sabato 26 marzo 2011

Miàn.



Oggi esaminiamo un ideogramma antico, Miàn 面 - Volto, faccia, che mentre era molto riconoscibile all'inizio, rappresentando un viso incorniciato, con gli occhi in evidenza, nella sua evoluzione temporale durata millenni, è stato stilizzato nella rappresentazione dell'occhio all'interno di un quadrilatero, quasi fosse una donna che, ritrosa, spia attraverso una grata quel che succede nel mondo esterno. Certo la faccia è molto importante per i cinesi, che la riportano continuamente nel linguaggio; così "dare la faccia a qualcuno" significa riconoscerne l'importanza e il valore. Ma soprattutto quello che il cinese teme di più è "il perdere la faccia", che significa marchio di dispezzo e disonore, quindi esclusione sociale completa. Ecco che Miàn zǐ - 面子 (figlia della faccia), significa reputazione e chi voglia lavorare in quei luoghi, stia bene attento a non dimostrare ufficialmente, sottolineandolo alla sua controparte errori o comportamenti disdicevoli, perchè costui, evidenziato lo sbaglio davanti a tutti e in particolare di fronte ai suoi collaboratori, perde irrimediabilmente la faccia.

Scordatevi allora di ottenere qualcosa o concludere un accordo, perchè anche se si metterà sorridere, facendo finta di non capire, cesserà ogni volontà di fare affari e i rapporti tra voi saranno irrimediabilmente compromessi. Ad esempio, come riporta l'amico blogger partecinesepartenopeo, che vive laggiù, pare che i cinesi abbiano preso molto male una importante inchiesta a livello mondiale (vedere qui), che come da cartina allegata, ha prodotto una mappa per evidenziare la lunghezza del pene in tutto il mondo. L'importante inchiesta è assai approfondita, anche se la statistica del pollo a testa ha sempre dimostrato i suoi limiti, ma se, ça va sens dire, gli Africani lasciano tutti alle spalle, tanto hanno poco da temere, e gli Italiani si comportano bene come previsto (abche se hanno ottenuto le prime posizioni grazie ad una autocertificazione), i Cinesi ahimé, sono, nonostante gli sforzi, vergognosamente in fondo alla classifica, che, anche se non prevede la retrocessione rimane pur sempre imbarazzante. E' pur vero che le mie amiche mi hanno sempre assicurato che le dimensioni non contano, ma poi in fondo molte lasciano intendere sogghignando, che forse non è sempre vero che piccolo è bello.

Se poi passiamo all'altra carta che evidenzia le correlazioni, sempre geografiche tra dimensioni e Q.I le cose sembrano andare ancora peggio e a questo punto la Cina pare abbia preso una posizione ufficiale che indica queste statistiche come sorpassate e da aggiornare significativamente adesso che il regime alimentare cinese si è di molto arricchito cambiando altri parametri storici come l'altezza media, per cui se tanto mi dà tanto, si sono, se mi permettete, molto irrigiditi, richiedendo un nuovo conteggio sull'argomento con misurazioni serie e controllate. Questo è il tipico esempio che noi Occidentali dovremmo tenere presente quando si tratta con la Cina. Se si fa notare loro ufficialmente che sono sciocchi o prepotenti perchè non rivalutano lo yuan o se li additiamo al pubblico ludibrio come insensibili ai diritti umani, otterremo solo una presa di posizione dura e peggiorativa rispetto agli intenti prefissati, a meno che non sia proprio questo che vuole l'Occidente, mantenere isolato un "cattivo" che un domani potrebbe diventare un nemico istituzionale da additare e su cui fare ricadere le colpe come di solito è accaduto nella storia.



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