatori la curva è a campana , quindi sono meno sviluppati (in tutti i sensi) anche i micropenici.
Post sopraffino! Per non parlare della ricerca che lo ha ispirato! Nei momenti di economia flaccida come quello che ci troviamo a vivere e' rassicurante pensare che almeno il progresso scientifico continua ad elevarsi.
@Adri - Certo e specialmente nei paesi del nord, noti per la loro oasi di serena e felice tranquillità.
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